martedì 26 novembre 2013

Strutture a Taranto: scoppia la grana PalaRicciardi



Il Comune ha chiuso l’impianto per lavori dopo averne concesso l’utilizzo in estate a 5 società ora costrette a vagabondare per le pochissime e occupate altre strutture cittadine.

Una struttura sportiva in meno per la città di Taranto. In un panorama già di per se carente, per spazi, logistica e funzionalità, la chiusura, recente, della palestra Ricciardi, più nota come PalaRicciardi, è un duro colpo per lo sport cittadino. Cinque società in particolare sono rimaste, è proprio il caso di dirlo, senza “casa”, alcune di queste dopo aver effettuato diversi lavori di ammodernamento, ambientalizzazione e messa in sicurezza dell’impianto.
Da un paio di settimane Cus Jonico Basket Taranto (società capofila del consorzio e gestore della struttura dal 2006), Virtus Pallacanestro Taranto, Città di Taranto Calcio a 5, Taras Basket e Futura Basket non possono più accedere al PalaRicciardi perché il Comune di Taranto ne ha disposto la chiusura fino a completamento di ulteriori lavori di messa a norma con annesso bando per la gestione della stessa. Alla base della decisione di Palazzo di Città un vizio di forma, perché la struttura, nonostante i numerosi lavori effettuati nell’ultimo anno, sia dall’ente comunale che dal Cus Jonico Basket, risulta priva del certificato di agibilità. Una situazione purtroppo comune a molte delle palestre ma anche alle stesse scuole dell’arco tarantino e non solo che però continuano le loro attività.
Il disagio delle 5 società sopraelencate risiede nel fatto di aver comunicato alle rispettive federazioni di appartenenza proprio il PalaRicciardi quale sede di partite per i rispettivi campionati, soprattutto quelli giovanili. Il tutto dopo accurata richiesta al Comune e risposta positiva per l’uso della struttura che ora invece non è più accessibile. Lo stesso Comune ionico vi ha lì, a inizio stagione, concesso gli spazi per eventi e manifestazioni, sportive e non, di cui deteneva il patrocinio.
Il danno è elevato perché ogni spostamento di sede delle gare in calendario comporta una multa da versare nelle casse della federazione di appartenenza con corrispondente variazione di orari, lezioni e introiti per le attività collaterali che le stesse società, vedi mini basket per 4 dei 5 sodalizi interessati, svolgono in altre strutture che vengono per necessità di cosa destinate alle partite.
Una continua “peregrinatio” non messa in conto dalle società e che non può nemmeno essere evitata perché, ad esempio per la pallacanestro, il rinvio reiterato delle partite, oltre alla multa, comporta la radiazione dai campionati dopo il 4° verificarsi dello stesso. Un vicolo cieco dunque di difficile risoluzione, in tempi brevi visto che i tre assessorati interessati, Patrimonio (“proprietario” della struttura), Lavori Pubblici (che deve effettuare i lavori) e Sport (che dovrebbe gestirla), continuano a rimbalzarsi la questione in una interminabile e sgradevole partita tra burocrazia comunale e sport.

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