venerdì 14 febbraio 2014

RICORSO DERBY - Cus Jonico: giustizia è stata fatta?



L’avv. Michele Coda ha curato il ricorso contro lo 0-20 a tavolino del derby: “Fatto il possibile. Era impossibile ottenere la ripetizione della partita. Giustizia chiusa a riccio”.

Misto di rabbia e delusione. Il Cus Jonico Basket Taranto non riesce a mandare giù il verdetto della giustizia sportiva della FIP che prima ha inferto lo 0-20 a tavolino nella gara con Martina, per le note vicende della strumentazione al PalaMazzola, e poi ha rigettato il ricorso presentato dal sodalizio rossoblu. Un bene che quella rabbia sia stata tradotta in energia positiva, usando le parole di coach Leale, da Sarli e compagni sul campo di Venafro, espugnato domenica scorsa. Un male che la giustizia si sia dimostrata cieca anche dinanzi all’evidenza delle testimonianze, delle foto e dei video prodotti su una controversa decisione degli arbitri, del derby del 2 febbraio scorso, che hanno ignorato la strumentazione manuale messa a disposizione dal Cus non facendo giocare la partita e di fatto, referto alla mano dopo, decretando la sconfitta a tavolino di Taranto.

Ma al di là di quanto successo la battaglia, legale e non solo, del Cus Jonico vuole continuare analizzando le pieghe della giustizia sportiva. L’avvocato Michele Coda, ex giocatore anche del Cus Jonico, ha perorato la causa rossoblu ed il suo commento evidenzia l’impossibilità di sovvertire gli ordini costituiti: “Abbiamo fatto davvero di tutto, o almeno quello che è consentito ad una società in sede di ricorso, purtroppo ben poco rispetto a quanto quasi mille persone hanno potuto vedere al palazzetto quella domenica. C’erano le dichiarazione scritte dei dirigenti, le foto del tavolo degli arbitri complete della strumentazione manuale. Avevamo messo a disposizione anche un articolo dell’inviato di martinasera.com che, con grande onestà sportiva, ammetteva l’esistenza di palette e cronometri manuali. I filmati no, purtroppo quelli vengono presi in considerazione solo in caso di gravi atti di violenza”. E qui già la prima lacuna di una giustizia sportiva che “è un po’ particolare – prosegue l’avvocato – perché deve essere veloce, nell’arco di 24/48 ore e soprattutto mira a tutelare il proprio ordinamento che si basa sulla veridicità del referto arbitrale. Dove c’era scritto che la strumentazione sostitutiva era assente o insufficiente”. Insomma gli arbitri hanno sempre ragione a me che siano loro stessi ad ammettere l’errore “tecnico” nel proprio referto ma non è stato questo il caso sebbene più di qualche dubbio rimanga. Il Cus Jonico, come confermato dal presidente Sergio Cosenza e dal dirigente responsabile Roberto Conversano, continueranno quindi a dare battaglia su questo fronte sperando che innanzitutto il duo arbitrale e i tre ufficiali al tavolo di quella maledetta partita non siano più designati con Taranto.
E intanto in vista di Cus Jonico-Agropoli di domenica 9 febbraio, ore 18 al PalaMazzola, la società cussina chiama a raccolta il pubblico di Taranto per stare vicini ai ragazzi di coach Leale reduci dal ritorno al successo di Venafro: è possibile acquistare i biglietti per la partita contro la formazione recente protagonista delle finali Adecco Cup: intero a 4 euro, ridotto 2 (studenti under 18, over 65) acquistabili c/o la struttura di via Venezia ma anche presso la tabaccheria D’Andria in via Plateja 12.

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