Grosjean 2°, sul podio davanti a
Webber. Hamilton 4°, beffa uno spettacolare Alonso, 5°.
Sebastian
Vettel (Red Bull) trionfa per la prima volta nel GP di Austin, vincendo la sua
ottava gara di fila, 12° centro stagionale su 18 corse. Webber (Red Bull)
chiude 3°, senza mai raggiungere Grosjean (Lotus), 2°. Hamilton (Mercedes) è
4°. Segue Alonso (Ferrari), autore di spettacolari sorpassi e bravo a resistere
a Hulkenberg (Sauber, 6°) nel finale. Nelle retrovie Rosberg (Mercedes) è 9°,
Massa (Ferrari) 13°, Kovalainen (Lotus) 15°.
LA CRONACA. Sotto il semaforo Vettel scatta come un razzo, mentre Webber viene subito superato
da Grosjean e Hamilton, che in stereo si bevono la Red Bull nelle prime tre
curve. Beffato anche Alonso, che deve cedere il passo a Perez, autore di uno
spunto migliore. Nemmeno il tempo di finire il primo giro, che nelle retrovie
Sutil paga caro un contatto in rettilineo, finendo contro le protezioni
laterali. Force India k.o. in mezzo alla pista e Safety Car immediatamente in
azione. Il carro attrezzi ci mette 4 giri per rimuovere la monoposto. Alla
ripartenza nel 5° passaggio, Vettel si fa trovare pronto e gestisce da campione
anche il secondo start lanciato. Andando quindi subito in fuga, con Grosjean
che prova a non perdere contatto dalla Red Bull. Imitato da Hamilton, Webber,
Hulkenberg, Perez e Alonso. Bisogna arrivare al giro 14 per vedere il bel
sorpasso di Webber, che all'esterno si riprende la terza posizione ai danni di
Hamilton. Dietro, Button attacca senza sosta Massa per il 13° posto. Allo
stesso modo, Rosberg pressa Ricciardo. Il tedesco della Mercedes aspetta il
passaggio numero 20 per infilare la Toro Rosso, all'esterno e con ruote
bloccate, e senza lasciare possibilità di replica. Si ferma allora la Ferrari
di Massa, che al rientro riesce a tenere la posizione su Button. Tocca quindi
ad Alonso andare all'attacco di Perez, che però anticipa il suo cambio gomme.
Fernando resta in pista e macina giri veloci, rientrando al pit-stop solo
quando il vantaggio accumulato gli permette di uscire dai box giusto in tempo
per precedere la McLaren. Si fermano anche Vettel e poi Webber, mentre ancora Alonso
va a farsi sotto alla Sauber di Gutierrez. Lo spagnolo è scatenato e, al
passaggio numero 29, firma un grande sorpasso: preparato nel rampino a
sinistra, Fernando si avvicina e poi svernicia Esteban all'esterno, in
accelerazione nella destra veloce. Dietro risale le posizioni Rosberg, che in
rettilineo supera un Kovalainen in netta difficoltà con la Lotus, costretto poi
ad un secondo pit-stop forzato per cambiare il muso. Forse azzardare, dando
l'opportunità di guidare la monoposto di Raikkonen al giovane Valsecchi,
sarebbe stata una mossa migliore per il box Lotus. Visto che l'esperto Heikki
sprofonda così al 17° posto! Intanto firma giri veloci Webber, che lima il
distacco da Grosjean, stabilmente 2°. E' il 45° giro quando Alonso si ripete,
passando ancora una Sauber, quella di Hulkenberg, con un sorpasso identico a
quello su Gutierrez, ma ancora più aggressivo. Manovra che vale per il 5° posto
per la miglior Ferrari in pista. A questo punto in scia alla Mercedes di
Hamilton. Ma le gomme della monoposto di Maranello sono in calo e nel finale
Hulkenberg si riporta negli scarichi della Rossa. Alonso, però, è più che
determinato e all'ultimo giro si tiene stretta la quinta piazza, nonostante un
botta e risposta teso con la Sauber. Finisce così, con Vettel vincitore
devastante, mai impensierito da nessuno, perfettamente imbattibile ed
emozionato dall'ennesimo traguardo che vale un curriculum da record: adesso va
oltre il primato delle sette vittorie consecutive in Formula 1 di Schumacher e
Ascari. Sul secondo gradino del podio Grosjean centra il suo obiettivo,
battendo quel Webber che ormai ha già la testa nella Porsche Cup in cui correrà
nel 2014. Nel mondiale costruttori imbarazzano i 553 punti della Red Bull, che
vola davanti alla Mercedes a quota 348. La Ferrari resta quindi al terzo posto,
a -15 dal marchio tedesco e a +18 dalla Lotus che segue.
Di Dario Marchionna
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