Basta vedere come sia cresciuta
la nazionale del Belgio negli ultimi anni e si potrà notare quanto la
Federazione abbia puntato con successo sui giovani (vedi Hazard, Witsel o
Lukaku). Quella di fare riferimento sulle nuove leve è oramai una politica che
si sta espandendo molto rapidamente, soprattutto tra le società che non possono
permettersi di investire grossi capitali su calciatori già affermati.
Così
accade che, una squadra belga, il Racing Boxberg, prendendo alla lettera questo
trend, abbia deciso di mettere sotto contratto per 10 anni un bambino di 20
mesi, tale Bryce Brites, per un
innaturale controllo di palla che
ne potrebbe fare il nuovo Messi. Singolare è il fatto che il nuovo baby
acquisto non sappia pronunciare ancora correttamente la parola palla (bal), da lui chiamata ba.
I Paesi nordici però, non sono
nuovi a questi investimenti. Un caso, nel 2011, ha visto una squadra della
vicina Olanda acquistare un giovanotto di 18 mesi, che tuttora detiene il record
come il calciatore più giovane ad essere stato messo sotto contratto.
Non si può dire che all’estero
non si abbia il coraggio di lanciare giovani anche in fasce, ma il calcio è
anche questo: stravaganza che talvolta ci può far sorridere.
Leandro Alfonso
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