Non c’è fortuna per il Pescara, anche
questa sera destinato a veder vanificati tutti i suoi sforzi nei secondi finali
di gara. Come con il Benfica anche con la Luparense, quando ormai la posta
sembrava ormai prossima all’incasso arriva un gol, questa volta dell’ex
Giasson, che manda all’aria tutto. Va detto per onore di verità che il Pescara
ha regalato un tempo ai padroni di casa, giocando una prima frazione in balia
degli uomini di Fuentes, capaci di mettere alle corde il Delfino tanto da
impedirgli qualsiasi reazione vera. Ma è
anche vero che la ripresa è stata giocata dai biancazzurri con grande orgoglio
e buona manovra, tanto da arrivare a rimontare sino ad un pari che a quattro
minuti dalla fine risultava meritatissimo.
Colini
reintegra in squadra Betao e Lara, lasciando in tribuna, oltre Canal per le
note vicende, anche Rogerio, Grello e Nicolodi. Ed è proprio il pivot
brasiliano a sfiorare il vantaggio in avvio di partita, sfiorando di un nulla
il palo alla destra di Miarelli. Betao insiste, poco dopo, con un diagonale
respinto alla disperata e raccolto in mezza rovesciata da Rescia che trova
pronto alla parata il numero uno della Luparense. Non dura, perché gli uomini
di Fuentes mordono in pressing, mandando in asfissia la manovra del Delfino.
Honorio, quando non sono ancora trascorsi tre giri di lancetta, recupera palla,
parte come un treno, evita Capuozzo e mette dentro da posizione defilatissima.
Rete ai limiti delle leggi della fisica, rete capolavoro, rete che suona per i
ragazzi di Colini come l’inizio di un calvario che durerà l’intero primo tempo.
È un vero monologo e il Delfino assiste frastornato sino all’impotenza alle
sortite dei Lupi, che non tardano a realizzare la seconda rete con Leitao, il
quale sradica palla dai piedi di Salas e fa partire un missile terra-aria, che
Capuozzo non riesce a respingere. Si rischia a questo punto l’imbarcata e un
tiro di Taborda è respinto a portiere battuto da Leggiero, di sicuro questa
sera il migliore tra tutti i biancazzurri. Va già bene così, il Pescara
incassa, aspettando tempi migliori. La sortita di Rescia, che coglie un palo, è
del tutto sporadica e la Luparense continua a macinare gioco e occasioni.
Capuozzo è costretto agli straordinari, compiendo un paio di miracoli su
Foglia, altro ex questa sera in serata di grazia.
Sul
finale di tempo finalmente la burrasca sembra chetarsi. Il Pescara torna a
pascolare nella metacampo avversaria e a tentare finalmente qualche giocata
importante. Ma quando ormai mancano pochi secondi alla fine della frazione di
gioco, di nuovo, i Lupi tornano a farsi minacciosi. Taborda assurge in questa
fase al ruolo di protagonista, prima costringendo Leggiero all’ennesimo
salvataggio alla disperata e poi trafiggendo Capuozzo con un destro imparabile.
Il Pescara sbanda e rischia di incassare negli attimi finali un’altra rete,
quando Leggiero, sempre e solo lui,
intercetta sulla linea di porta una conclusione di Leitao.
Si
confida all’intervallo nelle capacità taumaturgiche di Fulvio Colini ma quando
Honorio insacca la rete del 4-0, in avvio di seconda frazione, si teme il
definitivo naufragio dei biancazzurri. Proprio in questo frangente però il
Pescara ritrova se stesso e il bandolo di una matassa ingarbugliatissima. Al
quinto minuto Lara, appena entrato sul parquet, trova in mischia la rete del
4-1, infondendo nei compagni quel minimo di fiducia necessario per tentare un
disperato rientro in partita. La gara cambia improvvisamente volto. Capuozzo
compie due straordinari interventi prima su Taborda e poi su Bissoni ma da
questo punto in poi in scena c’è solo il Pescara. Su angolo Cuzzolino trova ben
appostato Betao che devia in rete la palla del 4-2. Situazione a questo punto
rovesciata rispetto al primo tempo, biancazzurri in pressione e padroni di casa
all’angolo. Betao e Salas mettono in ambasce i lupi, che rischiano di
capitolare in un altro paio di occasioni. Il Pescara macina gioco e guadagna
campo. Uno due tra Ercolessi e Borruto ed è l’ex della Luparense a trovare il
gol numero tre per il Delfino con un tiro che s’insacca all’incrocio, lasciando
di stucco Miarelli. La Lupa annaspa, Betao imperversa, Ercolessi e Rescia
sfiorano il pari, che arriva inesorabile dopo un recupero palla grazie ad una
conclusione di potenza del Cholito Salas. Mancano quattro minuti alla fine e la
partita sembra ormai saldamente nelle mani degli uomini di Colini. La
Luparense, però, è brava in questo frangente a ricompattarsi e ritrovare se
stessa. È Adriano Foglia a suonare la carica con un paio di conclusioni che
richiamano al lavoro Capuozzo. Lo stesso Foglia
indossa la casacca di portiere di movimento a -2’25” dalla sirena. È una
mossa fortunata perché Giasson trova uno spiraglio per calciare, facendo
passare la palla sotto le gambe di Ercolessi e battendo così l’incolpevole
portiere pescarese. A nulla valgono i disperati assalti dei biancazzurri, gara
uno va alla Lupa e giovedì prossimo per il Pescara sarà subito questione di
vita o di morte. Anche nella scorsa stagione si partì nei playoff con una
sconfitta, in quel di Latina, rimediata sappiamo come sino all’epilogo
vittorioso della conquista del tricolore. L’augurio è quello di ripetersi.
LUPARENSE - PESCARA (3-0) 5-4
AREA DELLA COMUNICAZIONE PESCARA C5
UFFICIO STAMPA
MASSIMO RENELLA
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