Chi si aspettava un'organizzazione spettacolo della finale di Coppa
Italia degna, almeno, del rispetto, infranto, verso le calciatrici,
società e intero movimento è rimasto tragicamente deluso, come al
solito!
La denuncia arriva dal comunicato congiunto delle due finaliste che mette in risalto la realtà - scandalosa - che le due compagini si sono ritrovate ad affrontare e subire e con tutta la dignità e forza d'animo che solo le donne sono capaci di tirar fuori nei momenti difficili hanno risposto con una prestazione straordinaria che ha visto primeggiare la (più forte) squadra bresciana. I complimenti vanno però a tutte e 4 le semifinaliste che hanno dato spettacolo).
Non è la prima volta che una finale nazionale è sottoposta a critiche e lascia nella delusione l'intero movimento, non è bastato il "caso Belloli", ora al vaglio della Procura della Repubblica di Milano, per dare quel tocco di rispetto e dignità in più che si merita l'intero movimento.
Ma la responsabilità dell'organizzazione della manifestazione di ieri di chi è? me lo dite voi chi ha indotto l'uscita di questo comunicato (leggere bene con attenzione è firmato dalle due finaliste):
"La finale di coppa Italia femminile tra a.c.f Brescia e u.p.c. Tavagnacco finita con il risultato di 4 a 0 si è svolta in condizioni inadeguate per l'importanza dell'evento: campo da gioco con erba alta e linee perimetrali tracciate a partita in corso, ritardo nei servizi (acqua da bere), tavolo della premiazione preso al bar, mancata esecuzione dell'inno nazionale come da prassi; pertanto entrambe le squadre,al termine del partita,hanno deciso di non essere premiate dai rappresentanti LND."
ACF BRESCIA CALCIO FEMMINILE - UPC TAVAGNACCO
E' la solita propaganda? La trattativa di sviluppo avviata tra FIGC, AIC e AIAC, alla quale parteciperà anche la rappresentanza delle società, ha evidenziato e confermato ancora una volta, con l'organizzazione di questa manifestazione, tutti i limiti e il disinteresse per lo sviluppo del calcio rosa.
D'altronde, non è da ora che si parla di sviluppo e sostegno e la Commissione Federale per la promozione del calcio femminile lavora già da anni, con nessun risultato se non quello di dimenticarsi del famoso tesoretto a disposizione del movimento. Intanto, il momento delle nuove iscrizioni si avvicina con tante società in crisi che rischiano di non partecipare al prossimo campionato.
Va però dato atto che il lavoro di Rossella Sensi che promette il
calcio femminile nelle scuole (in tutta Italia?) è lodevole e fa
ben sperare, così come l'obbligo imposto alle società professionistiche
maschili di presentare una squadra under 12: un buon inizio
di partenza che punta, nel tempo, allo sviluppo delle giovani speranze
nei club maschili.
E alle società femminili? Ma perchè non girare le entrate delle penali, che i club pro dovranno sostenere se non formano la squadra femminile, direttamente in sostegno conto iscrizioni alle società dilettantistiche femminili?
Ma di questo punto ne parleremo nei prossimi articoli.
E che dire del mancato rispetto della FIGC verso la maggioranza dei presidenti che chiedevano di essere ricevuti dal presidente Tavecchio, sfiduciando LND e Dipartimento per passare sotto la FIGC con la costituzione di una Lega?
Sembra che in tutto questo le società siano le uniche a non essere considerate, tutti si esaltano fautori per costituire una Lega ma... non si dimenticano forse che una Lega si fa con le società? o pensano di renderla obbligatoria senza interpellare i presidenti, primi a sfiduciare la LND?
Il 30 maggio manifestazione nazionale: quanto accaduto ieri, fortifica la convinzione che serve non una ma due, tre, quattro, mille manifestazioni in tutte le città d'Italia per sensibilizzare, l'opinione pubblica e il calcio maschile, e chiedere il riconoscimento e la valorizzazione del movimento.
Dall'AIC arriva la notizia che non ritengono sia il momento giusto per manifestare, considerato la trattativa in corso di progetti condivisi dalla FIGC che si è impegnata per la definitiva crescita del calcio al femminile: il primo risultato è l'organizzazione di ieri?
Comunque, ho personalmente invitato AIC e AIAC a partecipare alla manifestazione chiedendo il loro patrocinio e siamo in attesa di ricevere una risposta dal Sig. Tommasi e dal Sig. Ulivieri, rispettivamente presidenti delle due associazioni di categoria.
Sarebbe storica l'assenza di un sindacato ad una manifestazione pacifica a sostegno dei diritti delle calciatrici e società.
Io spero che TUTTE le società e calciatrici scenderanno in campo per questa partita importante per il loro futuro. Basta propagande, servono solo i fatti e subito!
Dopo i fatti di ieri, ancora di più il movimento deve essere unito in questa iniziativa, importante anche per la promozione del calcio donne in tutta Italia.
Walter Pettinati
www.calciodonne.it
La denuncia arriva dal comunicato congiunto delle due finaliste che mette in risalto la realtà - scandalosa - che le due compagini si sono ritrovate ad affrontare e subire e con tutta la dignità e forza d'animo che solo le donne sono capaci di tirar fuori nei momenti difficili hanno risposto con una prestazione straordinaria che ha visto primeggiare la (più forte) squadra bresciana. I complimenti vanno però a tutte e 4 le semifinaliste che hanno dato spettacolo).
Non è la prima volta che una finale nazionale è sottoposta a critiche e lascia nella delusione l'intero movimento, non è bastato il "caso Belloli", ora al vaglio della Procura della Repubblica di Milano, per dare quel tocco di rispetto e dignità in più che si merita l'intero movimento.
Ma la responsabilità dell'organizzazione della manifestazione di ieri di chi è? me lo dite voi chi ha indotto l'uscita di questo comunicato (leggere bene con attenzione è firmato dalle due finaliste):
"La finale di coppa Italia femminile tra a.c.f Brescia e u.p.c. Tavagnacco finita con il risultato di 4 a 0 si è svolta in condizioni inadeguate per l'importanza dell'evento: campo da gioco con erba alta e linee perimetrali tracciate a partita in corso, ritardo nei servizi (acqua da bere), tavolo della premiazione preso al bar, mancata esecuzione dell'inno nazionale come da prassi; pertanto entrambe le squadre,al termine del partita,hanno deciso di non essere premiate dai rappresentanti LND."
ACF BRESCIA CALCIO FEMMINILE - UPC TAVAGNACCO
E' la solita propaganda? La trattativa di sviluppo avviata tra FIGC, AIC e AIAC, alla quale parteciperà anche la rappresentanza delle società, ha evidenziato e confermato ancora una volta, con l'organizzazione di questa manifestazione, tutti i limiti e il disinteresse per lo sviluppo del calcio rosa.
D'altronde, non è da ora che si parla di sviluppo e sostegno e la Commissione Federale per la promozione del calcio femminile lavora già da anni, con nessun risultato se non quello di dimenticarsi del famoso tesoretto a disposizione del movimento. Intanto, il momento delle nuove iscrizioni si avvicina con tante società in crisi che rischiano di non partecipare al prossimo campionato.
E alle società femminili? Ma perchè non girare le entrate delle penali, che i club pro dovranno sostenere se non formano la squadra femminile, direttamente in sostegno conto iscrizioni alle società dilettantistiche femminili?
Ma di questo punto ne parleremo nei prossimi articoli.
E che dire del mancato rispetto della FIGC verso la maggioranza dei presidenti che chiedevano di essere ricevuti dal presidente Tavecchio, sfiduciando LND e Dipartimento per passare sotto la FIGC con la costituzione di una Lega?
Sembra che in tutto questo le società siano le uniche a non essere considerate, tutti si esaltano fautori per costituire una Lega ma... non si dimenticano forse che una Lega si fa con le società? o pensano di renderla obbligatoria senza interpellare i presidenti, primi a sfiduciare la LND?
Il 30 maggio manifestazione nazionale: quanto accaduto ieri, fortifica la convinzione che serve non una ma due, tre, quattro, mille manifestazioni in tutte le città d'Italia per sensibilizzare, l'opinione pubblica e il calcio maschile, e chiedere il riconoscimento e la valorizzazione del movimento.
Dall'AIC arriva la notizia che non ritengono sia il momento giusto per manifestare, considerato la trattativa in corso di progetti condivisi dalla FIGC che si è impegnata per la definitiva crescita del calcio al femminile: il primo risultato è l'organizzazione di ieri?
Comunque, ho personalmente invitato AIC e AIAC a partecipare alla manifestazione chiedendo il loro patrocinio e siamo in attesa di ricevere una risposta dal Sig. Tommasi e dal Sig. Ulivieri, rispettivamente presidenti delle due associazioni di categoria.
Sarebbe storica l'assenza di un sindacato ad una manifestazione pacifica a sostegno dei diritti delle calciatrici e società.
Io spero che TUTTE le società e calciatrici scenderanno in campo per questa partita importante per il loro futuro. Basta propagande, servono solo i fatti e subito!
Dopo i fatti di ieri, ancora di più il movimento deve essere unito in questa iniziativa, importante anche per la promozione del calcio donne in tutta Italia.
Walter Pettinati
www.calciodonne.it
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