lunedì 2 giugno 2014

MILAN, UN RIMPIANTO CHIAMATO DARMIAN

Abate, De Sciglio e Darmian, ad oggi potevano essere i tre terzini di fascia del Milan, oltre ad essere quelli della Nazionale. Si, proprio così, perché Matteo Darmian, classe ’89, è cresciuto nelle giovanili del club di Berlusconi, collezionando, tra il 2006 ed il 2009, quattro presenze.

Il debutto in maglia rossonera avvenne il 28 novembre 2006, in Coppa Italia contro il Brescia sostituì nella ripresa Kaladze. Non aveva neppure compito 17 anni. Poi la prima in A, il 19 maggio 2007 subentra al posto di Favalli in una partita contro l’Udinese. Nel mezzo tante apparizioni con la maglia della Primavera. Poi, nel 2009, il primo prestito: gioca col Padova in B. Ventidue presenze ed una rete saranno il suo bottino finale. La stagione successiva vola a Palermo, dove la squadra di Zamparini decide di puntare su di lui. Viene
prelevato con la formula della compartecipazione ed il 16 settembre 2010 fa il suo esordio in una competizione europea, gioca da titolare Sparta Praga-Palermo, partita valida per l’Europa League. Nel 2011 va in prestito al Torino, che in quella stagione giocava nella serie cadetta. Qui, mette insieme 33 presenze e, causa le ottime prestazioni fornite, il Palermo lo riscatta dal Milan per “soli” 500.000 euro, divenendo l’unico proprietario del cartellino. La cosa durerà poco, perché già nel 2012, sempre con la formula della compartecipazione, viene prelevato da un Torino che, nel frattempo, è stato promosso in Serie A. Coi granata, nella stagione 2012-13, colleziona 32 presenze, cosa che, convince Cairo a riscattare completamente il cartellino del giocatore. Nella stagione successiva, l’ultima, quella appena conclusa, Matteo Darmian è sceso in campo ben 37 volte in campionato e, protagonista della grande annata della squadra di Ventura, ha attirato, un po’ a sorpresa, le attenzioni di Prandelli, ma anche quella di vari top club.


Adesso, Darmian è un giocatore bell’e fatto ed è pronto per disputare i prossimi Mondiali, ma in casa Milan si staranno mangiando le mani per aver lasciato andare via un ragazzo che, di questi tempi, sarebbe sicuramente stato utile alla causa rossonera.

Leandro Alfonso

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