Il giorno dopo la decisione di Carmelo La Volpe, patron del Real San Giorgio, di
disimpegnarsi dal calcio e di consegnare il titolo nella mani del sindaco,
prende la parola il direttore sportivo del sodalizio gialloblù Michele Chirico.
Il diesse è un veterano della piazza sangiorgese ed esterna la sua amarezza per
una situazione che poteva essere risolta tanti anni prima: "Tanti anni fa,
quando venni a San Giorgio per lavorare nello staff dell'allora presidente
Cito, allo stadio 'Alberto Rizzo' si evidenziavano i primi problemi legati allo
stadio. E' incredibile che negli ultimi quindici anni nessuna amministrazione
abbia fatto qualcosa per migliorare questa struttura. Ogni domenica ci dobbiamo
sentir dire da tutti, e a ragione, che il nostro campo è buono solo per fare
parcheggi. Noi ci sentiamo umiliati e
dovrebbero esserlo anche gli amministratori. E' comprensibile che un
dipendente comunale forestiero si attenga al suo lavoro e non s'impegni più del
dovuto a trovare una soluzione al problema 'Rizzo'. Al contrario, mi aspetto
una prova d'orgoglio dagli amministratori sangiorgesi come il sindaco, che ha
anche un passato da calciatore".
Lo stadio 'Alberto Rizzo' sopravvive grazie esclusivamente agli interventi
di La Volpe,
come sottolinea Chirico: "Prima dell'inizio del campionato di Promozione
abbiamo ripristinato un minimo decoro nei locali degli spogliatoi, a spese
nostre, per accogliere i nostri ragazzi del Real San Giorgio, gli avversari e
la terna arbitrale in condizioni accettabili: non abbiamo chiesto l'intervento
dell'amministrazione e mi duole sapere che si sarebbero presi i meriti".
Chirico lancia l'allarme suggerendo una possibile soluzione: "A
Carosino c'è un campo messo fuori uso e c'è il serio rischio che il 'Rizzo'
faccia la stessa fine. Lo stadio non è solo di Carmelo La Volpe o del Real San Giorgio
ma è una struttura a disposizione di tutti. Se l'amministrazione comunale non
ce la fa a gestire l'impianto cittadino, potrebbe ricorrere alla concessione a
privati. In questo modo sarebbe utilizzato per progetti sociali ed educativi,
oltre che sportivi. Come Real San Giorgio saremmo in procinto di lanciare un
progetto che coinvolgerebbe i bambini e ragazzi delle scuole di San Giorgio
Jonico: sarebbe paradossale, oltre che antipatico, far svolgere queste attività
ai bambini sangiorgesi in un impianto diverso da quello della propria
città".
Il concetto viene ripreso dal responsabile del settore giovanile del Real
San Giorgio, Vito Albano: "Durante la campagna elettorale, la questione
stadio era uno dei punti principali del programma. Oggi ci troviamo di fronte
all'ennesimo caso di promesse non mantenute. Sono legato al Real San Giorgio da
diversi anni e ogni volta che varco quel cancello mi soffermo a guardare la
fatiscenza del campo e di tutto quello che lo circonda. Soluzione? A mio parere
dovrebbero seriamente pensare di consegnare l'impianto nelle mani di chi i
soldi li ha già spesi in questi anni, per cercare di renderla vivibile agli
ottanta ragazzi che quotidianamente si allenano, nelle varie categorie".
Albano, infine, critica la decisione di giocare a porte chiuse:
"Evidentemente non c'è voglia di dare modo, a quei pochi tifosi rimasti,
di poter passare una domenica pomeriggio allo stadio per seguire la squadra cui
tengono. Stiamo cercando di tenere in piedi, con la nostra passione, qualcosa
che altri stanno distruggendo".
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