Le considerazioni di Andrea Pelagatti, Direttore
Responsabile de Il Calcio a 5 Femminile e proprietario dell’agenzia
internazionale Ap Futsal, sugli argomenti “caldi” del futsal rosa.
PLAYOFF
SCUDETTO / “Si affrontano le migliori sedici squadre d’Italia, il fiore
all’occhiello del nostro movimento sportivo. Mi aspetto grande
spettacolo ed equilibrio. E’ un altro campionato dove tutte le squadre
partono sullo stesso livello, ognuna di loro ha la possibilità di
conquistare il titolo. Sarebbe superficiale ‘avventurarsi’ in
pronostici. Per farlo in modo serio bisognerebbe seguire gli allenamenti
di tutte e sedici le squadre, per avere un quadro generale più chiaro
ed essere informati in maniera dettagliata su eventuali infortuni e
sulle condizioni psico-fisiche di tutti i team impegnati in questa
manifestazione. Mi attendo giocate importanti da parte delle singole
giocatrici ma soprattutto prestazioni di collettivo perchè questo è un
meraviglioso sport di squadra“.
NAZIONALE
/ “Siamo in buone mani. Il team azzurro è allenato da Roberto
Menichelli che è il miglior allenatore di futsal del mondo. Il
commissario tecnico ha iniziato un lavoro importante con giocatrici che
non conosceva ma che le sono state segnalate dagli addetti ai lavori
delle 40 realtà di Serie A. Sì è affidato ad una “giuria tecnica” con
grande umiltà ed è anche giusto visto che è nuovo di questo mondo. La
sua competenza tecnico-tattica è una garanzia e il futuro del futsal
rosa “azzurro” non potrà che essere brillante come il suo
selezionatore“.
FUTSAL
MERCATO / Sarà un mercato “povero” dal punto di vista economico ma
“ricco” dal punto di vista delle idee. Se analizziamo i primi tre anni
di Serie A notiamo come due società scudettata su tre siano sparite –
Pro Reggina ed Az Gold Women -. Questo è un trend triste e che va
scongiurato. Le giocatrici vanno e vengono mentre le società non possono
sparire. Fanno la storia di questo sport e quindi devono durare nel
tempo. Per avere una durata che non sia annuale o biennale è necessario
non fare il passo più lungo della gamba. Ci vuole lungimiranza.
L’obiettivo deve essere la vittoria ma la vittoria deve essere sana e
frutto di una programmazione. Non ha senso nè per la società stessa, nè
per il movimento investire migliaia di euro su giocatrici straniere,
senza avere rientri economici sufficienti perchè questo sport non
prevede nemmeno finanziamenti come diritti televisivi, per poi chiudere
bottega dopo un anno. Conquistare scudetti così è conquistare successi
di Pirro. La continuità a certi livelli è la vera vittoria. E per
arrivare a successi del genere è importante non investire montagne di
soldi su stelle internazionali ma destinare questo denaro alla creazione
di settori giovanili – che dovrebbero essere obbligatori per tutte le
squadre di Serie A- e alla formazione di allenatori competenti in
materia. Molto società non solo non hanno settori giovanili ma sono
allenate da “presidenti padroni”. Come se cani e porci potessero fare il
mestiere dell’allenatore. Insomma, il sistema va rifondato dal basso.
Il prossimo mercato sarà il primo tassello in questa direzione. Saranno
poche le stelle provenienti dall’estero e sarà molto maggiore la
mobilità interna. Quindi si tornerà a puntare con maggiore decisione al
made in Italy e questo è un bene ed una boccata d’ossigeno per tutto il
movimento. Anche perchè i costi di gestione della Serie A d’Elité
saranno molto alti. Senza considerare gli stipendi alle giocatrici,
dovrebbero oscillare sui 50.000 / 60.000 euro. Dopo la prima fase a
gironi ce ne sarà una seconda dove le squadre del Nord si mischieranno a
quelle del Sud.
AP FUTSAL /
Un’agenzia unica nel suo genere che offre gratuitamente assistenza a
360° alle giocatrici femminili di futsal. L’unica cosa che chiediamo e
la fedeltà e la chiarezza dei ruoli. Perchè l’ho fondata? Per dare un
senso alla centinaia di messaggi che ricevo giornalmente su Facebook,
Twitter e Wapp. La risposta a tutte queste domande è “Ap Futsal”. Cosa
offriamo? Assistenza in sede di mercato, aiutiamo le giocatrici nelle
trattative per fare in modo che non vengano fregate e che abbiano
diritto all’accordo economico (sarebbe obbligatorio ma in Italia è una
eccezione). Cura dell’immagine: siamo nel 2015 non nell’età della
pietra. E’ importante che le giocatrici curino la loro immagine a 360°:
non conta solo il loro rendimento sul campo ma anche il modo di
comunicare e di comportarsi. Bisogna essere professioniste a 360°. Anche
attraverso una formazione di questo tipo passa la crescita del
movimento. E nessuna può improvvisarsi “professionista” in campi che non
le competono. Ma le giocatrici sono umili ed intelligenti e la
dimostrazione sta nel fatto che ricevo tante domande e richieste
d’ausilio giornalmente ed io sono felicissimo di mettermi al loro
completo servizio per renderle professioniste con la “P” maiuscola e
garantire loro la spensieratezza di vivere al meglio la loro carriera
agonistica e di guadagnare al mese ciò che le è stato promesso. Perchè
“Verba volant, scripta manent”.
COMUNICAZIONE
E CRESCITA DEL MOVIMENTO / Il mio cavallo di battaglia è noto: “Se hai
la migliore giocatrice del mondo e non lo sanno nemmeno nel tuo paesello
di due anime hai fallito”. Mi spaventa la superficialità di alcune
società che spendono e spandono denaro in giocatrici – alcune volte
anche superflue, e trascurano totalmente la comunicazione. Se tu paghi
1000 euro al mese il terzo portiere e poi ad un professionista della
comunicazione non offri nemmeno 100 euro al mese stai offendendo la sua
professionalità ed anche la tua immagine di società. E’ importante avere
un roster competitivo ma è importante anche portare la gente nei
palazzetti. E’ un’ Italia dove se togliamo alcune eccezioni, abbiamo
palazzetti vuoti ma non perchè alla gente non piaccia questo sport e le
sue “eroine” ma principalmente perchè ne ignora l’esistenza. Il
miglioramento di questo status quo passa obbligatoriamente
nell’investire soldi e tempo anche nella comunicazione e nel marketing.
Streaming, riprese televisive, programmi televisivi, foto-gallery delle
partite non devono essere una eccezione ma devono diventare una regola.
Perchè la prima cosa che si vende è l’immagine e questa deve essere
impeccabile e di grande appeal per fidelizzare nuove leve. E’ attraverso
meccanismi analoghi che passa la sopravvivenza a certi livelli di
questa disciplina sportiva.
Nessun commento:
Posta un commento