Un pareggio così lascia un po’ di amaro
in bocca al Pescara di questa sera, autore di una prova convincente e
gagliarda. I biancazzurri, ben più tonici rispetto a quelli visti nelle due
ultime prestazioni, meritavano senza alcun dubbio di vincere, avendo mostrato
una marcata superiorità di gioco per abbondanti 20’, a cavallo tra il primo e
il secondo tempo. Ma il calcio a 5, nei
limiti e nelle contraddizioni di questo regolamento, regala spettacolari quanto
“ingiusti” rovesciamenti di situazioni che possono cancellare anche meriti
legittimi. L’Acqua&Sapone gioca a partire dal 10’ della seconda frazione
con Murilo nelle vesti di portiere di movimento ed è brava, questo va detto,
nel recuperare, grazie ad un palleggio veloce quanto euclideo, una gara che
sembrava già incanalata verso un destino segnato.
Entrambe
le squadre aprono le danze con una fase di studio, che però non inibisce
l’accumulo di occasioni da rete. Un paio di disattenzioni da brivido di
Mammarella mettono in ambasce sin da subito la squadre di Bellarte, che però
non si limita alla difesa ma quanto può riparte con azioni veloci e ben
congeniate. Jonas anche questa sera fa fuoco e fiamme, dispensando vivacità,
inventiva e una certa qual pericolosità nelle conclusioni. Il Pescara
gradualmente sale di giri, assommando buone occasioni da rete, sempre
vanificatesi per un nulla. L’aumentata aggressività del suo pressing però le è
fatale, proprio quando sembra vicinissimo a realizzare la prima rete. Matias
Lara nel tentativo di rubar palla in un’azione concitata, entra in ritardo
commettendo un fallo netto quanto
ingenuo. È il sesto fallo commesso dai biancazzurri e Jonas sfrutta il tiro
libero con una conclusione al goniometro. Il Pescara non accusa il colpo e
riparte alla grande, mettendo alle strette la squadra di Bellarte. Il gol è
nell’aria e puntualmente arriva quando Borruto in versione di rifinitore
verticalizza una palla con il contagiri a Canal, che con tocco delicato quanto
preciso batte Mammarella in uscita. 1-1 e si va al riposo.
Al rientro il Pescara riprende l’opera demolitoria degli ospoti dal
punto in cui l’aveva lasciata. Sale in cattedra super Borruto che dispensa
accelerazioni, finte e cambi di passo in serie industriale. Mai visto un Titi
così ispirato in maglia biancazzurra ed è quanto mai inevitabile che sia
destinato prima poi a concretizzare la sua prova da 10 e lode. Il suo uno-due è
di quelli che schianterebbero un bue. Prima induce Cesaroni all’errore,
realizzando una rete in versione “cobra”, e poi mina le fondamenta del
PalaRigopiano inducendo tutto il pubblico di fede pescarese, con
un’azione culminata in un dribbling a Mammarella e poi rifinita con dolcezza nella porta
sguarnita, ad un’esplosione fragorosa d’ammirazione. A questo punto, però, è
bravo l’A&S a non crollare e a rimanere in piedi. Bellarte è tempestivo
come detto, rischiando senza indugi la carta del portiere di movimento. Il
Pescara a sua volta ben si difende ma è evidente che l’assenza di due mastini
“ruba palloni” quali Ercolessi e Salas si faccia sentire. Il gol del 2-3 arriva
a 5’ dal termine,l’azione è bella ma la conclusione è fortunata, trattandosi di
un’autorete di Brescia che spinto alle spalle nel tentativo di respingere fa
carambolare la palla in rete. Il Pescara è ancora ben in partita ma non è
fortunato perché in due occasioni sfiora la rete che avrebbe potuto suggellare
definitivamente il suo successo. È Mammarella a tirar fuori di tasca i santini
e a dare testimonianza dei suoi proverbiali riflessi. Prima di piede e poi
respingendo d’istinto una conclusione a botta sicura di Canal, “Stefanone”,
sfidando le leggi gravitazionali, para quello che nessun portiere al mondo
sarebbe in grado di parare. Va così e il Pescara non si sottrae alla beffarda rimonta finale che giunge con
Burrito smarcato davanti a Capuozzo. Fine dei giochi. Pari e patta!
La vittoria non avrebbe cambiato nulla rispetto ai giochi di classifica.
Grazie al pareggio interno del Rieti, il secondo posto per la squadra di Colini
è in ghiaccio mentre per concorrere alla
la prima piazza occorrerà, nell’ultima di campionato, vincere con un
buon scarto ad Asti. Impresa difficile
ma non impossibile. L’Acqua&Sapone consolida invece la sua quarta piazza
alla quale sembra ormai destinata. Ma sono discorsi, questi, del tutto
prematuri. La sosta per la qualificazione mondiale degli azzurri procrastinerà
di una settimana la definizione della griglia finale. Poi per il Pescara ci
sarà la passerella europea, tanta acqua deve ancora passare sotto i ponti e i
playoff sono ancora lontani. Tempo verrà.
PESCARA-ACQUA&SAPONE EMMEGROSS 3-3 (1-1
p.t.)
PESCARA: Capuozzo, Calderolli, Rescia,
Borruto, Leggiero, Canal, Dambrosio,
Cuzzolino, Lara, Grello, Chiavaroli, Pietrangelo. All. Colini
ACQUA&SAPONE
EMMEGROSS: Mammarella, Murilo, Sidney, Jonas, Paulinho, Burrito, Rucco, Mimi, Cesaroni, Schiochet,
Mambella, Montefalcone. All. Bellarte
MARCATORI: 14'25’’ p.t.
t.l. Jonas (A), 15’52’’ Canal (P), 6’18’’ e 7’22’’ Borruto (L), 14’44’’ aut. Rescia (P), 18’24’’ Burrito (A)
AMMONITI: Grello (P), Murilo (A), Mimi (A), Schiochet (A), Jonas (A)
ARBITRI: Dario Pezzuto
(Lecce), Ferruccio Prisma (Crotone) CRONO: Mario Filippini (Roma
1)
AREA DELLA COMUNICAZIONE
UFFICIO STAMPA
MASSIMO RENELLA
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