venerdì 12 giugno 2015

Casa Euro Taranto: cominciare le “grandi manovre” per il 2015/2016



Una riunione ha dato il via alla prossima stagione. Il presidente Cosenza: “Competitivi sia in B con il Cus Jonico che in D con la Virtus”. Il Gm Conversano: “A breve i primi annunci”

Tutti riuniti, soddisfatti, per fare un consuntivo della stagione appena trascorsa e qualche pensierino “preventivo” su quella che verrà. Il Cus Jonico Basket Taranto non smette mai di lavorare, anzi l’avvicinarsi dell’estate coincide con la programmazione della stagione futura, la terza di fila nel campionato di Serie B. C’erano i dirigenti, dal presidente, Sergio Cosenza al general manager, Roberto Conversano ma anche i quadri tecnici della prima squadra, coach Nicola Leale e il suo primo assistente, Sergio Voltasio reduce dalla bella promozione in Serie D con la Virtus Taranto.

Ai microfoni di Toni Cappuccio di Multimedia Cus, Sergio Cosenza prova a fare un bilancio, di quello che è stato e di quello che sarà: “è il momento canonico delle riflessioni su una stagione scorsa non priva di tante soddisfazioni sul piano squisitamente tecnico ed anche su quello societario e dell'immagine. Abbiamo conquistato la permanenza in serie B con meno ansia della prima stagione. Questo è già un passo avanti. Peccato per gli infortuni a metà percorso che ci hanno impedito di agguantare la griglia dei play off. Certo, sono fatalità da mettere in preventivo ma, quando ci privano di elementi cardine, è più seccante. Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi della Virtus che hanno inanellato successi a ripetizione spendendo fior di energie in gare con tempi molto ravvicinati, senza perdere mai lo smalto tecnico e caratteriale. La conquista della serie D con i ragazzi U19 Virtus, le finali nazionali degli U19 èlite che ci hanno fatto apprezzare tra le prime otto d'Italia, un traguardo storico per il movimento cestistico pugliese e, direi, meridionale. Ora i fratellini dell'under14 che hanno vinto l'interzona qualificandosi per le finali nazionali di Bormio. Quelli più piccoli dell'under13 hanno stravinto la prima fase ed ora si giocano lo scettro della 2^ fase, alquanto più impegnativa per centrare il palmares di quella regionale. Questo dimostra che il nostro staff tecnico è preparato e sta lavorando bene”.
Dopo tanto benessere, naturalmente ora bisogna confermarsi e migliorarsi: “Noi andiamo avanti sempre con piccoli passi, con un occhio alla cassa e l'altro alla mercanzia – prosegue Consenza -
Nella prossima stagione, dovremo far fronte a ben 2 campionati senior, la B e la D, per cui serve sagacia ed oculatezza nella composizione dei rispettivi organici. Pensiamo, quindi, di “rimpolpare” quello della D  con qualche senior navigato e di spessore che abbia voglia di “scendere” di categoria ma di “salire” di valore educativo. Con il buon numero degli U17 e degli ex U19, ora U20 dovremmo, comunque, essere in grado di gestire i due tornei. In ogni caso, poiché i due campionati si giocheranno di sabato e domenica dovremo stare molto attenti a non sovraccaricare i ragazzi del florido vivaio Virtus ma di distribuirli bene. Un'altra sfida che ci attende e da vincere.”
Per essere più chiari e realistici, due progetti di squadra distinti ed in sinergia al tempo stesso. Roberto Conversano la mette così: “Dipende dal livello tecnico della prossima B e dalle nostre potenzialità economiche  per implementare l'organico della prima squadra. Quest'anno abbiamo giocato con 6 senior, comunque giovani, più 4 under che poi sono diventati 6 a causa degli infortuni di Potì e Sirakov. Quindi, se riusciremo a formare il roster di serie B con più elementi “non under” presi altrove, i nostri U20 potranno arricchire quello della serie D. Probabilmente, come diceva il presidente, dovremmo ingaggiare qualche senior di cm, in altezza ed in larghezza, per ovviare alla mancanza di cm. dei nostri ragazzi sotto canestro. E' un gioco ad incastro da studiare bene. Comunque dobbiamo occuparci, in primis, del bilancio e della programmazione della prima squadra di B e poi penseremo alla sorella minore di D”.
Quest'anno, i cosiddetti “non under” hanno dato dimostrazione di affiatamento tecnico e caratteriale dentro e fuori parquet. Potrebbero essere confermati, almeno in parte? “Potrebbero – spiega il general manager cussino - perchè siamo loro riconoscenti per entrambi i fattori ed il fatto che buona parte di essi se ne siano andati a malincuore premiandoci per l'accoglienza calorosa che hanno avuto. Il caso del lungo Ludovico De Paoli, del profondo nord veneto (Feltre), prima un po' sulle sue e poi “tarantinizzatosi” lo dimostra. Però, se vogliamo proseguire nella scalata dei valori della graduatoria, potremmo anche pensare di trovare qualche altro elemento di maggior talento. Come società ci siamo fatti conoscere ed apprezzare, anche dal punto di vista tecnico. Ricordiamo che il nostro Giancarli è stato chiamato nella nazionale U20 e De Paoli potrebbe interessare, nuovamente, qualche squadra di A2 Silver, dopo la buona esperienza da noi”.
Il mondo della pallacanestro italiana ci ha abituato a continue innovazioni tecniche, tecnologiche e cambiamenti di titoli di campionati. Cosa bolle in pentola per la prossima stagione? La palla torna al presidente Cosenza: “per la prossima stagione la pentola sembrava in ebollizione, in un primo momento. A parte la massima serie A che è un pianeta a parte. Nelle riunioni tra FIP e Leghe varie si prospettava, per esempio, un'A2, non più Gold e Silver ma un'unica serie divisa in due gironi, una serie B a 16 squadre, non più 14, una serie C addirittura in Gold e Silver. In un primo momento si stava pensando all'introduzione degli extracomunitari anche nella B, nel tentativo di calmierare i costi d'ingaggio degli italiani, visto che gli stranieri costano di meno. Tutto rinviato sine die, a dopo la prossima stagione, quando terminerà il quadriennio olimpico”.
Conversano si conferma autarchico: “meglio puntare sui giovani nostrani, altrimenti accadrebbe ciò che accade in serie A, dove giocano gli stranieri, in particolare gli americani per essere competitivi anche in Europa, per cui è difficile far crescere i nostri giocatori. Allora è meglio che i campionati minori si dedichino a far crescere gli italiani. Ciò che importa è che crescano anche le società in grado di formare bene i nostri talenti in erba che nei campionati di vertice non trovando spazio, ammuffiscono in panca. A tal proposito sarebbe interessante che con le società che hanno questi “esuberi” si potessero fare accordi del tipo “tu mi affidi i tuoi ragazzi, io li faccio giocare e crescere e poi, se vuoi, te li riprendi ma con un “doveroso indennizzo”. Costituirebbe una sinergia intelligente per entrambi”.
A cura di Toni Cappuccio

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