Vettel da 10 nonostante la noia
mortale, mentre questa Ferrari insufficiente fa perdere la pazienza.
Firma il
miglior giro negli ultimissimi km di gara e per questo gli perdoniamo la noia
atomica che ci regala ogni maledetta domenica. Si prenda il solito dieci
SuperSeb: da mettere nella bacheca dei record, vedi la vittoria consecutiva
numero 8, 12.a dell'anno. Inchini texani.
E' un 9
tondo quello di Grosjean, dal colpo di reni del via col quale si beve Webber,
ai soli (vien da dire) 6 secondi rimediati dall'alieno in blu. La sua
trasformazione è totale, da re delle botte dell’anno scorso a pilota con i contro,
insomma concreto.
Webber ci fa
crollare gli entusiasmi alla solita partenza con le stringhe slacciate, poi si
riprende, e prende 7 e mezzo, con un passo da paura alla faccia dei freni
vibranti e l’ultimo sovrasterzo di voglia pura.
Vedere un purosangue come Hamilton che fa i calcoli sulle gomme è sempre triste, ma così è e il vincitore USA 2012 si porta a casa un 6 e mezzo senza sale: gran partenza, poco altro fino al quarto finale.
Il 5 e mezzo
di Alonso è in realtà della Ferrari, già che lui lotta: dal via sghembo, alle
sportellate con Hulkenberg, come se non avesse schiena e collo rattoppati.
Rattoppata è pure la pazienza: bisogna vedere quanto durerà, se durerà, prima
di esplodere. Non pervenuto invece Massa, inquadrato una volta, anzi due (i pit
stop) in tutta la domenica.
Pervenuto
eccome Valterri Bottas, 24 anni da Nastola, Finlandia: preciso, cattivo e
reattivo. Da nono a ottavo, e un voto che è 7 non solo per il sorpasso
all’esterno su Gutierrez, che aveva sì le gomme messe peggio, ma fatelo voi.
Solido il
solito Hulkenberg, 6, ruspante Ricciardo, 7, che tra una gara è in Red Bull e
fa vedere perchè, anche ora con una Toro Rosso ancora tra i guanti.
Di Dario Marchionna
Nessun commento:
Posta un commento