Tutto ok a Roma,
con l’intervento del prof. Cerulli, per il capitano del Cus Jonico che ora
chiede un regalo per domenica: “La vittoria a Venafro”.
Sorridente
e già di ritorno a casa. È riuscita perfettamente l’operazione a cui si è
sottoposto a Roma Stefano Potì. Il capitano della Casa Euro Basket Taranto è
finito sotto i ferri per la ricostruzione del crociato anteriore del ginocchio
sinistro infortunatosi prima di Natale nel match contro l’Amatori Pescara. “E’
andato tutto bene, sono contento, ora ho un pensiero in meno anche se so che
non potrò giocare più per questa
stagione – ammette il capitano cussino che poi
racconta l’operazione – non ho sentito nulla, né un dolore, né un fastidio.
L’equipe medica ha fatto un lavoro stupendo”. Riferimento diretto e indiretto
al dottor Giuliano Cerulli che nel day after, prima di dimetterlo, ha
dichiarato: “Stefano è un giocatore che recupererà in tempi brevi, sia per la
giovane età che per l'ottimo tono muscolare con cui si è presentato
all'operazione”. Il Cus Jonico si è affidato ad un vero e proprio luminare che
nel suo “curriculum sanitario” vanta diversi interventi ai grandi dello sport,
dai giocatori del recente passato della Juventus: Cannavaro, Sissoko, Trezeguet,
Felipe Melo, De Ceglie a quelli di Fiorentina e Roma, vedi il grande Batistuta,
Burdisso ma anche dell’atletica come Andrew Howe e Alessia Trost.
In
buone mani prima e dopo Potì che ora, nella sua rieducazione, sarà seguito
dallo staff medico che segue la Casa Euro Basket, lo studio dell’ortopedico
Petrocelli ed il radiologo Ciliberti.
Ed è
proprio Stefano a stilare una sorta di cronoprogramma: “Mi è stato detto che
tra un mese ricomincerò a camminare senza stampelle, poi fra tre mesi a correre
e nel giro di 5/6 mesi a giocare. L’obiettivo è tornare in forma per la
prossima stagione”.
Tanti
ovviamente i messaggi di auguri dai suoi dirigenti, allenatori e compagni del
Cus Jonico per i quali Potì avanza una sola richiesta: “Domenica voglio un
regalo dalla squadra. So che loro possono vincere a Venafro e non solo. Lo
faranno per loro, per la classifica e spero anche per me che sarà sul divano di
casa a seguire la partita al computer. Poi dalla gara successiva, in casa,
contro Mola, sarò a bordo campo a fare il tifo”. Proprio come un vero capitano.
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