LISI E SOLI, SI DIVIDONO LE STRADE?
Anche i fidanzamenti migliori, quelli dove tutto sembra andare per il meglio, dove le due parti si attraggono, si stimano e si rispettano, a volte finiscono. Potrebbe essere il caso del Futsal Cisternino e dei due giovani talenti Daniele Lisi (centrale difensivo classe ’90) e Marco Solidoro (centrale-laterale difensivo classe ’91). Le loro strade sembrano, infatti, ormai prossime a dividersi. I due calcettisti, autentici protagonisti della fantastica cavalcata che ha portato i giallorossi sul tetto d’Italia, avevano stipulato un accordo per una stagione e al momento le parti sembrano lontane per un eventuale rinnovo.
Anche i fidanzamenti migliori, quelli dove tutto sembra andare per il meglio, dove le due parti si attraggono, si stimano e si rispettano, a volte finiscono. Potrebbe essere il caso del Futsal Cisternino e dei due giovani talenti Daniele Lisi (centrale difensivo classe ’90) e Marco Solidoro (centrale-laterale difensivo classe ’91). Le loro strade sembrano, infatti, ormai prossime a dividersi. I due calcettisti, autentici protagonisti della fantastica cavalcata che ha portato i giallorossi sul tetto d’Italia, avevano stipulato un accordo per una stagione e al momento le parti sembrano lontane per un eventuale rinnovo.
L’arrivo dei due italo-brasiliani Bruno e Almir, e le
conferme dei due cistranesi doc Baldassarre e Punzi, sembra aver creato un
sovraffollamento in difesa e sull’out di sinistra dello scacchiere giallorosso.
Sia Lisi che Solidoro, entrambi svincolati, sarebbero comunque liberi di
scegliere un’altra destinazione lontana dalla Valle d’Itria, nonostante il
divorzio dalla società di Via XXIV Maggio non sia ancora ufficiale.
Non ci sarebbe da sorprendersi se entrambi decidessero di
sposare, insieme, un altro progetto. D’altronde, i due, sono compagni di
squadra ormai da ben sei anni. Fu proprio Francesco Castellana ad “unirli” nel
lontano 2009, nell’allora Electronic’s Time Martina. I tre, poi, passarono
dall’altra sponda della capitale itriana, nella Lc Digital System. Dopo i due
anni a Cisternino, il coach martinese ha ritrovato entrambi in questa stagione.
Nonostante la giovanissima età, Lisi e Solidoro possono, comunque, già vantare
un curriculum da brividi: 1 campionato serie C1, 2 campionato serie B, 2 coppe
Italia serie B, 1 campionato serie A2, 1 coppa Italia under 21, 1 supercoppa
italiana under 21.
Se il passato li ha sorriso, il futuro non potrà che
consacrarli. Che sia con la maglia giallorossa o altrove…
IL PILASTRO C’E’, SI PUO’ COSTRUIRE
Un muro su cui si sono schiantate e sbriciolate da tre anni a questa parte le speranze avversarie. Francesco Martellotta vestirà, per un altro anno ancora, la maglia numero 5, di colore giallo e rosso.
Il trentacinquenne di Pezze sarà, insieme a Punzi e Baldassarre, l’unico superstite della prima grande cavalcata in C2 dell’esercito giallorosso sotto la reggenza Castellana.
Razionale, Martellotta lo abbiamo visto spesso nei panni di playmaker, fondamentale in fase di distruzione del gioco avversario e costruzione del nostro.
Ma lui non è solo questo: adattabile anche a laterale e pivot, come successo in occasione dei playoff, il numero 5 giallorosso sarà – ancora una volta – la base su cui costruire un’ossatura solida.
Capocannoniere delle final eight insieme a De Matos, Martellotta ha disputato una stagione a livelli stratosferici, facendo eco alle due annate precedenti disputate in categorie regionali, dove dimostrò di poter ampiamente ambire al salto di qualità avvenuto subito dopo.
Nell’anno appena iniziato, per lui sarà la prima grande esperienza in serie A2, qualora dovesse essere accolta la domanda di ripescaggio giallorosso, oppure l’anno della consacrazione in serie cadetta, dove, insieme al partente Lisi, è stato parte integrante del miglior pacchetto difensivo di tutta la categoria.
Canosa, Rutigliano, Ciampino, Sammichele, Porto San Giorgio e Zanè, alcune delle tappe dove Martellotta ha messo il proprio marchio, asciugando con i suoi goal e le sue geometrie gli occhi lucidi di chi pensava che non ce l’avremmo mai fatta. E’ il classico giocatore che per dedizione alla causa, abnegazione e spirito di sacrificio fa impazzire ed esaltare la folla. Guerriero indomabile, il fasanese farà parte ancora della squadra giallorossa, certi che possa disputare – come al solito – un campionato da autentico trascinatore e protagonista.
Ci sono emozioni come queste, che vanno oltre tutto. Oltre una coppa alzata al cielo, oltre un titolo e una promozione acquisita sul campo tra sudore e fatica. Ci sono gli occhi di Martellotta, che spesso e volentieri durante la partita ti danno quel conforto utile per arrivare al 40’, gli occhi di uno che la partita – con tutta probabilità – capisce come andrà fin dal riscaldamento. Gli occhi di un grande uomo e un padre di famiglia, che quando scende sul parquet diventa il padre di tutti i giallorossi. Gli occhi di rassicurazione di uno che guardandolo anche d’estate ti fa capire che il vento non cambierà mai.
Un muro su cui si sono schiantate e sbriciolate da tre anni a questa parte le speranze avversarie. Francesco Martellotta vestirà, per un altro anno ancora, la maglia numero 5, di colore giallo e rosso.
Il trentacinquenne di Pezze sarà, insieme a Punzi e Baldassarre, l’unico superstite della prima grande cavalcata in C2 dell’esercito giallorosso sotto la reggenza Castellana.
Razionale, Martellotta lo abbiamo visto spesso nei panni di playmaker, fondamentale in fase di distruzione del gioco avversario e costruzione del nostro.
Ma lui non è solo questo: adattabile anche a laterale e pivot, come successo in occasione dei playoff, il numero 5 giallorosso sarà – ancora una volta – la base su cui costruire un’ossatura solida.
Capocannoniere delle final eight insieme a De Matos, Martellotta ha disputato una stagione a livelli stratosferici, facendo eco alle due annate precedenti disputate in categorie regionali, dove dimostrò di poter ampiamente ambire al salto di qualità avvenuto subito dopo.
Nell’anno appena iniziato, per lui sarà la prima grande esperienza in serie A2, qualora dovesse essere accolta la domanda di ripescaggio giallorosso, oppure l’anno della consacrazione in serie cadetta, dove, insieme al partente Lisi, è stato parte integrante del miglior pacchetto difensivo di tutta la categoria.
Canosa, Rutigliano, Ciampino, Sammichele, Porto San Giorgio e Zanè, alcune delle tappe dove Martellotta ha messo il proprio marchio, asciugando con i suoi goal e le sue geometrie gli occhi lucidi di chi pensava che non ce l’avremmo mai fatta. E’ il classico giocatore che per dedizione alla causa, abnegazione e spirito di sacrificio fa impazzire ed esaltare la folla. Guerriero indomabile, il fasanese farà parte ancora della squadra giallorossa, certi che possa disputare – come al solito – un campionato da autentico trascinatore e protagonista.
Ci sono emozioni come queste, che vanno oltre tutto. Oltre una coppa alzata al cielo, oltre un titolo e una promozione acquisita sul campo tra sudore e fatica. Ci sono gli occhi di Martellotta, che spesso e volentieri durante la partita ti danno quel conforto utile per arrivare al 40’, gli occhi di uno che la partita – con tutta probabilità – capisce come andrà fin dal riscaldamento. Gli occhi di un grande uomo e un padre di famiglia, che quando scende sul parquet diventa il padre di tutti i giallorossi. Gli occhi di rassicurazione di uno che guardandolo anche d’estate ti fa capire che il vento non cambierà mai.
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