Il general manager
del Cus Jonico conferma l’operazione per il capitano rossoblu: “Ci dispiace un
sacco, sembra una maledizione. Mercato? Siamo sempre vigili”
Piove
sul bagnato per la Casa Euro Basket che reduce da un’altra sconfitta allo
sprint, nell’ultimo quarto, contro la NP Monteroni, deve accusare il colpo
dell’infortunio che costringerà Stefano Potì all’operazione mettendo di fatto
fine alla sua stagione che si era fermata già prima di Natale dopo quello
sciagurato tiro da tre contro Pescara con conseguente rovinosa caduta. Ad
annunciarlo in via “ufficiale” è il dirigente responsabile Roberto Conversano
nella lunga intervista rilasciata a Toni Cappuccio di “Multimedia Cus”: “Abbiamo provato per trenta gg una
rieducazione muscolare dell’arto ma ora abbiamo deciso insieme al nostro grande
staff medico composto dai Dott. Petrocelli, Ciliberti e Ostillio di fermarlo ed
operarlo probabilmente presso il Prof Cerulli, il massimo luminare in materia di
crociato anteriore. Ci spiace enormemente”.
Scontata
la domanda, visti anche gli acciacchi continui di Sirakov che stanno limitando
le rotazioni, su un possibile ritorno di mercato: “Il mercato giocatori, lo teniamo sempre d'occhio sia per i senior che per
gli under. A differenza degli anni scorsi, quest'anno non abbiamo voluto
ingaggiare giocatori con contratto pluriennale ma annuale. Possiamo anche
trovare qualche elemento ancor migliore come essere soddisfatti degli attuali.
Questo è un compito importante per il nostro ds Andrea Greco che finora ha
lavorato molto bene. Sul mercato, comunque, non puoi esserci soltanto da agosto
a settembre e poi sparire per riprendere il discorso nell'estate successiva. E'
una ricognizione costante”.
Della
“famiglia del Cus Jonico”, Roberto Conversano, di professione ufficiale M.M. di
lungo corso, è il GM, il general manager della società. Insomma quello che si
occupa di tutta la gestione societaria in stretta collaborazione con il
presidente Sergio Cosenza. Spesso questa roboante denominazione di GM, diventa
più utile nella ricerca di soluzioni di normale pratica anti-precarietà. Il
“nostro”, infatti lo vediamo sempre sgambettare di qua e di là alla ricerca di
buone soluzioni per le variegate esigenze della struttura sportiva qual'è
quella del Cus.
Noi
siamo finalmente riusciti a “catturarlo” in un momento delle sue tante
attività: “Ho il piacere di operare
in un ambiente societario composto da persone riflessive e ponderate. Le nostre riunioni non sono mai
solo tra i soci ma esse sono allargate a tutti, anche all'ultimo arrivato dello
staff, come il nostro buon infermiere professionale Paolo Marzulli che dobbiamo
ringraziare per la solerzia e l'assiduità della presenza. E' importante che
tutti si sentano coinvolti, dal settore tecnico a quello sanitario e
dirigenziale, in modo che, insieme, si possa avere un quadro generale del polso
della situazione”.
Parliamo,
prima di tutto, di ciò che dà visibilità alla società ed al lavoro che c'è
dietro la scrivania: la squadra. Abbiamo notato in alcune occasioni che c'è
stata qualche manifestazione di nervosismo tra i giocatori ed a volte con lo
stesso coach. Sono cose che non sfuggono agli spettatori. Immagino che poi voi
interveniate per correggere il tiro secondo certe regole di comportamento?
“Certamente! Non bisogna pensare che noi non
annotiamo queste anomalie. Spetta a noi, insieme allo staff tecnico fare una
specie di feed-back delle partite e riportare la rotta sul piano del buon
comportamento. Siamo sempre attenti che i ragazzi diano il massimo
caratterialmente, in senso buono, oltre che in quello tecnico nel rispetto di
chi li dirige. Oltre al coach ci sono gli assistenti che prendono nota e
riferiscono all'head coach ed a noi”.
Nella
prossima stagione si prevede l'adozione degli stranieri anche in serie B. Era
piuttosto strano, infatti, che in serie C se ne potevano ingaggiare ed in una
serie superiore no. Una stranezza.
“Infatti! Anche per questo bisogna essere cauti
nella ricerca di elementi italiani anche di categoria superiore resi
disponibili per la crisi di diverse società. Bisognerà guardare anche oltre
confine. Un compito non da poco in un mercato da sondare costantemente. Secondo
voci non ancora ufficiali, gli stranieri da schierare dovranno essere massimo
due.
Come
sono i rapporti con la Federbasket e con la Lega?
“Con la Federazione ottimi. Con la nostra Lega sono
“work in progress” perchè, dopo il commissariamento, bisognerà vedere come si
strutturerà a livello dirigenziale ma, soprattutto, a livello di rapporti con
le società. Il problema è la sua durata, perchè alla fine della prossima
stagione si voterà un'altra volta.”
Quali
sono, in pratica, i compiti della Lega, in rapporto con la FIP e con le
società?
“I compiti della Lega sono molti e complicati, tutto sommato. Il compito
principale e la diffusione dell'immagine, quindi partecipazione ad eventi
fieristici, mediatici e di marketing.
Questi impegni di eco-marketing sono rivolti, però,
più al nord, mentre al sud questo verbo non è molto seguito e, quindi, un po'
trascurato, per le note carenze di ricerche di mercato.
Negli altri settori organizzativi e tecnici, la
competenza è della FIP.”
In
una tua precedente dichiarazione, hai balenato l'augurio e la possibilità che
anche il Cus possa
inserire
un proprio componente nelle alte sfere della Lega e, forse più difficile, della
FIP?
“Forse è più fattibile con la Federazione che con la
Lega. E' uno dei nostri obiettivi quello di contare di più nelle sfere
decisionali, affinchè Taranto sia ben rappresentata, sia in Consiglio regionale
che in quello nazionale. In quello regionale, anche il presidente Margaret
Gonnella, che in due mandati ha ben lavorato, dovrebbe lasciare per una giusta
turnazione. Vedremo!”
Veniamo
ora alle note dolenti della gestione del PalaMazzola ed alla situazione
generale degli impianti sportivi nella nostra città. Cosa si dice a Palazzo di
città?
“Nulla di nuovo...per ora! Per il PalaMazzola siamo
sempre in attesa del bando di gara per l'assegnazione della gestione
dell'impianto. Il problema è che se non si fa questo “benedetto” bando di gara
per l'aggiudicazione definitiva della gestione noi siamo costretti a fare
solamente ciò che è necessario per la salvaguardia della struttura ma non
possiamo intraprendere una serie di attività importanti come il marketing per
la ricerca di sponsorizzazioni e tutto ciò che concerne la promozione dello
sviluppo dell'immagine della struttura e della nostra società, come
investimenti per il fotovoltaico e di altro tipo, come la connessione a banda
larga e wireless e la sostituzione dei tabelloni elettronici, perchè l'attuale
è ormai vetusto, ecc. ecc. Noi, ora abbiamo solo l'assegnazione di gestione
provvisoria in attesa del bando, appunto. Anche il Cras ne aveva una ma era di
10 anni. Non avere l'aggiudicazione definitiva ci impedisce di fare operazioni
con le banche, con le imprese. Insomma questa provvisorietà ci limita parecchio
nella nostra attività di marketing.”
Sappiamo
bene che i lacci e laccioli burocratici sono difficile da sciogliere in tempi
meno biblici
ma
cosa e chi impedisce che questa operazione venga fatta dall'amministrazione
locale?
“Debbo spezzare una lancia in favore degli
amministratori politici. Non sono loro che frenano questa necessaria operazione
del bando ma, credo che siano i dirigenti di settore che non la sentono tanto
urgente e necessaria come noi. Basterebbe un po' di buona volontà e mettersi a
lavorare sodo per avviare le procedure, così che si risolverebbe un caso
davvero emblematico per le sorti delle strutture sportive cittadine. Un
impianto così bello ed utile non può sopravvivere solo grazie all'impegno
oneroso di privati di buona volontà, senza l'appoggio ineludibile del Pubblico.
Dove ti giri e ti volti, questa sinergia è attuata
con benefici per tutti, a cominciare dai cittadini.
Dovrebbe funzionare la politica delle tre “C”: cioè
“comando”, la Giunta; “coordinamento”, i dirigenti; “controllo”, gli assessori.
Senza questa connessione la situazione è sempre di stallo.”
Intervista di Toni Cappuccio FOTO Pullara
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