Roma – E’ l’ombelico d’Italia del rugby a 13. Il Lazio, e in particolare
il territorio di Roma, ha lanciato il movimento del rugby league e ha
contribuito a farlo diventare una realtà. Riccardo Marini, che assieme
all’abruzzese Pierpaolo Rotilio è stato da poco eletto neo tecnico della
Nazionale italiana, è il referente per il Lazio della Lega Italiana
Rugby Football League (Lega Irfl). E prospetta un entusiasmo sempre
crescente per questa disciplina, assolutamente propedeutica al rugby a
XV. «Per la prima volta da quando è nato il campionato italiano della
nostra Federazione – ricorda Marini – il titolo è uscito fuori dai
confini regionali, per merito del Gran Sasso.
La nostra intenzione è quello di riportare lo scudetto nel Lazio, piazzando almeno una nostra squadra in finale». Secondo Marini, l’interesse verso il rugby a 13 sta raggiungendo picchi notevoli. «Sarà sicuramente presente alle manifestazioni federali la squadra dei Gladiators, capace di collezionare ben cinque titoli italiani consecutivi, ma non vanno dimenticate altre realtà già esistenti come gli Usag Lazio e Spartaco Roma. Inoltre sono diverse le ipotesi per la formazione di nuove compagini: una dovrebbe arrivare dalla Laurentina, un’altra dal club di rugby a 15 della Roma Urbe dove ha giocato Luca Giglio (neo responsabile del comitato della Calabria di rugby a 13, ndr) e poi altre ancora su tutto il territorio regionale come, per esempio, una franchigia che rappresenti la provincia di Frosinone». Insomma, prospettive davvero interessanti che inevitabilmente sono diventate ancora più rosee nel momento in cui (lo scorso aprile) la Federazione Italiana Rugby ha riconosciuto ufficialmente la Lega Irfl come ente organizzatore di manifestazioni di rugby a 13 in Italia. «Quello storico passaggio ha indubbiamente contribuito al salto di qualità non solo nel Lazio, ma in tutta la nostra nazione» rimarca Marini. Un discorso simile si può fare anche pensando alla sua elezione a neo co-allenatore della Nazionale. «Il movimento dei tecnici regionale è in pieno sviluppo: oltre al sottoscritto c’è un’altra figura importante come quella di Sebastian Velazquez o altri aspiranti allenatori di ottimo livello come Alessandro Sacrafena». Il Lazio vuole tornare re del rugby a 13 italiano.
--
Area comunicazione Lega Italiana Rugby Football League
www.federleague.it
La nostra intenzione è quello di riportare lo scudetto nel Lazio, piazzando almeno una nostra squadra in finale». Secondo Marini, l’interesse verso il rugby a 13 sta raggiungendo picchi notevoli. «Sarà sicuramente presente alle manifestazioni federali la squadra dei Gladiators, capace di collezionare ben cinque titoli italiani consecutivi, ma non vanno dimenticate altre realtà già esistenti come gli Usag Lazio e Spartaco Roma. Inoltre sono diverse le ipotesi per la formazione di nuove compagini: una dovrebbe arrivare dalla Laurentina, un’altra dal club di rugby a 15 della Roma Urbe dove ha giocato Luca Giglio (neo responsabile del comitato della Calabria di rugby a 13, ndr) e poi altre ancora su tutto il territorio regionale come, per esempio, una franchigia che rappresenti la provincia di Frosinone». Insomma, prospettive davvero interessanti che inevitabilmente sono diventate ancora più rosee nel momento in cui (lo scorso aprile) la Federazione Italiana Rugby ha riconosciuto ufficialmente la Lega Irfl come ente organizzatore di manifestazioni di rugby a 13 in Italia. «Quello storico passaggio ha indubbiamente contribuito al salto di qualità non solo nel Lazio, ma in tutta la nostra nazione» rimarca Marini. Un discorso simile si può fare anche pensando alla sua elezione a neo co-allenatore della Nazionale. «Il movimento dei tecnici regionale è in pieno sviluppo: oltre al sottoscritto c’è un’altra figura importante come quella di Sebastian Velazquez o altri aspiranti allenatori di ottimo livello come Alessandro Sacrafena». Il Lazio vuole tornare re del rugby a 13 italiano.
--
Area comunicazione Lega Italiana Rugby Football League
www.federleague.it
Nessun commento:
Posta un commento