A qualche giorno
dalla sconfitta con il Napoli che ha condannato la Lazio alla retrocessione in
Serie A2, è Daniele Chilelli a prendere la parola per la prima volta in maniera
ufficiale sulla stagione del maschile. Il numero 9 biancoceleste prova a
spiegare la stagione.
Chilelli. “Potremmo parlare anche dieci ore ma non è detto che si riuscirebbe a trovare una soluzione al perché questa stagione sia andata così. Tante cose purtroppo non sono andate, a partire da questioni dirigenziali, passando per alcune scelte tecniche dei giocatori. Nel mezzo, ci sono un miliardo e mezzo di storie che sarebbe impossibile riassumere. Come tutti gli anni, ci sono dei pro e dei contro, in quindici anni di futsal non ci era mai capitato un momento del genere e brucia. Vista la Serie A, analizzate le squadre, sono ancora convinto che non meritiamo questa retrocessione. Purtroppo il campo ha detto altro. È stato un campionato strano, con tante, troppe interruzioni. Faccio un esempio pratico: con due giocatori di primo livello ci saremmo salvati, ma sarebbero stati fuori budget. Mi ritrovo a parlare sempre delle stesse cose: è vero siamo retrocessi, ma ai ragazzi manca solo l'ultimo mese di stipendio, hanno preso tutti i soldi e voglio vedere quante altre squadre entro il 30 giugno riusciranno a rispettare tutti gli impegni. Personalmente, preferisco andare a dormire la sera con la coscienza a posto. Nel mondo del calcio a 5, invece, c'è chi non dorme sonni tranquilli e sono storie all'ordine del giorno. Ora, a posteriori, dico che avremmo potuto prendere un giocatore in più, strapagarlo e ritardare gli stipendi come fanno tutti oltre la chiusura dell'anno. Probabilmente così ci saremmo salvati - provoca Chilelli -. Anche perché ci sono stati periodi in cui abbiamo giocato una partita al mese: avevamo in roster otto stranieri di livello medio per avere una rosa più lunga, ma forse sarebbe stato meglio averne sei più forti con zero tribune. Purtroppo abbiamo scelto male e organizzato male la squadra: questo è sotto gli occhi di tutti, dire il contrario sarebbe da stupidi. Inoltre, abbiamo bucato un paio di acquisti e alla fine della fiera sono tutte cose che si pagano. Certo, non ci attendevamo di retrocedere, ora dobbiamo solo stare zitti, lavorare e rimettere insieme i vari pezzi del puzzle”.
Ripescaggio. La domanda che tutti si fanno è se la Lazio farà o meno domanda di ripescaggio: “Intanto, non è detto che se fai domanda poi effettivamente ti ripeschino. Prima di tutto, dobbiamo valutare se siamo pronti a farla, perché se siamo retrocessi un motivo ci sarà. Ad oggi non so se siamo pronti. Abbiamo dei nostri limiti, anche se resto convinto che tante società siano molto peggio di noi. Questo è certamente un punto interrogativo. A favore c'è il fatto che la prossima sarà una Serie A di centro Italia. Cogianco, Isola, Rieti, Latina, Montesilvano, Pescara, Acqua&Sapone, Napoli. Per noi sono tutte trasferte comode e da questo punto di vista le spese sarebbero ben minori di una Serie A2 che ha trasferte ben più dispendiose. Inoltre, ad oggi il budget ci permetterebbe di fare una squadra simile a quella di quest'anno, sicuramente limando gli errori fatti, ma se fosse A2 sarebbe certamente a vincere. Sono dell'idea che la Lazio debba restare in Serie A, perché non averla in A è un danno per questo sport e per l'intera città, ma bisogna fare una serie di valutazioni in questi giorni”.
Economia. La digressione di Chilelli spazia poi su storie più ampie: “Non era previsto retrocedere, ma per tutto quello che ci è accaduto con determinate persone in questi due anni è già un miracolo non essere falliti. Mi preoccupo anche di questo: abbiamo dieci categorie giovanili molto importanti, grandi responsabilità, ci siamo tenuti in piedi grazie ad una grande oculatezza sul piano economico. Due anni fa partimmo per far bene e migliorare col tempo, ma quando a metà stagione sei costretto a rivedere i tuoi piani per l'addio dei soci diventa un problema. Abbiamo dovuto vendere Salas e Duarte e ricordo che con loro a metà anno eravamo campioni d'inverno. Purtroppo anche quest'anno ne sono successe di cotte e di crude, stiamo sempre a rincorrere: nonostante avessimo progettato un anno alla nostra portata ci sono state ulteriori problematiche. Ma siamo ancora in piedi e vogliamo rinnovare il nostro impegno. Ci prepariamo al nuovo anno col dispiacere di pensare alla Lazio in A2, ma ci hanno afflitto prettamente problemi economici. Nell'arco di dieci giorni avremo le idee più chiare sul nostro futuro. Ripartiamo certamente dal femminile e dalle giovanili, mentre per il maschile, che è un movimento legato solo ed esclusivamente ai soldi, bisogna fare le giuste valutazioni su categoria, roster e staff”.
S.S. Lazio Calcio a 5 –
Ufficio Stampa
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