Andrea Lo Bianco l’uomo dal
piede caldo, risolutore di partite intrigate e difficili, l’uomo dell’ultimo
tiro, a quasi 33 anni (li compirà a novembre) ha accettato la proposta di
riconferma, qui al Real, senza batter ciglio. Attaccante o mezzapunta qual si
voglia ha segnato goal a raffica in 3 anni di Juniores a Grottaglie (28 il 1°
anno, 27 il 2° anno e 23 il 3° anno) con la quale ha, anche, esordito e giocato
in Eccellenza.
Dopo un periodo di completa assenza dai campi ha ricominciato così
come aveva lasciato, ovvero segnando goal a volontà con il V. Mazzola Carosino in
1^ Categoria (tre anni sempre in doppia cifra). Talentuoso e richiesto si è
visto sbarrare la strada verso categorie superiori da infortuni piuttosto importanti
ad entrambe le ginocchia. Ha giocato, inoltre, in Promozione con Stella Jonica,
Maruggio e Lizzano, e ancora in 1^ Categoria con la Virtus Francavilla. Oggi e
qui con la maglia gialloblu sulle spalle a gongolarsi per la magia dell’ultimo
istante in quel di Francavilla Fontana (suo vecchio stadio) la sera del 18
maggio 2014 quando con quella punizione infernale ha consacrato il Real
vincitore della finale Play-Off nel campionato di 1^ Categoria 2013/14. Avresti
potuto smettere e ritirarti lasciando impressa nella mente di tutti quella
magnifica prodezza, ma non l’hai fatto cosa ti ha spinto a proseguire? –Poter
continuare a lavorare con questo gruppo, siamo troppo uniti, siamo un gruppo affiatato,
nello spogliatoio c’è armonia e quando mi è stato chiesto di rimanere non ho
avuto il coraggio di rifiutare. È necessario considerare un’altra cosa
altrettanto importante: è troppo bello giocare al calcio e, nonostante l’età,
ho ancora tanta voglia di farlo. Voglio mettermi in discussione per l’ennesima
volta, così come ho fatto dopo gli infortuni. Voglio vedere fin dove posso
arrivare e quanto riesco a stare al passo dei più giovani che corrono tanto e
poi voglio superare nuovamente quota 10 goal come l’anno scorso. Penso che mi
arrenderò solo quando non avrò più la forza di rincorrere gli avversari.– Dove
ti piace giocare? –Preferisco giocare alle spalle di una sola punta, una via di mezzo tra
seconda punta e trequartista. In quella posizione, privo di compiti tattici e
libero di muovermi a mio piacimento, posso dare sfogo alla mia inventiva e
creare situazioni importanti.– Lo scorso anno hai deliziato il pubblico
del Real con reti di ottima fattura ma soprattutto caratterizzate da
imprevedibilità e spettacolarità come nascono queste conclusioni? –Si, è
vero, lo scorso campionato sono riuscito a segnare reti davvero belle ma non
sono nuovo a queste performance, anche nei campionati scorsi ho fatto goal di
spessore. Non c’è nulla dietro, niente di preparato o predisposto è solo
istinto. Del resto io non ho frequentato nessuna scuola calcio, tutto quello
che faccio è solo mio non ho avuto istruttori di tecnica individuale o cose
simili. Io ci provo sempre sono un istintivo, a volte nel calcio se pensi
troppo sbagli e allora via così si prova.– Cosa ti aspetti da questo
campionato? –Il campionato di Promozione è lungo, in particolare il girone “B”, è piuttosto
difficile ci sono squadre assemblate per stare li su in alto, noi dobbiamo
volare basso e guadagnarci una salvezza tranquilla, ne abbiamo le forze e
sperare che la salvezza tranquilla di quest’anno sia propedeutica ad un
campionato più ambizioso l’anno prossimo.– Caro Andrea ti auguriamo
tantissima fortuna e che tu possa dimostrare ancora una volta, a noi tutti,
quanto sia un ARMA LETALE.
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