Le
difficoltà di fare calcio a cinque a certi livelli a Taranto sono enormi e sono
legate al solito problema di tutto lo sport jonico: la carenza di impianti. Le
tre associazioni sportive iscritte ai campionati della FIGC (Federazione
Italiana Giuoco Calcio), ASD Città di Taranto, ASD Atletic Club
Taranto (iscritte al campionato regionale femminile) e ASD Taranto
Calcio a 5 (serie C2 maschile), hanno deciso di denunciare pubblicamente,
tutte insieme, la situazione di grave disagio in cui stanno versando alla
vigilia dell'inizio dei rispettivi campionati.
Con questa
lettera aperta, i sottoscritti responsabili delle tre associazioni sportive
vogliono portare all'attenzione le difficoltà che anche in questa stagione
stanno incontrando per reperire un campo indoor di allenamento e per le partite
ufficiali a tariffe consone alla propria attività. Un'attività che, è bene
ricordare, è puramente dilettantistica e
senza scopi di lucro. Le scriventi associazioni, infatti, non poggiano la loro
attività su introiti derivanti da attività giovanile (ad esempio le scuole
calcio, i centri di mini basket o mini volley).
Al momento,
le tre società sportive spendono in media circa 600 al mese per disputare due
partite e quattro allenamenti da un'ora nelle rispettive strutture prescelte,
il Città di Taranto al PalaMazzola (struttura comunale), l'Atletic Club al
Tursport e il Taranto Calcio a 5 al Tursport di S. Vito (struttura privata).
Una cifra ritenuta esorbitante, perché il futsal è una disciplina
dilettantistica allo stato puro e non usufruisce di grandi sponsorizzazioni. A
questa cifra, vanno aggiunte altre spese quali l'iscrizione a campionati, le
tasse-gara, le trasferte, sedute di allenamento settimanali in altre strutture
private, rimborsi spesa ai propri tesserati.
In questa
condizione, diventa davvero difficile disputare un intero campionato,
soprattutto quando ci si confronta con società avversarie che sostengono cifre
ben diverse per usufruire dei propri campi di gioco: i canoni quasi sempre sono
meno della metà rispetto ai nostri. Si può tranquillamente sostenere che in
tutta la Puglia (e non solo) non ci sono realtà costrette a sostenere spese di
canone così alte per allenarsi o giocare.
L'auspicio
delle tre associazioni sportive, che sarà ribadito in un confronto che sarà
chiesto al Sindaco di Taranto e all'assessore allo Sport, è quello di trovare
una soluzione utile ad alleviare tali sofferenze. La prima che ci viene in
mente è l'utilizzo di una struttura con canone “popolare", quale potrebbe
essere la Palestra Ricciardi, da ormai troppo tempo chiusa nonostante tanti
annunci di imminente riapertura, o una palestra scolastica. Un'altra soluzione
potrebbe essere una partecipazione finanziaria dell'ente comunale al canone del
PalaMazzola o del Tursport. O l'utilizzo
di una palestra scolastica di proprietà della Provincia.
Le tre
associazioni, in mancanza di soluzioni a stretto giro, potrebbero essere
costrette a decidere di chiudere i battenti, oppure di andare a sposare i
progetti di altri comuni limitrofi disposti ad ospitarle nelle proprie
strutture a costi ben più contenuti. Tutto ciò a danno del futuro della
disciplina nella città capoluogo e delle aspettative di tante ragazze e ragazzi
che trovano nel futsal un'occasione per crescere con i valori sani dello sport.
Certi di una
Vostra attenzione, Vi salutiamo cordialmente.
Vito Liotino e Francesco Solito (Città di Taranto)
Cosimo Aiello (Atletic Club Taranto)
Fabio Buonafede e Antonio Locorotondo (Taranto
Calcio a 5)
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