Il presidente Raffaele Basile dopo la
lettera aperta di protesta post-Isolotto: «Le mie lamentele erano solo per il
comportamento arrogante nei nostri confronti da parte degli arbitri. E domenica
mi aspetto una designazione di livello».
A distanza di tre giorni la partita con l’Isolotto continua a essere nella
testa di tutti. Dei tifosi, che si sono goduti l’ennesima vittoria al
cardiopalma, ma meritata. Delle calcettiste di casa, ancora una volta unite e
compatte nel tentativo di raggiungere il traguardo della finale scudetto,
capaci di fare il rimontone dall’1-2 di inizio ripresa e della società, che si
gode un risultato fantastico, ma allo stesso tempo rimane piuttosto contrariata
per un arbitraggio del tutto inadeguato in una partita così importante.
Il
pensiero forte è stato quello del Presidente Raffaele Basile, arrivato al punto
di minacciare il ritiro della squadra. Sono ormai due partite (Montesilvano e
Isolotto) che la Ternana subisce gol viziati da macroscopici errori arbitrali
che, non paghi, sciorinano anche espulsioni facili e irriguardosi insulti
personali, vedi l’espulsione con tanto di “vada a quel paese” ai danni del
tecnico Simone Pierini contro il Montesilvano al PalaRoma del primo arbitro
Giovanni Beneduce di Nola. Al di là dell’errore tecnico, quindi, non è piaciuto
il tracotante comportamento di alcuni direttori di gara e nelle immediate ore
post-partita, il tam tam mediatico è stato completo e totale, tanto da
permettere al Presidente Raffaele Basile di ricevere subito le risposte
desiderate.
STOP CON LA
MALEDUCAZIONE La conferma arriva dalle sue parole: «Ho ricevuto risposte di
apprezzamento importanti, soprattutto da chi deve e può fare qualcosa. Le
mie lamentele sono state solo in direzione di un preciso problema – spiega
Basile - quello per cui fin da inizio stagione siamo stati vittime di
atteggiamenti provocatori e arroganti che alcune volte hanno portato a degli
errori macroscopici come quelli di domenica. Basta solo dire che sono due
domeniche di seguito che subiamo gol su due falli macroscopici non fischiati.
Ma quello che fa più male e che non sono più disponibile a sopportare –
confessa il numero uno ternano - è la maleducazione di certi giudici di gara.
Questo problema da chi di dovere sarà risolto già da domenica, almeno così mi è
stato promesso, aspetterò quindi la partita in Toscana per vedere se certi
personaggi sono stati effettivamente richiamati all’ordine». Già, la partita di
domenica, autentico snodo stagione della Ternana, dove bisognerà affrontare un
gran bell’Isolotto, agguerrito e dagli evidenti progressi mostrati al Di
Vittorio.
FIDUCIA PER IL FUTURO Dalle parole del
Presidente Raffaele traspare fiducia e non paura di ulteriori errori e
atteggiamenti presuntuosi in quel del Pala Isolotto: «La mia squadra è
costruita per vincere a prescindere e domenica l'abbiamo dimostrato anche con
una pedina in meno in campo come Jornet e decisioni che hanno favorito
l'avversario di continuo, vedi il secondo gol. Siamo insieme alla Lazio
la squadra più forte e si deve vedere o dimostrare anche sul campo in qualsiasi
situazione. Certo mi piacerebbe anche essere trattato come la Lazio – chiosa il
presidente - nel senso che vedo che gli arbitri hanno metri diversi in ogni
partita e questo non va bene. Basta ricordare il tipo di arbitraggio tenuto
nella finale di Coppa Italia. Oltretutto penso che sia fondamentale far
arrivare una squadra in finale al pari dell'altra e non menomata appositamente.
Quindi mi auguro che le designazioni per domenica siano di livello assoluto,
visto che tra le due gare di semifinale la più incerta è la nostra quindi mi
aspetto una terna importante. Arbitri bravi, competenti e di spessore ci
sono! Eccome se ci sono! Per esempio Di Resta, Muccardo o Loria sono arbitri
che possono anche sbagliare, ma tengono sempre in mano la partita e sono di
livello assoluto». Poi chiusura con auspicio: «La nostra piazza è unica e se si
vuole sperare in una crescita del nostro mondo, dobbiamo sperare che più di
qualche società riesca a creare quello che si è creato a Terni. Il pubblico e
lo spettacolo sono l'unica speranza per avere un futuro importante, il
resto conta poco o nulla. Quindi invito gli organi federali che gestiscono la
classe arbitrale a riflettere su questo. I direttori di gara devono essere
bravi e soprattutto preparati a reggere il pubblico e un palcoscenico
importante anche nel femminile».
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