giovedì 29 maggio 2014

FINALE SCUDETTO - Ternana-Lazio, è sfida tra fuoco e ghiaccio



Il cammino delle due formazioni che, dopo la Coppa Italia, si giocano anche lo scudetto. Il Di Vittorio viaggia verso il prevedibile tutto esaurito per gara1 di domenica.

Ternana contro Lazio è una sfida affascinante per vari  motivi. Vuoi per le stelle in campo – due palloni d’oro, Luciléia e Jessiquinha – vuoi per il blasone che solo i nomi suggeriscono. E poi quell’affascinante duello Brasile (Luciléia, appunto, Gayardo, Nanà) contro Spagna (Amparo e Patri Jornet), neanche a dirlo le due squadre che si sono giocate la finale dell’ultimo torneo mondiale di Ciudad Real e Alcazar, poi portato a
casa dalle verdeoro grazie alla decisiva Juliana Delgado. Senza dimenticare il tocco argentino di Gimena Blanco e stars and stripes di Melissa Cary, che aggiunge ulteriore e abbondante qualità a una Lazio rullo compressore. Ma tutto questo non spaventa la Ternana. È un po’ un duello ghiaccio contro fuoco. Da una parte l’inesorabile e fredda formazione biancoceleste, che finora non ha osservato nessuno stop stagionale, solo vittorie. L’unica formazione capace di mettere in difficoltà Luciléia e socie è stata il Montesilvano nei famosi quarti di Coppa Italia, quando Itu e socie abdicarono dalle speranze di vittoria solo ai rigori. Dall’altra la Ternana, che di vicissitudini in stagione ne ha vissute tante e di vario genere, al punto da scaldarsi e scottarsi allo stesso tempo. Perché se ormai la Ternana gioca e ragiona da grande, in passato non sono mancati quegli incidenti di percorso che nessuno si sarebbe aspettato, ma che alla fine hanno avuto il loro peso specifico nella crescita che ha portato la formazione umbra a estromettere Statte e Sinnai nelle F8 di Coppa, capoliste dei gironi C e A. Tutti questi progressi esponenziali hanno portato la formazione di Simone Pierini a consolidarsi nel suo habitat naturale, ovvero tra i grandi. Ed ecco questa finale scudetto, la seconda dopo quella persa in Coppa Italia contro la glaciale Lazio del tecnico David Calabria. Però questa Ternana è diversa. Ha esperienza e soprattutto coesione in più, considerando anche che sarà la squadra a giocare più partite quest’anno: 39 con le due finali, 40 in caso di gara3. La differenza l’hanno fatta le due vittoriose gare dei preliminari di Coppa Italia contro l’Isolotto, che ha dovuto nuovamente ammainare bandiera bianca con Amparo e socie. Negli occhi delle ferelle brilla il fuoco della rivincita, perché se si arriva a questo punto è perché si vuole raggiungere un obbiettivo. Quell’obbiettivo che i tifosi ternani conoscono e sognano, tanto da popolare di passione un gremito Di Vittorio per l’ultima volta quest’anno. Magari salutandolo in maniera importante.

Nessun commento:

Posta un commento