venerdì 6 giugno 2014

Il Cus Jonico ringrazia il suo “Gladiatore”



Due stagioni a suon di triple e cuore per il capitano Arcangelo Sarli con la maglia rossoblu: “Qui persone fantastiche!”

Nell’imaginario resterà per sempre il “Gladiatore” del Cus Jonico. Merito di un azzeccato ritocco al computer del fotografo ufficiale Eugenio Pullara che lo ha così ribattezzato con tanto di armatura “virtuale” indosso. Un’immagine che rende appieno il valore e l’apporto che Arcangelo Sarli ha fornito in questi due anni al Cus Jonico riportandolo con il resto dello zoccolo duro in DNB.

Dopo Leoncavallo e Moliterni anche con Sarli la società del presidente Cosenza continua l’opera di “chiusura dei conti” in virtù della volontà di non volere nessun tipo di pendenza e poter programmare la prossima stagione, la secondo in Dnb, da sodalizio sano al 100%, caratteristica che si è dimostrata vincente nelle ultime annate, specie in quella appena messa in archivio.
Come per gli altri giocatori una stretta di mano e la possibilità, chissà, di ritrovarsi. Sarli mette in archivio la sua esperienza cussina con il sorriso: “Quando ho sposato il progetto volevo andare in DNB e la società altrettanto. Ci siamo riusciti al primo colpo con una cavalcata bellissima nei playoff di cui ancora ricordo i 29 punti e le tante triple messe a segno in gara1 contro Lanciano”. La mano calda è stata la prerogativa di Arcangelo per questi due anni, chiusi sempre in orbita 15 punti di media, così come la grinta che lo ha portato nell’ultima stagione ad essere “investito” del ruolo di capitano: “Per me è stato un onore perché vuol dire che oltre alle mie doti da giocatore hanno contato anche quelle umane e di uomo-squadra”. Tanti punti nelle mani, una versatilità sugli esterni che hanno spesso acceso ed entusiasmato il pubblico del PalaMazzola: “E’ stato bello vedere il palazzetto pieno nei playoff dello scorso anno, peccato invece per come è andata sul campo nell’ultima stagione”. Proprio Sarli è stato uno del terzetto di infortunati che a inizio stagione ha tarpato le ali del Cus: “Speravo fosse una stagione diversa, una salvezza da conquistare senza grossi patemi ma purtroppo non siamo partiti bene e poi inseguire gli avversari e la migliore condizione è stato difficile. Resta il fatto che non siamo retrocessi, ed anche questo risvolto è stato indice del fatto che nell’ultimo campionato è successo di tutto”.
Tempo di ringraziamenti e considerazioni per il giocatore che da tarantino è tornato a giocare in una squadra della sua città: “Quando Roberto (Conversano, ndr) mi ha prospettato l’idea di venire al Cus devo essere sincero ero perplesso. Sarebbe stata la mia quarta squadra di casa dopo Ricciardi, Infotel e Libertas. Ma avevo timori ed invece ho trovato persone fantastiche, in società e nello staff tecnico, per non parlare di coach Leale e dei miei compagni con cui abbiamo creato un gruppo sempre unito nelle vittorie e nelle sconfitte”.
Sarli infine non si sbilancia sul futuro: “Non c’è niente all’orizzonte, aspettiamo l’evolversi dei tempi e chissà…”

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