giovedì 31 marzo 2016

LA FUTSAL ISOLA PREPARA LA FESTA

Sabato alle 16 al PalaToLive i festeggiamenti per la serie A1. Lutta: “Stagione incredibile, che gioia la sirena di Catania”

L’ora della festa. In casa Isola è tutto pronto: sabato alle 16 al ToLive finalmente l’abbraccio con i tifosi. “Non vedevamo l’ora di poter festeggiare insieme a tutte quelle persone che ci hanno accompagnato durante questa stagione”. Valerio Lutta, lui che di Fiumicino è portabandiera e della Futsal Isola uno dei leader storici ha chiamato tutti a raccolta: “Sarà bellissimo entrare in campo con la promozione già in tasca. Non so se potrò giocare, ho appena ricominciato a correre. Catania? È stato qualcosa di eccezionale, una liberazione dopo un anno faticoso e molto stancante. In quei trenta secondi ho rivissuto fotogramma dopo fotogramma ogni singola partita, una cavalcata eccezionale”.


LA VITTORIA “Vincere è sempre bello ma farlo così ha un sapore eccezionale. L’anno della B riuscimmo a recuperare otto punti a poche giornate dalla fine: fu un inseguimento spettacolare. Qui è stato il contrario: siamo sempre stati in testa, dall’inizio alla fine. Forse alla fine abbiamo un po’ perso quella serenità e quella spregiudicatezza che avevamo all’inizio. C’era paura di sbagliare, di non arrivare a conquistare un traguardo che c’eravamo sudati e che meritavamo. Il segreto? Forse tutti i guai che ci sono capitati a inizio stagione c’hanno unito. Le difficoltà sono state uno stimolo per dare qualcosa in più. Quando abbiamo capito di potercela fare? Dopo aver battuto tutte le big a casa loro. Lì ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che non potevamo mollare. Crisi? Alla fine tra infortuni e squalifiche eravamo sempre un po’ corti. Più cercavamo di chiudere il campionato più la vittoria non arrivava. È stato stressante a livello mentale, siamo comunque riusciti a gestire il grande margine che avevamo acquisito. La sconfitta del Bisceglie con il Cisternino c’ha dato la possibilità di portare a casa un titolo pur pareggiando. Rimpianti? Sicuramente la Coppa Italia. Eravamo andati a Pesaro senza pressioni ma volevamo comunque fare bene. Con la Came Dosson abbiamo giocato alla pari fino al tre a uno. Dispiace perché abbiamo tirato in porta almeno venti volte in trenta minuti. L’ultimo periodo ci girava un po’ tutto storto. Però oggi abbiamo la fortuna di poter festeggiare un traguardo storico per la società, per noi giocatori, per i tifosi e per la città di Fiumicino”. 

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