Torna a segnare dopo due anni, ma
la sua squadra viene eliminata dalla Libertadores. Serata dal sapore dolciastro
per Adriano, il campione redivivo. Ai tempi di Parma e Inter, anche il soprannome
che gli fu affibbiato (l’Imperatore) faceva paura quando rimbombava negli stadi;
adesso, con una condizione fisica approssimativa, fornisce, più che altro,
prestazioni deludenti; ma diamogli tempo. Per gustare la sua ultima rete, fino
a ieri sera, bisognava risalire al Febbraio 2012, quando l’Imperatore vestiva la
maglia del Corinthians. Una vita fa insomma, perché nel mezzo ci sono stati i
rifiuti di Palmeiras, Flamengo, America e International di volerlo tesserare e
l’annuncio di un probabile ritiro, l’ennesimo della sua carriera.
Poi, nel gennaio 2014, arriva l’annuncio
dell’Atletico Paranaense che decide di accoglierlo tra le sue fila nell’attesa
che recuperi la forma migliore. Le porte del Paradiso sembrano riaprirsi e così
Adriano timbra la sua prima presenza da titolare (dopo 760 giorni dall'ultima) la settimana
scorsa, nel match che sancì l’eliminazione dal trofeo Paranaense. Ieri sera,
invece, il primo gol contro i boliviani del The Strongest, ma anche qui è arrivata
una sconfitta che ha determinato una prematura uscita della Copa Libertadores. Insomma,
è vero, siamo ancora agli inizi e bisogna avere tanta pazienza, ma non si può nemmeno
dire che in questo periodo Adriano sia un talismano portafortuna. Una piccola
consolazione? Erasmo da Rottherdam diceva: “La fortuna ama le persone non
troppo sensate” e Adriano certamente ricade in tale categoria.
Leandro Alfonso
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