sabato 27 dicembre 2014

Amarcord Ferelle: “El Comandante” torna al ‘Di Vittorio’ d’avversaria, ma la Ternana vuole passare il turno



Sarà un pomeriggio speciale quello che andrà in scena al ‘Pala di Vittorio’ questa domenica. Un amarcord che nessuno si aspettava di vedere in questo periodo soprattutto perché, al di là della qualificazione agli spareggi di Coppa raggiunti come lo scorso anno tramite la quarta piazza, ciò che ha stupito è stato il fatto che il Montesilvano abbia perso la possibilità di qualificarsi direttamente come migliore seconda dei tre gironi.
Alle ragazze di mister Salvatore è costato caro il pareggio casalingo con il Falconara, un risultato inaspettato ma che alla vigilia poteva essere in qualche modo messo in preventivo viste le assenze di Amparo e Iturriaga, impegnate nel Mondiale costaricano. Come un po’ tutte le big, anche il Montesilvano non si è sottratto alla regola che senza un “certo tipo” di giocatrici si rischia di lasciare più di qualche punto per strada; lo sa bene la Ternana che praticamente da inizio stagione non ha a disposizione le sue tre big (Blanco, Pia Gomez e Neka) e che da poco ha potuto usufruire del proprio portiere titolare, ovvero quella Gabi Tardelli che ha già fatto guadagnare qualche punto e un modo di difendere più vincente alla Ferelle. Così si è approdati a una finale di Coppa Italia anticipata che sarà divisa in due atti: quello del Di Vittorio domenica 28 alle 17 e quello di sabato 3 alle 16 al ‘Pala Roma’, campo che rievoca ancora i dolci ricordi della Coppa dello scorso anno e del vittorioso quarto di finale proprio contro il Montesilvano. Uno spareggio imprevisto per le pescaresi, basti pensare che le stesse ragazze biancoazzurre avevano già prenotato i vari biglietti aerei per le vacanze natalizie e sono state costrette a stravolgere date e rientri. Al di là di tutto ciò però la vera protagonista del cartellone pubblicitario della partita sarà quella Ampi, ex capitano della Ternana, che quest’anno ha deciso di vestire i colori pescaresi e sposare la causa di un Montesilvano che ormai da troppi anni è assente da una finale. Un’avventura lunga due anni, con tanti momenti da ricordare e tanti gol che hanno spinto le Ferelle fino alla doppia finale (Coppa e Campionato) dello scorso anno in una squadra da sogno con Neka, Patri Jornet e Jessiquinha. Unica giocatrice al mondo ad avere avuto l’onore di ricevere ben due coregrafie dedicate esculisvamente solo a lei dai propri tifosi:  una gigantografia di due anni fa e la ormai stranota coreografia più grande al mondo con l’ex capitano a braccia aperte a dirigere il resto della squadra. Una Amparo che non ha mai nascosto di aver rifiutato due grandi offerte: una proprio della Ternana per il rinnovo del contratto e una di un’altra big della Serie A. Un rifiuto quasi simbolico quello della spagnola, che ha sempre dichiarato di non aver valutato le proprie decisioni in base ai soldi offerti, ma che ha scelto Montesilvano per una differente visione dello sport e della vita. Sicuramente il gruppo pescarese ha avuto il proprio peso, dove almeno tre o quattro giocatrici sono anche amiche nella vita passata e di tutti i giorni. Insomma, un matrimonio che dopo i fasti di due lunghi anni è arrivato quasi naturalmente alla sua fine; ovviamente tifosi, piazza e società non hanno mai smesso di voler bene al fenomeno di Arhal e sicuramente anche domenica le faranno sentire, nonostante tutto, la gratitudine di due anni di vittorie e soddisfazioni passati insieme. Nell’ultimo messaggio su Facebook, questa estate, l’ormai ex numero sette rossoverde dichiarò: “grazie alla società e ai tifosi: sarà impossibile trovarne così da un’altra parte -.....- ringrazio la Famiglia Basile pubblicamente perchè è Damiano che mi ha portato in Italia ed è la Ternana che mi ha fatto crescere come calciatrice”. Un addio che lasciò molto amaro in bocca come un matrimonio che si rompe improvvisamente per un tradimento. Un tradimento, però, mai avvenuto visto che i dobloni offerti in una gara quasi disperata tra la Ternana e un’altra big non furono degnati neanche della più piccola considerazione da parte della fuoriclasse andalusa. Una scelta che stona con i tempi che corrono, ma che ancora forse ci fa rispettare le persone e questo sport. Proprio grazie a Capitani come Amparo, anzi a “comandanti” come lei perchè in fondo per Terni Ampi rimarrà sempre e solo “El Comandante”, nonostante in quel primo luglio depose le armi e se ne andò in riva all’Adriatico.

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