Di
seguito il comunicato del Presidente del Casarano Calcio, Cosimo Bellisario.
“Il mio potrebbe
sembrare uno sfogo dettato dalla delusione e dall’amarezza scaturite al termine
di una gara maledetta, invece, vi posso assicurare che quanto sto per affermare
è frutto della lunga meditazione e di una approfondita analisi, di una serie di
episodi che definirei inquietanti e che stento ancora a metabolizzare.
Premesso che il
Casarano non ha disputato una gara all’altezza della situazione, probabilmente
sentendo molto la partita e per questo, a mio avviso, piuttosto contratta e
poco aggressiva; premesso tutto ciò, sono alcuni episodi verificatisi nell’arco
della partita e tutti, ribadisco tutti, a danno del Casarano a lasciarmi molto
perplesso e dubbioso.
Innanzitutto la
scelta dell’arbitro. Appena giunto negli spogliatoi, il sig. Delrio ha subito
messo in evidenza la sua arroganza e la sua alterigia, assumendo atteggiamenti
e comportamenti molto distaccati. Atteggiamenti che sono stati poi replicati in
campo, con una direzione di gara a dir poco discutibile. Il suo referto parla
chiaro: sette ammoniti, tre espulsi dalla panchina (un calciatore, un dirigente
e del medico sociale, privando anche il pronto intervento) su segnalazione del
guardalinee (della sezione di Bari come l’altro suo collega…) e
l’allontanamento, dalla zona limitrofa agli spogliatoi, del sottoscritto,
Presidente, e del Direttore Sportivo del Casarano Calcio, negando ogni
possibilità di comunicazione e gestione del proprio interno societario.
Ora passo agli
episodi dei rigori non concessi, sui quali si potrà anche discutere a lungo, ma
ciò che intendo mettere in risalto oggi, a mente fredda, è proprio il
discutibile atteggiamento e comportamento dell’arbitro che, ne sono sempre più
convinto, confortato anche dalle immagini della gara, ne ha condizionato
pesantemente l’andamento e il risultato, nella partita in cui entrambe le
società si giocavano tutti i sacrifici di un’intera stagione.
Non si può affidare
la direzione di una partita, molto importante per il futuro delle squadre, ad
un arbitro che ha palesato molti limiti, camuffandoli con atteggiamenti
altezzosi e arroganti, magari sentendosi protetto dal gran numero di agenti
delle forze dell’ordine presenti al “Capozza”.
Qui mi sorge
spontaneo il sospetto che continua a macerarmi già fin dal termine della
partita: non vorrei che il risultato maturato ieri, sia il frutto di una
macchinazione politica a nostro danno. È fin
troppo evidente che il peso specifico della città di Barletta (capoluogo di provincia)
non può essere paragonato a quello del Casarano e, non a caso, nelle ultime
gare disputate in campionato dal Barletta, si sono sempre verificati episodi
piuttosto discutibili (rigori concessi ecc.), al contrario del mio Casarano
che, nelle ultime gare, ha affrontato i rispettivi avversari con arbitri e
assistenti appartenenti, addirittura, alla sezione di Barletta. Non vorrei che
la designazione di Delrio (e tralascio il particolare che sia il figlio del
ministro) sia stata la risultate di quella presunta macchinazione tendente a
spianare la strada al Barletta. Sono dubbi che lanciano ombre inquietanti e che
mi permetto di sottoporre all’attenzione degli organi federali che governano il
calcio dilettantistico pugliese, a cui rivolgo l’invito di visionare le
immagini della gara, per avere quadro completo della situazione.
Io mi auguro che non
sia così, altrimenti, mi chiedo: che senso ha partecipare al campionato? Che
senso ha investire denari, risorse ed impegno, se i giochi sono abbondantemente
stabiliti all’inizio?”
Dall’ufficio stampa, Lorenzo ERRICO
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