sabato 7 dicembre 2013

BELGIO. BRITES, UN GIOCATORE COL PANNOLINO



Basta vedere come sia cresciuta la nazionale del Belgio negli ultimi anni e si potrà notare quanto la Federazione abbia puntato con successo sui giovani (vedi Hazard, Witsel o Lukaku). Quella di fare riferimento sulle nuove leve è oramai una politica che si sta espandendo molto rapidamente, soprattutto tra le società che non possono permettersi di investire grossi capitali su calciatori già affermati.
Così accade che, una squadra belga, il Racing Boxberg, prendendo alla lettera questo trend, abbia deciso di mettere sotto contratto per 10 anni un bambino di 20 mesi, tale Bryce Brites, per un innaturale controllo di palla che ne potrebbe fare il nuovo Messi. Singolare è il fatto che il nuovo baby acquisto non sappia pronunciare ancora correttamente la parola palla (bal), da lui chiamata ba.
I Paesi nordici però, non sono nuovi a questi investimenti. Un caso, nel 2011, ha visto una squadra della vicina Olanda acquistare un giovanotto di 18 mesi, che tuttora detiene il record come il calciatore più giovane ad essere stato messo sotto contratto.
Non si può dire che all’estero non si abbia il coraggio di lanciare giovani anche in fasce, ma il calcio è anche questo: stravaganza che talvolta ci può far sorridere.

Leandro Alfonso

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