Il
miglior Catanzaro di questa stagione viene beffato dall’Augusta e getta
alle ortiche una possibilità importante per incamerare punti preziosi
nella lotta alla salvezza. In casa giallorossa ci si mangia i gomiti per
come è arrivata questa sconfitta, al termine di un match in cui per
Salomao e compagni le tante occasioni sbagliate davanti a Soso hanno
fatto la differenza, senza contare alcune valutazioni arbitrali da rivedere.
Sta di fatto che, dopo la magra figura di Martina Franca, il Catanzaro ha dimostrato più che mai di essere vivo, ma ora che la strada giusta è stata tracciata bisognerà continuare su questo passo, senza cali di concentrazione e cercando di aggiustare la mira nell’area avversaria, perché in A2 certi errori si pagano a caro prezzo.
Sta di fatto che, dopo la magra figura di Martina Franca, il Catanzaro ha dimostrato più che mai di essere vivo, ma ora che la strada giusta è stata tracciata bisognerà continuare su questo passo, senza cali di concentrazione e cercando di aggiustare la mira nell’area avversaria, perché in A2 certi errori si pagano a caro prezzo.
È stato così anche nel match con l’Augusta, priva dell’infortunato Jorginho. Un primo tempo pressoché perfetto di Salomao e compagni, che con grande bravura hanno disinnescato il marchio di fabbrica principale di mister Rinaldi, il portiere di movimento, ma che hanno avuto il demerito di sbagliare almeno due-tre nitide palle gol, mentre dall’altra parte Tatonetti rispondeva presente ogni qual volta era chiamato in causa.
Così, come spesso accade nel calcio e nel futsal, nella ripresa è arrivata doccia fredda per i giallorossi: tiro violento di Diogo e pallone che sbatteva sulle braccia (a protezione) di Vìtor Hugo, in area di rigore giallorossa. Il duo arbitrale decideva per il penalty che lo stesso Diogo calciava in maniera perfetta. Il Catanzaro continuava a macinare possesso palla e occasioni importanti, esponendosi però per un paio di volte a pericolosi contropiedi della compagine siciliana. Nel primo caso Tatonetti diceva di no, nel secondo Scheleski lo puniva inesorabilmente.
A 10’ dal termine mister Lombardo inseriva così il portiere di movimento e il Catanzaro riusciva finalmente a concretizzare, mettendo a segno una splendida rimonta: prima era Calabrese a concretizzare sotto misura su assist di Vìtor Hugo, poi era Iozzino a far esplodere il PalaSant’Elia con un tiro di giustezza dal limite dell’area. Lombardo provava a cavalcare le ali dell’entusiasmo tenendo in campo il portiere di movimento ma la sua squadra, carica di 5 falli, perdeva palla e a Iozzino veniva fischiato un altro dubbio intervento su Creaco, che voleva dire tiro libero. Dal dischetto Scheleski era chirurgico: traversa-gol e Augusta di nuovo in vantaggio. Nel finale nuovamente giallorossi col portiere di movimento e almeno altre due nitide occasioni per pareggiare i conti, mentre a 10’’ dalla fine Soso era reattivo in una mischia furibonda nella sua area. Il match terminava così col punteggio di 3-2 per l’Augusta, che vola alla Final Eight di Coppa Italia con la settima vittoria consecutiva. Per il Catanzaro invece un ko difficile da digerire.
Ufficio Stampa A.S.D. Catanzaro C5 Stefano Gallo
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