sabato 10 maggio 2014

IL GIORNO CHE NESSUNO VOLEVA - ZANETTI SALUTA SAN SIRO

Il 10 Agosto del 1973, nasceva a Buenos Aires un certo Javier Adelmar Zanetti, noi Italiani, anzi noi interisti in particolar modo, abbiamo dovuto attendere sino al 1995 per sentir parlare di lui. Nell’estate del 95’ venne infatti segnalato, all’allora neo-presidente Massimo Moratti, che lo acquistò subito, e venne presentato alla stampa il cinque Giugno di quell’anno, assieme ad un altro giocatore, Rambert.

  Al suo arrivo, in pochi scommisero su di lui, all’epoca non era ancora lui la “star”, e nessuno avrebbe potuto immaginare, in che modo quel ragazzino arrivato in punta di piedi, e senza clamore, avrebbe potuto segnare la storia dell’ Inter, era l’inizio di una leggenda. Zanetti cresce giorno dopo giorno, avendo come mentore il grande Giacinto Facchetti, da lui impara i valori che da sempre contraddistinguono la nostra squadra, lealtà, onore, passione, rispetto, ed impara ad amarla. Il 28 Ottobre del 1998, a soli ventisei anni, indossa per la prima volta la fascia di Capitano, fascia che sarebbe rimasta incollata al suo braccio, per un numero incredibile di gare, diventando assieme alla maglia nerazzurra, la sua seconda pelle. Una carriera la sua, ricca di sacrifici, attesa, costanza, passione e lacrime, sia di delusione che di gioia, 856 presenze, in cui i titoli vinti parlano per lui : una Coppa Uefa, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe Tim, cinque scudetti, una Champions League, una Supercoppa Italiana e un Mondiale per club. Ma i soli titoli non bastano per fare di un giocatore, un Uomo rispettato in tutto il mondo, e da tifosi di ogni squadra. Il suo carattere, la sua umiltà, il suo amore per il prossimo, il rispetto per l’avversario, il non mettersi mai in mostra, il far parlare i fatti, tutte queste componenti hanno trasformato il giocatore plurititolato, nell’icona di stile e nell’esempio di calcio pulito, che Javier Zanetti costituisce per tutti oggi. Pensavamo che il giorno del suo ritiro non sarebbe mai arrivato, chi lo conosce come lo conosciamo noi interisti, l’ha sempre visto come un eroe invincibile e immortale, e invece quel giorno, a malincuore è giunto. Noi tifosi oggi non possiamo che dirti : grazie Capitano, grazie per i momenti indimenticabili che ci hai regalato, grazie per l’amore che ci hai trasmesso per questa squadra, grazie per essere stato l’esempio fatto persona di ciò che è l’Inter, grazie di aver riempito la nostra vita di soddisfazioni, grazie di essere la nostra bandiera e il nostro orgoglio in un mondo in cui persone come te, non esistono più. Eternamente grati, eternamente tuoi, eternamente nostro!

RAFFAELLA LOSCIALPO

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