Si torna con i piedi per terra.
Archiviata la trasferta sarda, impervia per la caratura della Torres, il lungo
viaggio e la scia di acciacchi, la Pink è pronta a ripartire contro una diretta
concorrente.
Mister Cardone tiene
particolarmente alla sfida di sabato 6 dicembre contro l’Orobica, altra
neopromossa al primo storico anno di massima serie. Al di là della posta in
palio, vincere significherebbe mettere ben otto punti tra le baresi e le
bergamasche: un bel gruzzoletto, dopo neanche un terzo di campionato.
Guai a distrarsi, nonostante le
avversarie abbiano, ad oggi, il peggior attacco e la difesa più perforata: le
ragazze allenate da Marianna Marini hanno un unico punticino in classifica, conquistato
però nientepopodimeno che sul campo del Brescia.
La guida tecnica biancorossa
potrà contare sull’intera rosa, eccezion fatta per Lucia Conte, che reduce
dallo stiramento prosegue il suo programma personalizzato, finalizzato a un
pieno recupero e a un ritorno in campo alla ripresa delle ostilità dopo la
sosta natalizia.
Perfettamente arruolabile
perciò Ines Spelic, che nella regione dei quattro mori era sì scesa in campo,
ma dopo una settimana costellata dalla fisioterapia.
«In casa molta gente viene a vedere la partita e ci esprimiamo sempre meglio tra le mura amiche. L'atmosfera delle gare interne è molto buona, i tifosi ci sostengono, ci danno ancora più motivazione e il potere di muovere la palla come sappiamo. Mi piace giocare davanti al nostro pubblico. Invece, quando andiamo fuori, la situazione è differente. E c’entra anche lo spostamento di per sé – la centrale classe ‘89 chiarisce il “problema trasferta” – per andare dalla Torres, ad esempio, abbiamo viaggiato giorno e notte. Così come si può avere freschezza? La stanchezza è inevitabile».
«In casa molta gente viene a vedere la partita e ci esprimiamo sempre meglio tra le mura amiche. L'atmosfera delle gare interne è molto buona, i tifosi ci sostengono, ci danno ancora più motivazione e il potere di muovere la palla come sappiamo. Mi piace giocare davanti al nostro pubblico. Invece, quando andiamo fuori, la situazione è differente. E c’entra anche lo spostamento di per sé – la centrale classe ‘89 chiarisce il “problema trasferta” – per andare dalla Torres, ad esempio, abbiamo viaggiato giorno e notte. Così come si può avere freschezza? La stanchezza è inevitabile».
«Imporci nella prossima
giornata è veramente importante. Non vincere contro l’Orobica, alla fine della
stagione, potrebbe rivelarsi decisivo in negativo. Per noi arrivare decime o
none cambia tantissimo. Sarà dura mantenere la categoria – analizza
la determinata slovena, 16 presenze con la Nazionale nelle competizioni UEFA – la Serie A è difficile, ci
sono molti team preparati. Vorrei aiutare la Pink a salvarsi e darò il massimo
per portare a termine con successo la missione».
La chiosa sulla sua permanenza
in riva all’Adriatico: «Bari come città è bella e il suo clima è letteralmente
eccezionale. Con le compagne mi trovo alla grande, lo staff è professionale.
Amo stare qui».
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