mercoledì 25 febbraio 2015

AZZECCA IL PRONOSTICO - GAETANO PUGLIESE E IL SUO JUVENTUS-BORUSSIA 2-1



Ha indovinato il risultato di Juventus-Borussia Dortmund e anche Tevez primo marcatore. Conosciamo meglio Gaetano Pugliese come tifoso e sportivo 

Gaetano, come mai 2-1 per la Juventus, e addirittura Tevez primo marcatore?

Il 2-1 nasce dall’analisi delle due squadre. La Juventus veniva da una vittoria per 2-1 in casa contro l’Atalanta, dove ha faticato moltissimo ed è riuscita a portare a casa la vittoria grazia alla classe dei suoi giocatori. Ai microfoni dei giornalisti, sia il mister Allegri che Llorente sostenevano che la squadra fosse in grande salute, quindi ho pensato che mai come questa volta, la squadra avesse la testa impegnata dalla Champions che incombeva. Per quanto riguarda il Borussia veniva da un 3-2 contro lo Stoccarda, praticamente uno scontro diretto in Bundesliga, ma non è questo quello che mi ha fatto pensare, bensì la facilità con cui prendesse gol fuori casa. Da tutto questo è nato il 2-1, il 2 perché la Juventus avrebbe fatto di tutto per vincere e l’1 perché sono consapevole che ogni tanto la difesa fa quei regali. Tevez, primo marcatore, l’ho scelto perché a mio avviso è l’unico giocatore che può permettere il salto di qualità alla squadra, grazie alla sua esperienza europea.
Quale squadra tifi e perchè?
La squadra che tifo è ovviamente la Juventus, in una famiglia in cui solo mio padre tifa Juve, mentre gli altri miei parenti Inter e mio zio Milan. La mia passione nasce dalle “gesta”, se così si può dire di Alessandro Del Piero. Io sono cresciuto vedendo Del Piero entrare nella Juventus , continuare a stabilire record e conquistando trofei. Poi andando a studiare la storia della Juventus mi ha sempre affascinato il suo notevole numero di campioni e la sua storia, da quei ragazzini del liceo classico “Massimo d’Azeglio”  che l’hanno fondata alla partita appena trascorsa.
Il miglior momento da tifoso che ricordi?
Il miglior momento è davvero difficile da scegliere, però ci sono alcune date che mi sono sicuramente rimaste nel cuore. Il 5 maggio 2002 è sicuramente l’apice per un tifoso juventino perché ho visto vincere uno scudetto che per molti poteva essere sicuramente perso, ma per chi ama il calcio sa benissimo che in 90 minuti può succedere di tutto, ed è proprio questo il bello di questo sport. Poi il 5 novembre 2008, data che a qualsiasi appassionato di sport non può non aver suscitato emozione, perché il Bernabeu che regala una standing ovation ad uno giocatore italiano, per giunta che è Del Piero, non è cosa da tutti i giorni. Il 6 maggio 2012, sembra quasi uno scherzo del destino, perché dieci anni dopo, quasi nella stessa data, la Juventus vince uno scudetto da imbattuta dopo due settimi posti, vincendo 2-0 in Friuli Venezia Giulia, come quel lontano Udinese-Juventus, e vedendo perdere il Milan, diretta rivale per 4-2 come  quel lontano Lazio-Inter di dieci anni prima. Infine il 13 maggio 2013 è una data, in cui non mi vergogno dirlo, ma è scappata la lacrimuccia, perché il mio idolo Del Piero ha abbandonato la Juventus e l’ha fatto con la classe e l’umiltà che l’ha sempre contraddistinto nei suoi anni juventini.
Il peggiore?
Il peggior momento l’ho vissuto in due occasioni: il 09 settembre 2006 e il 28 maggio 2003. La prima data risale alla prima partita in serie B della Juventus contro il Rimini, non tanto per essere scesi in serie B, perché credo che la squadra che ha vinto lo scudetto nel 2006 non avesse bisogno di aiuti e la finale del mondiale Italia-Francia lo testimonia ma perché, dopo tante ingiustizie nel processo (mi sono letto praticamente tutto di quel processo), iniziare la nuova avventura in serie B e pareggiare non è facile da digerire. La seconda data invece si riferisce alla finale Champions persa contro il Milan ai calci di rigore. Purtroppo questo è il calcio, e come detto in precedenza, va accettato così com’è.
Segui altri sport oltre al calcio?
Seguo con molto piacere il tennis perché è uno sport che mi entusiasma molto e che mi sarebbe piaciuto praticare. Nel particolare mi piace Nadal perché credo che, nonostante non sia dotato di molta tecnica, dall’inizio della sua carriera abbia dimostrato che con l’impegno e la costanza si può arrivare in alto. Inoltre seguo i giocatori italiani, sia femminili sia maschili, perché è sempre bello veder vincere e valorizzare il talento che abbiamo in Italia.
Secondo te cosa deve cambiare in Italia per competere con le big europee?
Per competere con le big europee, a mio avviso, serve la programmazione, il vivaio e le strutture di proprietà. E’ importante programmare le stagioni con i giusti acquisti e avere un bilancio in regola. Per fare questo, è inevitabile avere a disposizione strutture di proprietà per garantire una maggior affluenza allo stadio e avere maggiori introiti. Ti faccio un esempio, perché la Juventus è stata la prima ad affrontare questo percorso. Nella sola partita di ieri, il nuovo stadio ha portato circa 2 milioni e 700 mila euro, e nell’ultimo biennio è riuscita ad avere un’entrata dallo stadio pari a 80 milioni circa. Per quanto riguarda il vivaio, io credo che ci sia la necessità di investire nei giocatori provenienti dalla primavera, programmare la loro crescita. Un po’ come ha fatto negli ultimi anni la Germania, perché, a mio avviso, la vittoria del mondiale non nasce in questa estate, ma nasce dalla programmazione degli ultimi dieci anni almeno. Bisogna investire nei giovani e farli esordire nelle prime squadre in modo da poter accumulare esperienza, perché il calcio italiano è sempre stato un ottimo calcio e non siamo sicuramente diventati brocchi dall’oggi al domani.

Baldo D'Angelo -ALLSPORTMAGAZINE

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