lunedì 30 giugno 2014

BLATTER -SI ALLA MOVIOLA IN CAMPO

RIO DE JANEIRO - Sì alla moviola in campo. La rivoluzione di Blatter arriva alla vigilia degli ottavi di finale del Mondiale, nel primo pomeriggio senza partite, quando in Italia sta per scoccare la mezzanotte. E' una rivoluzione per lo sport più refrattario alle innovazioni tecnologiche, un cambiamento epocale. Il presidente della Fifa comunica la svolta copernicana nel modo più ufficiale: un'intervista al sito dell'ente che governa il calcio mondiale. E' come dire un'intervista a se stesso, quindi senza alcun equivoco o possibilità di smentita. Non manca una perfida e piuttosto ingiusta accusa alla Nazionale italiana, tacciata di difensivismo proprio nell'edizione in cui gli azzurri hanno cercato di cambiare invano stile di gioco e gli errori difensivi hanno pesato sull'eliminazione non meno dell'inconsistenza dell'attacco.


MOVIOLA IN CAMPO. Blatter si è detto così soddisfatto per i risultati della nuova tecnologia per il gol-non gol (Goal line technology) da avere dato il via libera al passo successivo: la possibilità che gli allenatori contestino una decisione dell'arbitro e gli chiedano di verificarne la correttezza con l'uso del video. "Servirà per dare più aiuto agli arbitri, più giustizia alle partite. Concederemo agli allenatori la possibilità della chiamata tecnica. Ce ne potranno essere, diciamo, due per tempo. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo. Non sarà ovviamente possibile quando il pallone è in gioco. A partita ferma, prima che il pallone venga di nuovo messo in gioco, il tecnico può fare la sua contestazione. Ad esempio, chiedere di verificare se è rigore o no. Se è fallo o no. Se il fallo è stato fuori area o dentro. L'allenatore potrà chiedere all'arbitro la visione del monitor. Non sarà nulla della Fifa, ma del circuito televisivo, per controllare se la decisione va corretta o meno". Il presidente della Fifa ha raccontato quando si è convinto della necessità di introdurre la tecnologia nel calcio: quando un gol di Lampard non visto falsò Inghilterra-Germania, poi vinta dai tedeschi per 4-1. "Nel Mondiale del 2010 vidi quel tiro di Lampard. Quella volta mi convinsi che avevamo bisogno della tecnologia e adesso abbiamo bisogno di fare un altro passo avanti".

APPROVAZIONE DELLO SPRAY. "Quando parlai dello spray per la distanza sulle punizioni, mi derisero: dicevano, che cos'è questa cosa? Ora tutti lo accettano. E' un'ottima cosa. I giocatori la rispettano. Quando c'è un fallo, l'arbitro ottiene il rispetto della corretta distanza, mentre prima il pallone veniva sempre spostato".

CRITICA ALL'ITALIA. "Lo spirito offensivo, il gioco d'attacco condiviso da tutte le squadre è una cosa molto buona. Le squadre sanno che per migliorare nella classifica Fifa devono cercare di segnare. Chi si limita ad aspettare perde. Guardate che cosa succede alle squadre europee, ad esempio agli italiani. Aspettano, aspettano e vengono eliminati".

CASO SUAREZ E SANZIONI AI GIOCATORI DOPO LA PARTITA. "Sto combattendo per il fair-play dentro e fuori dal campo, specialmente dentro. Non tocca a me discutere una decisione presa da sette giudici. Però è chiaro che hanno preso in considerazione il passato di un giocatore che era già stato punito per lo stesso problema. Non posso dire se la punizione è troppo severa o troppo lieve. Posso solo dire che l'ha presa un organo indipendente".

IL CONSENSO DEL POPOLO BRASILIANO. "Io dissi che dopo il fischio d'inizio il calcio avrebbe ripreso a contare per questo paese. Ora, quando 48 delle 64 partite sono state giocate e 16 squadre sono state eliminate, il popolo brasiliano si sente ancora in gioco. Anzi, sta molto più in gioco che per le strade a protestare. Sta più nelle Fan Fest e questo è molto positivo. Il consenso per questo Mondiale continuerà, perché le prossime partite saranno ancora più belle e intense, con un eccellente livello di gioco. Non sono l'unico ad esserne rimasto favorevolmente impressionato. La cosa che più è cambiata, rispetto alle ultime edizioni, è che tutti vogliono vincere e non si limitano a non volere perdere. Nelle ultime partite della terza giornata si è visto molto tatticismo per conservare il risultato e molte partite si sono risolte nel finale. E' emozionante, appassionante. Si può perdere una partita nei minuti di recupero, come è capitato alla Costa d'Avorio: erano qualificati e sono usciti per un rigore nel recupero. E' la drammaticità del calcio".

FONTE REPUBBLICA.IT

Nessun commento:

Posta un commento