martedì 1 marzo 2016

Isolotto, Galluzzi è pronta per la serata di gala: «Montesilvano squadra top, ma noi non siamo da meno»



Il capitano delle gigliate in vista dell’esordio in Coppa Italia contro le imbattute abruzzesi: «Hanno ampiamente dimostrato la loro forza, noi però non abbiamo paura. In Abruzzo consapevoli della nostra forza».
Non ci poteva essere partita più stimolante ad inaugurare il cammino dell’Isolotto nella Final Eight di Coppa Italia. Nella tre giorni pescarese che scatteranno venerdì 4 marzo, la compagine gigliata ha beccato le padrone di casa del Montesilvano, la squadra abruzzese di Francesca Salvatore che finora ha inanellato ben 16 vittorie e 1 pareggio sulle 17 gare fin qui disputate.
Un cammino che la dice lunga sulla qualità del Montesilvano. Ma in casa Isolotto la paura è un sentimento completamente sconosciuto, specie quando hai una squadra che, per valori tecnici, è chiamata ad arrivare fino in fondo ovunque. A rappresentare lo stato d’animo nel quartier generale dell’Isolotto in vista della super sfida con il Montesilvano, è la bandiera Elena Galluzzi, storico capitano di tante battaglie. La spedizione in Abruzzo è alle porte e i numeri del suo Isolotto, specie nel breve periodo, si snocciolano con squisita facilità: sei vittorie consecutive, tra gli ultimi tre incontri della prima fase del campionato e i successivi tre del Gold, dove la formazione toscana ha saputo trovare finalmente quella continuità di rendimento che ha regalato numerosi motivi  per alimentare l’entusiasmo all’ombra di Palazzo Vecchio. Le vittorie “dorate” con Lazio C5 femminile, Statte e Lupe, infatti, aiutano le viola a pensare in grande. Perché si deve. Lo conferma capitan Galluzzi, pronta per la serata di gala in Coppa. Alle 20, al Pala Santa Filomena di Chieti, l’Isolotto è pronto ad indossare l’abito migliore.
Capitano, si inizia con una parata di stelle anticipata. Qual è stata la reazione del gruppo dopo aver saputo dei quarti col Montesilvano?

«La verita? Ne abbiamo parlato molto poco, ce lo aspettavamo. D'altronde l'altra alternativa era la Lazio, quindi qualsiasi cosa ci toccava sarebbe stato molto molto difficile. Credo che in gare da dentro o fuori qualsiasi squadra è da prendere in dovuta considerazione, soprattutto se il livello delle 8 squadre è quello che vediamo ogni domenica».
Qual è l'atteggiamento giusto per preparare gare del genere?
«L'atteggiamento giusto credo sia il lavoro, la fatica e il sacrificio verso se stesse e verso le compagne. Se si entra in campo consapevoli di aver messo in pratica, a partire dagli allenamenti, queste componenti credo che qualsiasi risultato sia possibile. Ci sono poche altre ricette, solo il lavoro alla lunga paga».
Il Montesilvano ha conosciuto il primo (semi) stop stagionale le contro la Lupe. Questo risultato cosa vi suggerisce?
«Ci suggerisce che ogni partita nasconde sempre insidie. Credo che il campo piuttosto piccolo delle Lupe non abbia aiutato il gioco del Montesilvano, ma credo anche che chi sottovaluta la forza delle Lupe commetta un madornale errore. È una squadra quadrata, ben messa in campo, una squadra che conosce davvero il sacrificio. Corrono, si difendono e attaccano in maniera corale e anche se non hanno tutte fuoriclasse esprimono un gran bel gioco».
Il tuo Isolotto è reduce da una lunga serie di vittorie. È il momento migliore per affrontare l'imbattuto Montesilvano?
«È un buon momento, sì. Non neghiamolo. Stiamo bene sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo avuto un lungo momento di rodaggio fatto di pochi alti e molti bassi e sicuramente prestazioni non all'altezza, ma adesso credo sia stata raggiunta la giusta amalgama sia fra le ragazze che con lo staff. Essere un buon gruppo ha aiutato anche il raggiungimento dell'amalgama in campo».
Dispiace o gasa ulteriormente affrontare una gara così subito?
«Dispiace perchè poteva essere un'eventuale bellissima finale, ma gasa perché, a detta di tutti, il Montesilvano sembra davvero la squadra più forte e più in forma. Finora lo ha ampiamente dimostrato. Una così lunga serie di risultati positivi non arriva per caso. È un gruppo che lavora insieme da anni, si conoscono molto bene, hanno automatismi ormai oliati e lo stesso mister lavora con loro da anni. Hanno tutti gli ingredienti per fare davvero bene».
Hai davanti lo spogliatoio al completo. Cosa vuoi dire alle tue compagne in vista di questo big match?
«Giochiamocela! Dal primo all'ultimo secondo, senza paura, senza pressioni, perché ci siamo anche noi. Siamo forti, abbiamo lavorato tanto e solo per rispetto di tutto questo lavoro meritiamo di cogliere risultati importanti. Poi alla fine guarderemo il tabellone e festeggeremo in caso di vittoria o stringeremo loro le mani se dovesse andare male. Penso però che la peggior sconfitta sarebbe quella di farci attanagliare da tensione o paura e non esprimere il nostro gioco. In qualche modo come veder passare la partita senza davvero viverla. Questa è l'unica cosa che non possiamo e dobbiamo permettere».

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