Agli Oranje basta il pari al Catania per laurearsi
Campioni. Festa grande a Fiumicino
Otto anni,
tutti d’un soffio. Ogni maledetto sabato. La Futsal Isola entra nella storia
salendo il gradino più alto. La serie A1 è roba sua, con due giornate d’anticipo
rispetto ai calcoli e ai calendari. Basta il pari di Catania (4-4 finale) per
portarsi via la coccarda. Poi solo festeggiamenti, bellissimi, dopo una
stagione travagliatissima, con l’esilio forzato lontano da Fiumicino e una
montagna di problemi superati. Roba vecchia. Oggi sull’Olimpo c’è la regina Futsal
Isola.
LA
PARTITA Dopo la sconfitta del Bisceglie basta un pari con il Catania per
laurearsi campione. L’Isola senza Zoppo, Lutta e Mentasti parte a mille e
prende il largo. Marcelinho servito da Papu buca Dal Cin. Uno a zero al terzo e
spiccioli. Gli Oranje macinano gioco e occasioni. Il Catania non esce dalla
metà campo. Il raddoppio è una magia di Rubei: corner dalla sinistra, colpo di
bigliardo con il destro e palla che tocca il palo interno e si infila. Gol da
calcio d’angolo. Nel secondo passa subito la Banda Angelini: Marcelinho show
sulla sinistra, assist per Djelveh che di sinistro la mette sotto al sette.
Dopo un inizio con il freno a mano tirato il Catania cresce. Dalcin trova
subito il 3-1. Poi salgono in cattedra Basile che smanaccia via un paio di
giocatone di Manzali ed Emer che toglie due volte la palla dalla linea. Ancora
Manzali accorcia. Ancora Emer riporta su l’Isola che sul 4-2 trova la rimonta
dei padroni di casa prima con Manzali e poi a 20 secondi dalla fine con
Marletta. Finisce 4-4. Un punto d’oro che significa serie A1 con due giornate
d’anticipo.
IL PATRON
MAZZUCA “Per me, la mia famiglia, i tifosi, per la città di Fiumicino è un
giorno speciale - dice il fondatore della Futsal Isola, Massimiliano Mazzuca -.
Un sogno che si realizza dopo anni di sacrifici affrontati sempre con passione.
È partito tutto come un gioco, un modo per stare insieme. Di anno in anno
abbiamo sempre alzato l’asticella e i risultati sono arrivati. Voglio
ringraziare una a una le persone che ci hanno accompagnato in questo percorso,
da quelle che hanno iniziato con noi quest’avventura in serie D, allo staff e
ai giocatori della C, della serie B e chi oggi fa parte di questa famiglia. I
tifosi che sono stati la nostra arma in più. Non c’hanno mai fatto mancare il
loro apporto e il loro affetto. Oggi arriviamo al termine di un percorso e ne
iniziamo un altro, ancora più affascinante e difficile. Fiumicino merita
palcoscenici come questi. Siamo in serie A1 con due giornate d'anticipo,
qualcosa di straordinario a inizio stagione. Ora è tempo di festeggiare. Ce lo
meritiamo”.
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