Due stagioni a
suon di triple e cuore per il capitano Arcangelo Sarli con la maglia rossoblu:
“Qui persone fantastiche!”
Nell’imaginario resterà per sempre il “Gladiatore” del Cus
Jonico. Merito di un azzeccato ritocco al computer del fotografo ufficiale
Eugenio Pullara che lo ha così ribattezzato con tanto di armatura “virtuale”
indosso. Un’immagine che rende appieno il valore e l’apporto che Arcangelo
Sarli ha fornito in questi due anni al Cus Jonico riportandolo con il resto
dello zoccolo duro in DNB.
Dopo Leoncavallo e Moliterni anche con Sarli la società del
presidente Cosenza continua l’opera di “chiusura dei conti” in virtù della
volontà di non volere nessun tipo di pendenza e poter programmare la prossima
stagione, la secondo in Dnb, da sodalizio sano al 100%, caratteristica che si è
dimostrata vincente nelle ultime annate, specie in quella appena messa in
archivio.
Come per gli altri giocatori una stretta di mano e la
possibilità, chissà, di ritrovarsi. Sarli mette in archivio la sua esperienza
cussina con il sorriso: “Quando ho sposato il progetto volevo andare in DNB e
la società altrettanto. Ci siamo riusciti al primo colpo con una cavalcata
bellissima nei playoff di cui ancora ricordo i 29 punti e le tante triple messe
a segno in gara1 contro Lanciano”. La mano calda è stata la prerogativa di
Arcangelo per questi due anni, chiusi sempre in orbita 15 punti di media, così
come la grinta che lo ha portato nell’ultima stagione ad essere “investito” del
ruolo di capitano: “Per me è stato un onore perché vuol dire che oltre alle mie
doti da giocatore hanno contato anche quelle umane e di uomo-squadra”. Tanti
punti nelle mani, una versatilità sugli esterni che hanno spesso acceso ed
entusiasmato il pubblico del PalaMazzola: “E’ stato bello vedere il palazzetto
pieno nei playoff dello scorso anno, peccato invece per come è andata sul campo
nell’ultima stagione”. Proprio Sarli è stato uno del terzetto di infortunati
che a inizio stagione ha tarpato le ali del Cus: “Speravo fosse una stagione
diversa, una salvezza da conquistare senza grossi patemi ma purtroppo non siamo
partiti bene e poi inseguire gli avversari e la migliore condizione è stato
difficile. Resta il fatto che non siamo retrocessi, ed anche questo risvolto è
stato indice del fatto che nell’ultimo campionato è successo di tutto”.
Tempo di ringraziamenti e considerazioni per il giocatore
che da tarantino è tornato a giocare in una squadra della sua città: “Quando
Roberto (Conversano, ndr) mi ha prospettato l’idea di venire al Cus devo essere
sincero ero perplesso. Sarebbe stata la mia quarta squadra di casa dopo
Ricciardi, Infotel e Libertas. Ma avevo timori ed invece ho trovato persone
fantastiche, in società e nello staff tecnico, per non parlare di coach Leale e
dei miei compagni con cui abbiamo creato un gruppo sempre unito nelle vittorie
e nelle sconfitte”.
Sarli infine non si sbilancia sul futuro: “Non c’è niente
all’orizzonte, aspettiamo l’evolversi dei tempi e chissà…”
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