Momento
delicato ed estremamente difficile. L’ultimo posto in classifica e la battuta
d’arresto sabato contro Sammichele con l’aggravante delle tre espulsioni
comminate dall’arbitro ha reso tutto amaro. Comprese le dimissioni e accettate
dalla società etnea del tecnico Gaetano Cannavò. Un momento particolare in cui
interviene il numero uno della società, il presidente Antonio Marletta per
chiarire alcuni concetti
“In primis
volevo sottolineare come siamo dispiaciuti, ma dovevamo accettare le dimissioni
di Cannavò motivate da una inadeguatezza personale da parte sua nel portare avanti
il lavoro con la squadra in questo campionato”
Tornando
invece ai temi del campionato, una cosa è certa, non abbiamo giocato come si
doveva – chiosa il presidente della Catania C5 - non mi è assolutamente piaciuto il modo come
abbiamo affrontato l'avversario. Abbiamo preso tre gol tutti per errori
individuali e per di più in contropiede. Era impossibile vincere con la
condotta di gara che abbiamo avuto. Siamo dispiaciuti, ma dovevamo accettare le
dimissioni di Cannavò motivate da una inadeguatezza personale nel portare il
lavoro avanti da parte dell’allenatore”
“A questo si
sono aggiunte tre espulsioni, tutte per doppia ammonizione, e una di queste,
quella legata al nostro capitano Dalcin, a pochi secondi dalla fine e per di
più sullo 0-7 per un fallo innocuo, senza cattiveria sottolineato all’arbitro
perfino dai giocatori del Sammichele. E’ una vergogna ed è scandaloso,
risultato a parte, vedere questa incapacità di gestione di gara da arbitri di
serie A2 apparsi inadeguati e scarsi”
“Delle
decisioni che buttano al vento anche il duro lavoro svolto nel mercato di
gennaio per cercare di rinforzare la squadra cercando di salvare questa
categoria. Al danno la beffa, perché sabato nello scontro diretto contro
Salinis manderemo in maniera provocatoria magari il signor Alessandro Ribaudo
della sezione di Roma 2. Perché con quelle tre espulsioni il direttore di gara
ha sancito la nostra retrocessione chiaramente a spese della società Catania C5
salvaguardando il suo operato fin troppo fiscale”
"Le
motivazioni? Secondo l’arbitro Ribaudo il suo lavoro sabato era monitorato,
aveva ammozioni obbligatorie da tirare fuori se no sarebbe stato giudicato male
dai suoi osservatori. Lascio a voi ogni giudizio e noi di contro, ripeto anche
per demeriti nostri, rischiamo seriamente anche per loro di retrocedere, solo
perché un arbitro ha deciso sabato di essere il protagonista assoluto
nonostante l’osservatore fosse d’accordo con l’elasticità da applicare
soprattutto per il secondo giallo a Dalcin”.
Ufficio StampaCatania Calcio a 5Attilio Scuderi
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