La sfida infinita: prima delle due finali dello scorso
anno, prima dei giorni in cui Ternana e Lazio si spartivano da sole i
palcoscenici della Serie A, prima della Final Eight di Pescara, prima della
finale scudetto, c’è uno scontro che assume aspetti quasi primordiali. E’ così
che si potrebbe definire la sfida tra Ternana e Isolotto. Lo scorso anno ai
preliminare di Coppa Italia furono grandi emozioni, con le gigliate che nella
gara del Di Vittorio andarono in vantaggio addirittura per 2-3, ma furono
rimontate con una impresa quasi epica dal duo Amparo-Neka, che nei due minuti
finali prima pareggiarono e poi siglarono il definitivo quattro a tre
. Una gara
che fa ancora scendere una lacrima sul viso a chi quel giorno, poco prima del
capodanno, era al Palazzetto. Il boato del pubblico, per chi c’era (oltre 800
paganti), fa venire ancora la pelle d’oca. Così le Ferelle iniziarono a fare la
propria storia: quella di un’annata spettacolare. Il ritorno a Firenze fu allo
stesso modo una grandissima giornata anche se con meno verve e brividi, visto
che il largo risultato sancì la qualificazione alla Final Eight di Pescara. Una
sfida condita anche di polemiche ma mai di eccessi, visto che le due società si
conoscono da anni e si rispettano. Furono però i biglietti messi a disposizione
nella gara di ritorno ad accendere le polemiche, ma una sana collaborazione tra
i due club spense ogni problematica di sorta.
Le due squadre si trovarono di fronte di nuovo nei
play off scudetto quasi a sorpresa visto che l’Isolotto non era partito certo,
a inizio stagione, per conquistare la finale del titolo più importante e di
certo la Ternana aveva fatto l’impresa nell’eliminare ai quarti un Montesilvano
mai domo, sopratutto nella gara di ritorno. Fatto sta che i due club si
ritrovano di nuovo di fronte, entrambi coscenti che non sarebbe stato facile
passare il turno. La gara di andata fu praticamente la fotocopia di quella
della qualificazione della Coppa Italia con il vantaggio delle gigliate e il
maxi recupero della Ternana che questa volta termina la gara con un gol in più
di vantaggio. Altro Pala Di Vittorio stracolmo e altra coreografia con più di
500 bandierine rossoverdi a colorare una tribuna ribollente. Nella sfida
precedente i Fedelissimi, invece, puntarono su una più spiritosa
rappresentazione di un pulmino Westafalia che “sgasando” si dirigeva verso la
Coppa Italia, con tanto di indicazione stradale. Insomma, una grande sfida condita
da grandi cornici che anche questa volta non mancheranno. Sui social c’è già
stato l’annuncio, del gruppo guida del tifo ternano, dell’allestimento
dell’ennesima grande coreografia che lascierà di nuovo a bocca aperta l’Italia
intera.
Due società così lontane ma così vicine, anche questa
è la chiave di lettura del big match visto che entrambi i club hanno percorso
due strade molto simili nella loro crescita. La strada del popolo,
dell’appartenza: forte, profonda, quasi aspra per quanto vera e viscerale
quella rossoverde; ironica, con stile, dialettale e vellutata quella gigliata.
Le due maglie in campo con i colori delle due città: il rossoverde una, il
viola l’altra. Dal dialetto umbro dei dirigenti e tifosi ternani, a quello
dantesco di quelli fiorentini che retroscena dal sapore “vernacolare” lo scorso
anno ironizzarono sulle polemiche arbitrali di marca ternana con uno
spiritosissimo manifesto che accolse i dirigente rossoverdi sulle tribune del
Pala Isolotto.
Tutto questo è il big match di domenica: una partita
che non solo vede grandi squadre in campo, ma che ha qualcosa in più rispetto
alle altre grande sfide del resto della Serie A. Quel qualcosa dovuto al grande
senso di appartenza che solo due tifoserie come quelle ternane e fiorentine
possono avere.
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