giovedì 7 agosto 2014

SEDUZIONE: PERCHE' ALL'UOMO PIACE IL SENO FEMMINILE

Quante volte abbiamo visto un uomo che parla con una donna formosa avendo gli occhi puntati sul suo seno? Ma perché gli uomini eterosessuali sono così affascinati dai seni delle donne? Larry Young, uno dei maggiori esperti al mondo nel campo delle neuroscienze del legame sociale, nel suo nuovo libro: The Chemistry Between Us: Love, Sex, and the Science of Attraction, propone una risposta all’affascinante quesito.

L’uomo è l’unico mammifero che assegna un significato sessuale al seno
Biologicamente parlando, questa ossessione umana del seno maschile è piuttosto strana. Gli uomini sono gli unici mammiferi maschi affascinati dalle mammelle in un contesto sessuale. Le donne sono le uniche femmine dei mammiferi il cui seno si ingrossa durante la pubertà, indipendente dalla gravidanza. Siamo anche l’unica specie in cui le carezze dei maschi, un massaggio, o anche la bocca, stimolano il seno femminile durante i preliminari e il sesso. Le donne sembrano godere dell’attenzione rivolta al loro seno, almeno nei momenti giusti. Quando Roy Levin, dell‘Università di Sheffield, e Cindy Meston, dell’Università del Texas, ha intervistato 301 persone – tra cui 153 donne – ha scoperto che stimolando i seni o capezzoli l’eccitazione sessuale è aumentata nell’82% delle donne. Quasi il 60% ha chiesto esplicitamente agli uomini di sollecitare i capezzoli e gli uomini sono generalmente abbastanza felici di farlo.
Il seno imita le forme dei glutei
Una ipotesi si basa sull’idea che nella maggior parte dei casi i rapporti sessuali degli animali sono effettuati con una penetrazione in cui il maschio è sito posteriormente alla femmina. Alcune scimmie femmine a tal proposito espongano il loro “fondoschiena” per provocare la reazione del maschio. Negli esseri umani si pensa che il seno nel corso dell’evoluzione sia diventato più grande imitando i contorni della parte posteriore di una donna.
Il seno come “segnale di genere”
Le donne hanno un seno pronunciato, gli uomini hanno un petto piatto. Avere un seno sporgente permette quindi di identificare “a colpo sicuro” una donna. Dal punto di vista evoluzionistico quindi un seno molto voluminoso permette, dall’uomo preistorico in poi, di distinguere con rapidità una femmina con cui accoppiarsi, in maniera molto più sicura rispetto ad un esemplare con un seno di ridotte dimensioni. Lo stesso discorso si applica per i fianchi che nelle donne sono più larghi che negli uomini: seno e fianchi indicano all’uomo preistorico quale sia la femmina e più sono pronunciati più saranno facilitati nella ricerca. Basti pensare alla Venere di Willendorf che è la prima rappresentazione in nostro possesso di un corpo femminile ideale: è una piccola statua calcarea risalente all’età preistorica che si presenta dinnanzi ai nostri occhi con forme rotonde, soprattutto i fianchi e i seni. Nei secoli tali segnali non sono mai cambiati, in effetti l’unico cambiamento tra l’ideale di bellezza di tale statuetta preistorica e l’ideale attuale è… il grasso. Nell’età preistorica una femmina grassa rappresentava, in periodi di perenne carestia, un soggetto che aveva grandi possibilità di sopportare una gravidanza e ciò era un forte segnale attrattivo per il maschio. Nell’età attuale, in cui il cibo è facilmente disponibile per tutti, il peso ideale è diventato segno di salute e determina forte attrazione per l’uomo. Però bacino largo e seno abbondanti resistono negli ideali maschili, ora come migliaia di anni fa.
Il seno come segnale dell’età fertile
Il seno inizia a crescere nella donna proprio nel momento in cui la sua sessualità diviene “operativa”. Avere un seno abbondante è un modo per mostrare inequivocabilmente al maschio che i caratteri sessuali secondari si sono sviluppati e quindi si è in grado di generare dei figli: essere in età fertile rappresenta una forte attrazione per l’uomo senza che neanche ne sia conscio.
Il seno grande è una ottima “spia” dell’età della donna
Un seno prosperoso tende a “cadere” con l’avanzare dell’età. Mentre un seno poco pronunciato rimane indifferente alla forza di gravità. Quindi per il maschio è più facile distinguere una ragazza giovane da una signora nel caso in cui entrambe sfoggino un seno prosperoso, mentre risulta più difficile al maschio distinguere l’età della donna se questa ha un seno piccolo.
Il ruolo dell’ossitocina
C’è anche una spiegazione neurologica, un po’ più “noiosa” per i non addetti ai lavori ma più affascinante per i medici. Ha a che fare con i meccanismi del cervello che promuovono, fin dagli istanti immediatamente successivi alla nascita, il forte legame tra neonato e madre. Quando una donna partorisce, il bimbo entra subito in forte contatto con il seno di sua madre, basti pensare che il primo abbraccio lo riceve di solito stando appoggiato proprio sul seno della neo mamma. Questa stimolazione invia segnali lungo i nervi e nel cervello. In quest’ultimo, i segnali innescano il rilascio di un trasmettitore neurochimico chiamato ossitocina dall’ipotalamo del cervello. Il rilascio di ossitocina nei muscoli lisci nel seno di una donna consente poi di espellere il latte, rendendolo disponibile per il suo bambino.
Ma il rilascio di ossitocina ha anche altri effetti. Quando viene rilasciato per sollecitazione del bambino, l’attenzione della madre si concentra sul suo bambino. Il bambino diventa la cosa più importante del mondo. L’ossitocina, agendo di concerto con la dopamina, aiuta dunque a forgiare il legame madre-bambino. Questo legame non è solo il più bello di tutti i legami sociali, ma può anche essere il più duraturo, non spezzandosi per tutta la vita, innescando nel bambino un rinforzo positivo legato alle mammelle. Un’altra stranezza umana è che siamo tra gli animali più rari ad avere rapporti sessuali faccia a faccia, guardandosi l’uno negli occhi dell’altro. Si ritiene che questa stranezza della sessualità umana si è evoluta per sfruttare l’antico legame cerebrale madre-bambino come un modo per aiutare la formazione di legami tra gli amanti. Quando un uomo tocca la propria partner, la massaggia o le stuzzica il seno si suscitano in lei tutta una serie di eventi cerebrali di impronta infermieristica e che ricordano l’amore per il suo bambino.
L’ossitocina concentra l’attenzione del cervello al viso del partner, al suo odore e alla voce. La combinazione di rilascio di ossitocina dalla stimolazione del seno, e l’aumento di dopamina data dall’emozione dei preliminari e dal sesso faccia a faccia, contribuiscono a creare una associazione tra il volto e gli occhi dell’amante e le sensazioni piacevoli, la costruzione di un legame nel cervello delle donne. Quindi la passione maschile per il seno delle donne, lungi dall’essere inquietante, è un disco evolutivo inconscio che spinge ad attivare circuiti di legame potenti che aiutano a creare un legame di amore e nutrizione.
Dott. Emilio Alessio Loiacono

fonte medicinaestetica

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