Una riunione ha
dato il via alla prossima stagione. Il presidente Cosenza: “Competitivi sia in
B con il Cus Jonico che in D con la Virtus”. Il Gm Conversano: “A breve i primi
annunci”
Tutti riuniti, soddisfatti, per fare un consuntivo della
stagione appena trascorsa e qualche pensierino “preventivo” su quella che
verrà. Il Cus Jonico Basket Taranto non smette mai di lavorare, anzi
l’avvicinarsi dell’estate coincide con la programmazione della stagione futura,
la terza di fila nel campionato di Serie B. C’erano i dirigenti, dal
presidente, Sergio Cosenza al general manager, Roberto Conversano ma anche i
quadri tecnici della prima squadra, coach Nicola Leale e il suo primo
assistente, Sergio Voltasio reduce dalla bella promozione in Serie D con la
Virtus Taranto.
Ai microfoni di Toni Cappuccio di Multimedia Cus, Sergio
Cosenza prova a fare un bilancio, di quello che è stato e di quello che sarà:
“è il momento canonico delle riflessioni su una stagione scorsa non priva di
tante soddisfazioni sul piano squisitamente tecnico ed anche su quello
societario e dell'immagine. Abbiamo conquistato la permanenza in serie B con
meno ansia della prima stagione. Questo è già un passo avanti. Peccato per gli
infortuni a metà percorso che ci hanno impedito di agguantare la griglia dei
play off. Certo, sono fatalità da mettere in preventivo ma, quando ci privano
di elementi cardine, è più seccante. Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi della
Virtus che hanno inanellato successi a ripetizione spendendo fior di energie in
gare con tempi molto ravvicinati, senza perdere mai lo smalto tecnico e
caratteriale. La conquista della serie D con i ragazzi U19 Virtus, le finali
nazionali degli U19 èlite che ci hanno fatto apprezzare tra le prime otto
d'Italia, un traguardo storico per il movimento cestistico pugliese e, direi,
meridionale. Ora i fratellini dell'under14 che hanno vinto l'interzona
qualificandosi per le finali nazionali di Bormio. Quelli più piccoli dell'under13
hanno stravinto la prima fase ed ora si giocano lo scettro della 2^ fase,
alquanto più impegnativa per centrare il palmares di quella regionale. Questo
dimostra che il nostro staff tecnico è preparato e sta lavorando bene”.
Dopo tanto benessere, naturalmente ora bisogna confermarsi e
migliorarsi: “Noi andiamo avanti sempre con piccoli passi, con un occhio alla
cassa e l'altro alla mercanzia – prosegue Consenza -
Nella prossima stagione, dovremo far fronte a ben 2
campionati senior, la B e la D, per cui serve sagacia ed oculatezza nella
composizione dei rispettivi organici. Pensiamo, quindi, di “rimpolpare” quello
della D con qualche senior navigato e di
spessore che abbia voglia di “scendere” di categoria ma di “salire” di valore
educativo. Con il buon numero degli U17 e degli ex U19, ora U20 dovremmo,
comunque, essere in grado di gestire i due tornei. In ogni caso, poiché i due
campionati si giocheranno di sabato e domenica dovremo stare molto attenti a
non sovraccaricare i ragazzi del florido vivaio Virtus ma di distribuirli bene.
Un'altra sfida che ci attende e da vincere.”
Per essere più chiari e realistici, due progetti di squadra
distinti ed in sinergia al tempo stesso. Roberto Conversano la mette così:
“Dipende dal livello tecnico della prossima B e dalle nostre potenzialità
economiche per implementare l'organico
della prima squadra. Quest'anno abbiamo giocato con 6 senior, comunque giovani,
più 4 under che poi sono diventati 6 a causa degli infortuni di Potì e Sirakov.
Quindi, se riusciremo a formare il roster di serie B con più elementi “non
under” presi altrove, i nostri U20 potranno arricchire quello della serie D.
Probabilmente, come diceva il presidente, dovremmo ingaggiare qualche senior di
cm, in altezza ed in larghezza, per ovviare alla mancanza di cm. dei nostri
ragazzi sotto canestro. E' un gioco ad incastro da studiare bene. Comunque
dobbiamo occuparci, in primis, del bilancio e della programmazione della prima
squadra di B e poi penseremo alla sorella minore di D”.
Quest'anno, i cosiddetti “non under” hanno dato
dimostrazione di affiatamento tecnico e caratteriale dentro e fuori parquet.
Potrebbero essere confermati, almeno in parte? “Potrebbero – spiega il general
manager cussino - perchè siamo loro riconoscenti per entrambi i fattori ed il
fatto che buona parte di essi se ne siano andati a malincuore premiandoci per
l'accoglienza calorosa che hanno avuto. Il caso del lungo Ludovico De Paoli,
del profondo nord veneto (Feltre), prima un po' sulle sue e poi
“tarantinizzatosi” lo dimostra. Però, se vogliamo proseguire nella scalata dei
valori della graduatoria, potremmo anche pensare di trovare qualche altro
elemento di maggior talento. Come società ci siamo fatti conoscere ed
apprezzare, anche dal punto di vista tecnico. Ricordiamo che il nostro
Giancarli è stato chiamato nella nazionale U20 e De Paoli potrebbe interessare,
nuovamente, qualche squadra di A2 Silver, dopo la buona esperienza da noi”.
Il mondo della pallacanestro italiana ci ha abituato a
continue innovazioni tecniche, tecnologiche e cambiamenti di titoli di
campionati. Cosa bolle in pentola per la prossima stagione? La palla torna al
presidente Cosenza: “per la prossima stagione la pentola sembrava in
ebollizione, in un primo momento. A parte la massima serie A che è un pianeta a
parte. Nelle riunioni tra FIP e Leghe varie si prospettava, per esempio, un'A2,
non più Gold e Silver ma un'unica serie divisa in due gironi, una serie B a 16
squadre, non più 14, una serie C addirittura in Gold e Silver. In un primo
momento si stava pensando all'introduzione degli extracomunitari anche nella B,
nel tentativo di calmierare i costi d'ingaggio degli italiani, visto che gli
stranieri costano di meno. Tutto rinviato sine die, a dopo la prossima
stagione, quando terminerà il quadriennio olimpico”.
Conversano si conferma autarchico: “meglio puntare sui
giovani nostrani, altrimenti accadrebbe ciò che accade in serie A, dove giocano
gli stranieri, in particolare gli americani per essere competitivi anche in
Europa, per cui è difficile far crescere i nostri giocatori. Allora è meglio
che i campionati minori si dedichino a far crescere gli italiani. Ciò che
importa è che crescano anche le società in grado di formare bene i nostri
talenti in erba che nei campionati di vertice non trovando spazio, ammuffiscono
in panca. A tal proposito sarebbe interessante che con le società che hanno
questi “esuberi” si potessero fare accordi del tipo “tu mi affidi i tuoi
ragazzi, io li faccio giocare e crescere e poi, se vuoi, te li riprendi ma con
un “doveroso indennizzo”. Costituirebbe una sinergia intelligente per
entrambi”.
A cura di Toni Cappuccio
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