mercoledì 20 novembre 2013

F1: le pagelle del GP di Austin.





Vettel da 10 nonostante la noia mortale, mentre questa Ferrari insufficiente fa perdere la pazienza.


Firma il miglior giro negli ultimissimi km di gara e per questo gli perdoniamo la noia atomica che ci regala ogni maledetta domenica. Si prenda il solito dieci SuperSeb: da mettere nella bacheca dei record, vedi la vittoria consecutiva numero 8, 12.a dell'anno. Inchini texani. 

E' un 9 tondo quello di Grosjean, dal colpo di reni del via col quale si beve Webber, ai soli (vien da dire) 6 secondi rimediati dall'alieno in blu. La sua trasformazione è totale, da re delle botte dell’anno scorso a pilota con i contro, insomma concreto.

Webber ci fa crollare gli entusiasmi alla solita partenza con le stringhe slacciate, poi si riprende, e prende 7 e mezzo, con un passo da paura alla faccia dei freni vibranti e l’ultimo sovrasterzo di voglia pura.



Vedere un purosangue come Hamilton che fa i calcoli sulle gomme è sempre triste, ma così è e il vincitore USA 2012 si porta a casa un 6 e mezzo senza sale: gran partenza, poco altro fino al quarto finale. 
 
Il 5 e mezzo di Alonso è in realtà della Ferrari, già che lui lotta: dal via sghembo, alle sportellate con Hulkenberg, come se non avesse schiena e collo rattoppati. Rattoppata è pure la pazienza: bisogna vedere quanto durerà, se durerà, prima di esplodere. Non pervenuto invece Massa, inquadrato una volta, anzi due (i pit stop) in tutta la domenica. 

Pervenuto eccome Valterri Bottas, 24 anni da Nastola, Finlandia: preciso, cattivo e reattivo. Da nono a ottavo, e un voto che è 7 non solo per il sorpasso all’esterno su Gutierrez, che aveva sì le gomme messe peggio, ma fatelo voi. 

Solido il solito Hulkenberg, 6, ruspante Ricciardo, 7, che tra una gara è in Red Bull e fa vedere perchè, anche ora con una Toro Rosso ancora tra i guanti.

Di Dario Marchionna

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