Terminato il campionato Juniores regionale, mister Vito Passarelli ci racconta le emozioni, le sue conclusioni, i suoi pensieri. Spazio per piazzamento, voglia dei ragazzi, proposte stuzziccanti, rapporto con la prima squadra, e un piccolo sguardo al passato. Eccovi l'intervista.
Mister, il campionato è terminato. Come
possiamo giudicare questo quinto posto finale?
Un buon campionato, con giocatori interessanti, ottimo sotto
il profilo della correttezza e della disponibilità, da parte delle società
affrontate. Avrei preferito una maggiore partecipazione del pubblico, come nel
derby contro il Castellaneta dove lo stadio era pieno, ma va bene così. Sul
piazzamento, posso dire con serenità che abbiamo raccolto quello che abbiamo
seminato.
L’organico a
disposizione, permetteva anche qualcosa in più. Ci sono rimpianti?
La Società Asd Puglia Sport mi ha messo a disposizione un
ottimo gruppo di ragazzi, tecnicamente bravi, umanamente straordinari; purtroppo,
però, non hanno avuto costanza negli allenamenti e questo ha determinato il
rendimento altalenante della squadra.
Ci sono enormi rimpianti, poiché avevo fissato come obiettiva
Roma, quindi potete immaginare che considerazione avevo del mio gruppo.
L’unica cosa che mi consola è che abbiamo espresso un calcio
giocato di primissimo livello, con costruzione dal basso con possesso ben
organizzato, senza lanci lunghi alla “viva il Parroco”, e siamo la squadra che ha
segnato più gol fuori casa.
Cosa ha funzionato e
cosa no?
Mi sono chiesto mille volte del perché un ragazzo di 17/18
anni non si alleni con costanza, e la risposta forse va vista in un ampio
raggio: facebook, twitter, fidanzatine, o forse perché molti di questi ragazzi,
essendo Under, avevano intrapreso percorsi in prime squadre, e quando si sono
aggregati con l’U18 erano profondamente delusi e
demotivati.
Molti ragazzi hanno
esordito in prima squadra. Sono promettenti o schierati solo perché under?
Per la mia esperienza personale, i ragazzi appena finiscono
gli allievi, si tuffano in prima squadra, scartando, a priori le U18 del loro paese, come se parteciparvi
fosse una vergogna. Invece è sbagliato, in quanto, se si è bravi, l’allenatore
della prima squadra vi nota. Sul punto vi porto un esempio concreto, Daniele Belmonte di Laterza. Si è
aggregato con me dal primo giorno, ripetendomi che avrebbe fatto di tutto per
convincere l’allenatore della prima squadra. Fortunatamente per lui, dopo la
prima amichevole, mister Abrescia l’ha notato e portato in prima squadra,
facendolo giocare titolare. Di questo ne sono orgoglioso.
Sul discorso generale, dico che è davvero utile avere nelle
squadre dilettantistiche gli Under, ma visto che molti, terminate le annate
utili, smettono di giocare, proporrei una cosa più interessante, abolizione del
numero degli Under, e uno sconto sulle iscrizioni per le squadre più giovani
del campionato!
In virtù di questa
collaborazione con la prima squadra, credi che il progetto possa proseguire?
Io sono a disposizione della Società. A fine stagione avremo
modo di confrontarci. Sul progetto U18 sono convinto che il Laterza farà strada,
anche senza il sottoscritto.
Tralasciando il
campionato appena passato. Dopo la scorsa stagione, ti aspettavi una panchina
così presto?
Io sono un giovane allenatore che l’anno scorso si è “laureato”
in uno spogliatoio di seconda categoria. Credevo fosse utile e sufficiente mettere
in campo le conoscenze calcistiche, ma dopo questa esperienza, ho capito
l’importanza dello spogliatoio. Per laureato intendo questo. In sei mesi ho
fatto un corso intensivo che spesso gli allenatori fanno in una carriera (e
ride ndr).
Comunque vorrei ricordare, che fino a quando ho potuto fare
l’allenatore, ho ottenuto cinque vittorie e due pareggi consecutivi, tutto il
resto preferisco dimenticarlo.
Progetti per il
futuro?
Allenare in una società che abbia il coraggio di vincere
giocando un bel calcio, perché solo così si porta la gente allo stadio,
incomparabile risorsa per il calcio dilettantistico.
Grazie mister e in bocca al lupo.
Baldo D'Angelo
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