giovedì 19 giugno 2014

SPAGNA, SI RIPARTE DA ZERO

Sembrava essere una favola senza fine quella della Spagna, capace di poter inanellare successi in sovrumana ripetizione. Quel possesso palla prolungato, esasperato, ma bello a vedersi, è stato il marchio di fabbrica di una squadra straordinaria, capace di vincere in sei anni un Mondiale e due Europei, ma che adesso, ha concluso il suo corso. Fame di vittorie esaurita, giocatori che hanno fatto da semplici comparse, scelte unidirezionali del tecnico, i motivi del fallimento possono essere tanti, ma forse strettamente riconducibili alla fine della liaison tra Guardiola e il Barcellona. Si, perché era la leggendaria squadra catalana il motore di questa Spagna, inutile nasconderlo. Alcune partite della nazionale iberica hanno visto ben 7 giocatori su 11 appartenenti alla squadra allenata da Pep. La sua dipartita dunque, ha spostato equilibri non solo a livello di club.

Ora, occorre cambiare. Del Bosque ha finito il suo percorso, è stato bravo (così come Aragones) a gestire questa squadra e gli vanno attribuiti tanti meriti. Chi gli succederà dovrà in primo luogo avere visioni più ampie nella scelta dei giocatori, dando spazio a gente come Callejon, Borja Valero o Llorente. Poi, non bisognerà rifornirsi più quasi esclusivamente da un unico club, anche perché il Barcellona è in piena rivoluzione ed il Real, seppur vincitore di Champions, ha un alto numero di stranieri. Sarà necessario tenere d’occhio l’Atletico, il Siviglia ed il Valencia che sono in netta crescita. 
Comincia l’anno zero: la fine di un ciclo ed il consequenziale inizio di un nuovo percorso per la reconquista del mondo del pallone.


Leandro Alfonso

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