Cronaca di una tappa dove non succede alla fine niente ma dove è successo tanto: da Tallard a Nimes, una pedalata lunga 222 chilometri. Il Tour lascia alle spalle le Alpi, si fionda in Provenza.
Ci si aspetta una volata finale. Insomma, un contentino ai velocisti strapazzati dalle salite di venerdì e sabato. Il trasferimento sulla carta avrebbe dovuto essere tranquillo, prima del giorno di riposo per poi affrontare i Pirenei dove giocarsi il tutto per tutto, all’assalto della maglia gialla Nibali. Ma, come dice Vincenzo, “al Tour non esistono giorni tranquilli”. Infatti la domenica dei corridori viene flagellata dal Mistral, un vento di traverso che soffia da sud-est: oggi, con raffiche di oltre 75 chilometri all’ora.