Inascoltate le
precisazioni di Taranto. Il presidente Cosenza: “Ce lo aspettavamo, ma siamo lo
stesso delusi di quanto accaduto. Faremo ricorso, siamo convinti di essere nel
giusto”.
CUS JONICO TARANTO –
VALLE D’ITRIA MARTINA 0-20*
* a tavolino su
decisione del giudice sportivo
NB: gara non
disputata in data 3 febbraio
Cus Jonico Basket
Taranto: Bisanti, Leoncavallo, Fanelli, Moliterni, Giuffrè, Valentini,
Salerno, Pannella, Sarli, Basile. All: Leale.
Valle d’Itria Basket Martina Franca: Di Bello,
Danna, Potì, Verri, Vignali, Lasorte, Raffaelli, Fedele, Dalfini, D’Aversa.
All: Fantozzi.
Parziali: -
Arbitri: Marco
Leggiero di Lecce e Cosimo Schena di Castellana Grotte (Ba).
Spettatori: 800
Il risultato di Cus Jonico Basket Taranto-Valle d’Itria Bk
Martina Franca è 0-20. Preciso come un orologio è arrivato il provvedimento
disciplinare della FIP sul derby non disputato domenica scorsa al PalaMazzola.
Giustizia è stata fatta, oppure no a seconda dei punti di vista. Quelli che di
certo Martina avrebbe voluto guadagnarsi sul parquet, quelli che il Cus Jonico
avrebbe voluto provare a prendere garantendo lo spettacolo che solo un derby
giocato davanti a quasi mille spettatori avrebbe dato.
Questo il provvedimento e la relativa motivazione comunicato
al sodalizio rossoblu: “Il Giudice
Sportivo Nazionale, letto il referto con i relativi allegati inerenti la gara
n.2667, preso atto della mancata disputa della gara per grave irregolarità delle attrezzature obbligatorie
e di riserva, omologa la gara con il risultato di 0-20 per i seguenti motivi: a
20 minuti dall'inizio della gara si ravvisava l'irregolarità delle attrezzature
obbligatorie in quanto tutti i cronometri e gli apparecchi dei 24"
risultavano spenti o non funzionanti, nonostante gli arbitri abbiano richiesto
ai dirigenti della squadra ospitante di procedere al ripristino
del'attrezzatura obbligatoria, o, in difetto di produrre idonea attrezzatura di
riserva entro l'orario di inizio della gara, e poi abbiano concesso ulteriore
tempo congruo per ottemperare a tale richiesta. Alle ore 18,30 gli stessi
decretavano la mancata disputa della gara (mai iniziata) per aver constatato
l'impossibilità di svolgerla con regolarità [art. 23 RE Gare,art. 36,3 RG,art.
40ter RG]”.
Taranto incassa il colpo, non senza l’amara delusione di chi
si sente defraudato della sua buona fede dinanzi ad un comportamento,
perlomeno contraddittorio, da parte del
duo arbitrale, fermo nel pretendere una strumentazione “elettronica digitale
visibile a tutti” anche davanti alla strumentazione manuale messa a
disposizione dalla società cussina, come prevede la DOA (cronometro elettronico, in gergo detta
"cipolla", palette segnasecondi per scandire i 24” e indicatore di
possesso). Salvo poi, negli spogliatoi, ed evidentemente nel referto, fare
marcia indietro e parlare di strumentazione assente o incompleta.
“E’ difficile digerire questa sentenza anche se ce lo
aspettavamo – dice un amareggiato presidente Sergio Cosenza che annuncia anche
il ricorso d’urgenza – proveremo in tutti i modi a far valere le nostre
ragioni. È la nostra parola contro quella degli arbitri (Marco Leggiero di
Lecce e Cosimo Schena di Castellana Grotte, ndr) ma ci sono le foto e le
immagini tv che testimoniano la nostra tesi. Spero possano servire a
ristabilire la verità, cioè che c’erano tutti gli strumenti, manuali, affinchè
si potesse giocare”.
Cosenza conclude augurandosi che “alla luce degli enormi e
continui sacrifici profusi, a cui noi presidenti di tutte le società facciamo fronte
quotidianamente, per garantire la vita di una squadra di basket, in un
Campionato Nazionale, in questo particolare momento storico, mi auguro che sia
ben valutata, in sede di ricorso, la buona fede del Cus Jonico correlata ad una
incomprensione arbitrale che non penso possa far gridare allo scandalo".
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