Caro Presidente, mio malgrado, sono costretto a
rendere pubblico il mio stato d’animo di profonda delusione per quanto avvenuto
in questo mese e poco più. Come molti miei colleghi, ho cercato di far crescere
questo movimento femminile e ritengo di potermi vantare di essere riuscito a
catturare l’attenzione di una città di 110.000 abitanti, l’apprezzamento di una
storica società di calcio “Ternana”, di avere conseguito l’obiettivo di fare
tre finali sulle sei disputate da quando è stata costituita la serie A
femminile. Tutto ciò, purtroppo, non è servito a nulla perché chi gestisce,
muove e compone lo scacchiere delle
pedine delle società che compongono la serie A femminile le considera delle
entità astratte, e non delle società che hanno dei bilanci e dei programmi che
vengono preparati con cura e attenzione.
E’ con estremo stupore che ho appreso della
collocazione della Ternana nel girone A il 9 agosto???!!!. Avete sempre sostenuto
che i criteri di assegnazione delle squadre ai vari gironi avrebbe tenuto conto
delle distanze geografiche, Terni dista da Roma 80 km e 320 da Salerno (la
più lunga delle trasferte del girone B). La città più vicina, Firenze, del
girone A dista 220 km,
senza contare che le trasferte (nel girone B) a Roma sono 5. Voglio evidenziare che con tale decisione avete
penalizzato sia i tifosi ternani che hanno sempre seguito,
numerosi, la propria squadra in trasferta, sia la società che è stata costretta
a rivedere completamente le sue strategie di bilancio, ad agosto inoltrato
dopo un mese circa di rinvii e riaperture delle iscrizioni. Con tale decisione
avete penalizzato la città di Terni e la Ternana e favorito le
altre squadre nella corsa ai titoli nazionali. Ritengo che i principi di
diffusione del futsal, della riduzione dei costi e dell'uguaglianza in questa
estate di confusione, siano stati completamente dimenticati. La mia reazione a
caldo sarebbe quella di ritirare la squadra, la Ternana Femminile però, come
detto già una volta, non è di Raffaele Basile, ma dei ternani.
La città di Terni pur attraversando un periodo
economico e sociale difficile (una per tutte la situazione che coinvolge gli
operai delle acciaierie AST) ha saputo trovare le giuste modalità, per
sostenere la Ternana Femminile comprando, abbonamenti (record assoluto nei tre
anni) ed esaurendo sempre i posti al Palazzetto durante le gare amichevoli. Come
pure l’amministrazione pubblica, con il personale intervento del Sindaco
Leopoldo Di Girolamo, è prontamente intervenuta per permettere a questa società
di poter disputare regolarmente il campionato 2014/2015, attraverso la
sistemazione del Di Vittorio e altre opportunità. Tutte cose che appartengono a
un modo di agire e vivere dello sport di tempi dove tutto era a dimensione
familiare e umana, valori che a Terni sono ancora vivi.
A tutto questo si è aggiunta la decisione di far
disputare la Supercoppa il 21 settembre, comunicazione ufficiale, senza
preavviso alcuno, del 21 agosto. Non comprendo come decisioni così importanti
come gironi e Supercoppa si possano stabilire ad agosto inoltrato quando noi
“tutti” si è in ferie e i programmi economici sono stati già decisi. Soprattutto
non capisco come nessuno pensi di alzare il telefono e sentire le società
coinvolte in aspetti così importanti, ma preferisce la strada della imposizione
per poi di dare la versione che ti sta agevolando. Voglio evidenziare che mi
sono attivato varie volte con telefonate e sms al Vice Presidente Zaccardi a
luglio e ai primi di agosto, senza avere mai risposta. Cosa che mi sembra poco
educata nei miei confronti e l’ultima situazione lo dimostra: a luglio si era
paventata la possibilità oltre che dei quattro gironi, anche di una giornata
dove le tre Supercoppe (A1, Under 21 e Femminile) venissero disputate insieme
in un unico giorno al ridosso del periodo natalizio. Il 22 agosto, appena
rientrato in Italia, ho chiamato il Vice Presidente Alfredo Zaccardi, esponendo
la mia contrarietà per quanto accaduto in merito alla collocazione nel girone
A, e facendogli presente che non condividevo la scelta della data per la
disputa della Supercoppa visto che fino a quel momento si erano paventate
diverse ipotesi tra le quali il periodo natalizio e addirittura gennaio. Mi ha
congedato dicendomi che si sarebbe attivato facendomi chiamare dal segretario
il lunedì successivo ( 25 agosto c.a.), il segretario Di Felice invece mi ha
chiamato solo l’8 settembre, 14 giorni dopo.
Infine, situazione veramente brutta e fastidiosa,
nessuno dopo le mie numerose richieste, si è attivato per inviare gli arbitri
per la gara internazionale (Ternana Femminile-Atletico di Madrid Femminile) di
beneficenza “contro la violenza sulla donne” e meno ancora di presenziare
all’evento dove personaggi importanti e un pubblico di ottocento persone e più,
ha invece dimostrato cosa significhi lo Sport.
Tutto ciò è la chiara dimostrazione della poca
considerazione che si ha verso le società, senza le quali, ricordo, non
esisterebbero le federazioni.
Sono certo che questa mia lettera non produrrà
alcun effetto se non quello del coro de "i soliti piagnoni", resta il
fatto che è stata attuata l’ennesima cattiva gestione per cui diverse società,
in primis la nostra, hanno subito un forte danno sia con la composizione dei gironi
sia con l’imposizione della data di Supercoppa, non privilegiando il pubblico e
lo spettacolo ovvero due elementi fondamentali per il futuro del nostro sport.
Voglio concludere con una considerazione, anni fa
insieme ad altri presidenti volevamo costituire un comitato di società
femminile per la Serie A. Questa idea fece “agitare i sonni” di qualcuno, all’epoca
ci fecero fare un passo indietro. Oggi dico che è stato un errore.
Un cordiale saluto.
Raffaele Basile
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