mercoledì 4 febbraio 2015

FASANO/ Pannarale e il quinto posto: «Godiamoci questo momento. E con lo Statte combatteremo fino all’ultimo».



Il tecnico barese si gode il 4-0 allo Stigliano che vale la piazza play-off: «Se lo avesse detto qualcuno a inizio stagione, avremmo pensato di essere su Scherzi a parte. Aspetto con ansia l’Italcave, verificheremo un po’ di cose». Sulla chiamata di Gelsomino in azzurro: «Contento per lei, l’ha meritato».

Ha sofferto un po’, specie nel primo tempo quando quella palla che non voleva entrare l’ha reso un leone in gabbia. Poi però nella ripresa il suo Fasano, per la quinta volta consecutiva, non ha deluso le attese e ha battuto un coriaceo Stigliano.
Michele Pannarale si gode il quinto posto delle sue ragazze e la vittoria: «Se a inizio stagione qualcuno avesse detto che ci saremmo ritrovati a questo punto, probabilmente avremmo dovuto pensare di essere su Scherzi a parte. Ma ora ci siamo e ci godiamo questo momento. Lo Stigliano? A primo tempo è stato un po’ difficile, ma solo perché abbiamo sbagliato troppo sotto porta. Ma io credo che un allenatore si debba preoccupare quando vede una squadra che non riesce a creare, ma quando crei con regolarità le occasioni il gol prima o poi arriva. Loro erano fisicamente forti, anche se con qualche lacuna sotto l’aspetto tattico. Però all’intervallo ho detto alle ragazze che non ero preoccupato, tutto stava a sbloccare la partita e così è stato». Perché alla fine c’è poco tempo per godersi il quinto posto, domenica arriva l’imbattuto Real Statte, a punteggio pieno: «Stavolta aspetto con ansia positiva questa partita, perché voglio capire quanto le ragazze sono cresciute, in quali termini. In più vedremo se siamo cresciuti in autostima e mi premerà vedere dove siamo migliorati. Sicuramente è una partita proibitiva, ma questo non significa che non combatteremo fino all’ultimo». Infine due parole sulla convocazione di Laura Gelsomino al raduno selettivo della Nazionale, in programma oggi e domani al PalaWoytjla di Martina: «È la dimostrazione che il lavoro paga. Ha lavorato bene ed ha meritato la convocazione, è tutto merito suo. Per lei non dev’essere un traguardo, ma un trampolino di lancio. Ha tutte le capacità per proseguire sulla strada giusta».

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