Lewis Hamilton conquista la vittoria
nel GP del Bahrain in notturna, supera Manuel Fangio con 25 successi, e resiste
ai continui attacchi di Rosberg, 2°. E' ancora doppietta Mercedes. Arrivo in
volata per la Force India di Perez, 3° davanti a Ricciardo (Red Bull, 4° e
partito 13°). Seguono Hulkenberg (Force India), Vettel (6°, Red Bull) e le
Williams di Massa e Bottas. Ai margini della top ten le Ferrari, lente, con
Alonso 9° davanti a Raikkonen.
Il GP numero 900 della storia della
Formula 1 si rivela spettacolare e ricco di sorpassi. Al via Rosberg scatta
bene dalla pole, ma Hamilton è a favore di traiettoria. L'inglese è determinato
e in un paio di curve si consolida al comando della corsa. Il guizzo del giorno
è però quello di Massa, che dalla settima posizione guadagna la terza! Manovra
che gli permette di tenere dietro anche Perez che disturba la visibilità del
gruppo con continui bloccaggi a gomme fumanti. E' subito lotta anche in casa
Ferrari, con i due piloti in rosso che quasi si toccano. Alonso va subito a
passare Raikkonen, che parte male ed è fortunato a non rovinare subito la sua
corsa nel contatto con la McLaren di Magnussen.
Il passo di Hamilton si fa subito
svelto, con Rosberg che segue e 1", mentre Massa perde 8 decimi al giro.
Dietro Perez, Bottas e Button si studiano. E' invece Hulkenberg che sul
rettilineo non indugia e bastona in velocità Alonso, sfilandogli la settima
posizione. Force India in grande spolvero, che fa sgranare gli occhi a
Montezemolo, presente nel box del Cavallino. E anche in Williams non sorridono,
quando Perez si prende il terzo posto ai danni di un Massa con qualche
difficoltà di tropppo in trazione. Intanto, ai margini della top ten le Red
Bull danno spettacolo: Vettel (uno dei pochi partito con gomme medie) si accoda
a Raikkonen, mentre Ricciardo scala le posizioni battendo Magnussen dopo un bel
duello. Pasticciano invece Bianchi e Sutil, che vanno al contatto.
Al primo giro di pit-stop si
mischiano le carte, ma un colpo di scena arriva dal team radio Red Bull.
Ricciardo arriva negli scarichi di Vettel e chiede al muretto di poter passare
perché più veloce. Gli ingegneri sono d'accordo e Seb si deve fare da parte,
cedendo il quinto posto. Dopo il cambio gomme invece le Ferrari sprofondano
nelle retrovie. E' il giro 18 quando Hamilton e Rosberg si scambiano le
posizioni alla staccata in fondo al rettilineo. C'è quasi il contatto, ma Lewis
resta davanti. E' una lotta senza riguardi e senza ordini, che al giro
successivo si ripete. Nico si porta al comando, ma l'inglese non ci sta e
ritrova la vetta della corsa. Un tandem Mercedes, che al giro 20 però si
interrompe, perché Hamilton va al cambio gomme. A Rosbdrg non resta che
resistere in pista, ma con le gomme finite è impossibile spingere. Impossibile
provare un contro sorpasso ai box.
Intanto Vettel rompe gli indugi e si
fa sotto a Raikkonen: dopo un pressing veloce, gli sfila il nono posto. Metà
gara all'insegna del "gioco delle coppie", con le due Mercedes in
vantaggio di oltre 12". Poi quattro vetture in scia, con le due Williams e
le due Force India in lotta per i primi posti. Bottas va i box, lasciando Massa
nel duello con Hulkenberg, che però scopre la guardia e si vede infilare dal
compagno di marca, Perez. Il messicano non si accontenta, passa subito anche
Massa va a prendersi il terzo posto. Un botta e risposta da cui la Williams
esce battuta, con Felipe scivolato in quinta piazza. Duelli serrati, come
quello tra Ricciardo e Raikkonen, dove il ferrarista resta davanti alla Red
Bull nonostante le gomme ormai finite.
Brivido per Bottas che, tornato in
pista si butta nella mischia, trova la scia di Ricciardo e lo passa. Ma andando
poi quasi a tamponare Raikkonen in fase di staccata. Valtteri evita d'un soffio
il contatto, mentre Daniel passa Kimi. Ma dietro arriva un'arrenbante Massa,
che dopo poco li ripassa entrambi. Mentre Perez si accoda ad Alonso dopo il
pit-stop, ma solo per qualche curva: inevitabile l'ennesimo sorpasso sulla
Ferrari. La Rossa è lentissima e le prende anche da Ricciardo, che passa
nuovamente Raikkonen risalendo la classifica.
Al 41° giro Safety Car in pista, dopo
la spettacolare carambola di Gutierrez (illeso), che finisce speronato da
Maldonado. La Sauber si ribalta letteralmente, facendo una capriola in aria, ma
atterrando fortunatamente sulle quattro ruote. Commissari pronti a rimuovere la
vettura incidentata, mentre i distacchi tra i primi si annullano. Le Williams
entrano ai box per il cambio gomme. Allo stesso modo entrano Vettel e Rosberg.
Gli altri restano in pista, in attesa che il gruppo si compatti, per il mini-GP
finale. E' il passaggio numero 47 quando la Safety rientra e riparte la corsa.
Hamilton è bravo a non farsi
sorprendere dall'assalto di Rosberg. Allo stesso modo Perez resiste ad
Hulkenberg, mentre Button si vede passare in stereo dalle due Red Bull di
Vettel e Ricciardo. Jenson è piegato anche da Massa e Bottas, che lasciano la
McLaren in balia delle Ferrari, che intanto si devono guardare da Kvyat. Ma
Button si ritira definitivamente, k.o. come Magnussen.
Ultimi 7 giri, con Ricciardo che
sfila la quinta piazza al campione Vettel, con una manovra strepitosa e senza
timori reverenziali. Daniel è scatenato e punta la Force India di Hulkenberg,
passandola. Al comando, Hamilton non può gestire la corsa, perché Rosberg
sferra una serie di attacchi, addirittura oltre il cordolo. Ma la bandiera a
scacchi è dietro l'ultima curva e Lewis trionfa per la seconda volta di fila in
questo 2014. Rosberg si accontenta del 2° posto, ma restando leader del
mondiale per +11 proprio sul compagno di box. Perez firma il terzo posto,
arrivando in volata con Ricciardo in scia.
By Dario Marchionna
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