L'edizione online del quotidiano Il Messaggero riporta questa mattina una indiscrezione che spiegherebbe i motivi del divorzio tra Conte e la Juventus. Il quotidiano capitolino, infatti, parla di un accordo tra Antonio Conte e Paris Saint-Germain praticamente a un passo. La notizia è stata raccolta in Francia e potrebbe avere a breve degli sviluppi. S'attendono, a questo punto, conferme o smentite dai diretti interessati.
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mercoledì 23 luglio 2014
CONTE VICINO AL PSG
L'edizione online del quotidiano Il Messaggero riporta questa mattina una indiscrezione che spiegherebbe i motivi del divorzio tra Conte e la Juventus. Il quotidiano capitolino, infatti, parla di un accordo tra Antonio Conte e Paris Saint-Germain praticamente a un passo. La notizia è stata raccolta in Francia e potrebbe avere a breve degli sviluppi. S'attendono, a questo punto, conferme o smentite dai diretti interessati.
mercoledì 2 aprile 2014
JUVENTUS: A LIONE IN EMERGENZA
Domani sera lo Stade Gerland ospiterà l'andata dei quarti di finale di Europa League tra Lione e Juventus, una sfida che i due tecnici, Rèmi Garde e Antonio Conte, avrebbero voluto affrontare nel pieno delle forze, e che invece saranno costretti a fronteggiare con diversi giocatori out per infortunio.
giovedì 12 dicembre 2013
LA FEDERTAMBURELLO REDARGUISCE CONTE
Subito dopo l’amara
sconfitta in terra turca, Antonio Conte si era lascito polemicamente sfuggire: “Oggi non si è giocato a calcio, ma a tamburello”.
Frase che non è passata inosservata, almeno non per la Federazione di
tamburello italiana, che ha subito replicato con un comunicato stampa di
seguito riportato.
“Con riferimento alle espressioni usate ieri
dall’allenatore della Juventus Antonio Conte, durante la Conferenza Stampa al
termine dell’incontro Galatasaray-Juventus, che ha paragonato l’andamento
dell’incontro con il Galatasaray a quello di una partita di Tamburello, teniamo
a precisare, per il rispetto dovuto al nostro Sport ed ai Tamburellisti di
tutta Italia, che il Tamburello, come dimostrato nelle recenti finali del 1°
Campionato Mondiale Indoor, svolto il 6-7-8 dicembre a Castel Goffredo (MN), è
sport tecnico, dinamico e spettacolare al tempo stesso, del quale l’Italia è
Campione del Mondo, sia femminile che maschile.
JUVE FUORI AL PRIMO TURNO: DI CHI E' LA COLPA?
E chi se lo aspettava? Ciò che nessuno, ma proprio nessuno si attendeva, è successo: Juve fuori dalla Champions al primo turno.
Una eliminazione arrivata come un fulmine in mezzo alla bufera di Istanbul, ad opera del Galatasaray di Roberto Mancini.
Tuttavia ciò che appare in superficie è solo una minima parte di un discorso ben più ampio.
Pareggio contro il Copenghen, pareggio interno contro il Galatasaray e sconfitta sotto la neve nell’ “Inferno” congelato della Telekom Arena di Istanbul oggi contro il Galatasaray e un dato impietoso: 1 vittoria in 6 partite.
Posso essere queste le “ tappe” che hanno decretato l’uscita prematura della Juventus dalla Champions League alla fine della fase a gironi.
Girone che, Real Madrid a parte, non era certo inaccessibile considerando che c’erano squadra che, con tutto il dovuto rispetto, sulla carta non erano allo stesso livello della Juve come Copenaghen e Galatasaray.
Un girone che, però, ha dimostrato come in Europa le motivazioni possano fare la differenza a prescindere da tutto.
Al di là delle solite recriminazioni, soprattutto dovute alle condizioni in cui si è giocata la partita di ieri pomeriggio, al quando, dove e perché; se è vero il detto “ chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”, allora la squadra di Conte ha tanto, forse troppo da (rim) piangere.
A cominciare dalla prima giornata contro i danesi del Copenaghen, non certo un’armata imbattibile: eppure ciò che ne è scaturito è stato solamente uno scialbo pareggio per 1-1. Piccolo punto, ma grande passo falso.
L’amaro in bocca aumenta quando arriva un altro pareggio,allo Juventus Stadium contro il Galatasaray: un pareggio che brucia perché maturato in casa, per il doppio vantaggio bianconero sperperato, per gli errori di disattenzione e mancanza di concentrazione.
Nel girone di ritorno, dopo i pareggi ottenuti col Real e la vittoria col Copenaghen allo Stadium,si arriva alla “gelida” sconfitta di oggi contro il Galatasaray: una sfida che ai bianconeri bastava anche solo pareggiare, senza strafare, avendo già 6 punti contro i 4 dei turchi di Mancini, il minimo indispensabile sarebbe bastato. E invece no.
In molti hanno gridato allo scandalo, hanno inveito contro una decisone sbagliata della Uefa, addirittura al complotto per aver giocato nella bufera di Istanbul,avendo sotto i piedi una fanghiglia verde e marrone, ma è davvero così? Di chi è la colpa? Del campo? Di Platini?Della mala sorte?
Analizzando per bene i fattori di questa “Waterloo turca” per la Juve, si può continuare ad incolpare chiunque, o più semplicemente, iniziare a farsi le giuste domande,chiedendosi “ Perché una squadra fatta per competere su più fronti, esce da un girone accessibile?”
La Juventus deve necessariamente guardare il proprio percorso non entusiasmante, assolutamente insufficiente in Europa."Come mai la squadra che da due anni domina in Italia è così vulnerabile in Europa?". L'anno scorso passò da prima nel suo gruppo, ma sempre in rimonta dopo un avvio lento e con avversari non meno scadenti di quelli affrontati oggi.
Arrancare con avversari “mediocri” come Galatasaray e Copenaghen, ottenere solo una vittoria su sei partite, è davvero poca cosa per una squadra che ambisce ad arrivare il più in fondo possibile in una competizione difficile come la Champions League.
Per una squadra abituata a grandi traguardi e grandi palcoscenici internazionali, uscire al primo turno con squadre non meno forti di lei, deve essere considerata al pari di un’umiliazione, non deve diventare un clichè , una scusa dietro la quale nascondersi il fatto del campo impraticabile o della neve: è della Juve che si parla.
Il discorso qualificazione doveva essere chiuso all’inizio: bisognava impegnarsi di più fin dal primo minuto,si doveva vincere,non sottovalutare le avversarie perché giudicate “ più deboli” pensando “ noi siamo la Juve,quindi passiamo sicuro”: in Europa non funziona così,non ci si può adagiare sugli allori, in campo europeo si viene punti ad ogni singolo errore commesso senza diritto di replica,non si possono e non si devono sprecare occasioni, non ci può specchiare in una convinzione senza sicurezze.
Un primo campanello d’allarme doveva scattare già dallo scontro in Danimarca col Copenaghen, ma così non è stato così.
La squadra non si discute, era stata attrezzata per dare del filo da torcere alle grandi anche in campo internazionale con gli acquisti di gente come Tevez e Llorente, ma a quanto pare ciò che manca è la mentalità europea, non abbastanza forte e competitiva da affrontare le grandi del calcio senza rischiare di arrossire e fare brutte figure.
Manca la dimensione internazionale, per arrivare avanti in Europa serve un altro passo. Certamente la strada è ancora lunga ed impervia e dopo oggi, lo sarà ancora di più:se si vorrà tornare a vincere anche in Europa, occorre un cambiamento nel modo di approcciare alle gare e agli avversari, essere più cattivi, più decisi, ma anche umili ed attenti.
In parte la pensa così anche il tecnico dei bianconeri Antonio Conte: “Non dovevamo arrivare a questo punto, perchè può succedere l'impossibile e può accadere di tutto.
Il rammarico è essere arrivati all'ultima partita a giocarci la qualificazione, errore nostro.
La sconfitta di oggi è stata la punta di un iceberg contro il quale il “ Titanic” Juve era,forse, inevitabile che si scontrasse , una sconfitta che, forse, dava il passaggio del turno come cosa fatta, ma che ora deve leccarsi le ferite e deve necessariamente far riflettere un ambiente che se l’anno prossimo vuole seriamente competere in coppa, è meglio che faccia sin da ora un profondo “mea culpa” e smetterla di credere di essere imbattibileTutto il resto sono chiacchiere e banali scuse.
mercoledì 11 dicembre 2013
GALATASARAY – JUVE IN BILICO: TUTTO RINVIATO A DOMANI?
" The Hell" ossia " L'Inferno" come i tifosi turchi chiamano il Turk Telekom Arena, si è trasformato in " Igloo" , si spera, solo per un giorno.
Dopo lo stop al 32’ del primo tempo per neve ed impraticabilità del terreno durante il turno di Champion che metteva di fronte il Galatasaray e la Juventus ad Istabul sul punteggio di 0 - 0, la Uefa rende pubblico, attraverso un comunicato ufficiale, che la partita si rigiocherà oggi, 11 Dicembre 2013.
L'UEFA DA' L'UFFICIALITA': SI RIPRENDE ALLE 14 - Pochi minuti fa e' comparsa la fatidica frase anche sul sito Uefa (al momento solo nella versione inglese): "The match in Istanbul will resume at 14.00CET (15.00 local time)". La gara sarà giocata a Istanbul alle 14.00 (15.00 ora locale turca).
L'UEFA HA DECISO: SI GIOCA ALLE 14. ANNULLATA RIUNIONE DOMANI L'Uefa ha preso una decisione definitiva: si giocherà alle 14,00 ora italiana, 15 in Turchia. Ha vinto la polizia turca. Domani comunque alle 9 ci sarà un briefing per definire i dettagli, la riunione prevista e' stata cancellata, l'orario non cambierà.
INCREDIBILE: SI RIPRENDE DOMANI, MA L'ORARIO E CONGELATO. ALLE 9 NUOVO SUMMIT PER DECIDERE - Un vero e proprio teatrino dell'assurdo quello che sta avvenendo negli spogliatoi di Istanbul. Al termine di una lunghissima riunione, l'Uefa avrebbe deciso di giocare gli ultimi 60 minuti di Galatasaray - Juventus alle ore 13 italiane. La decisione, riferita dall'inviato di Sky Giovanni Guardalà, tuttavia non sarebbe ancora ufficiale: la Polizia Turca non sarebbe d'accordo con la decisione e non avrebbe garantito l'impiego necessario delle Forze dell'Ordine, per cui è previsto domattina alle 9 un nuovo sopralluogo e una nuova riunione, con la possibilità di rinviare di nuovo la partita.
lunedì 2 dicembre 2013
LA JUVE VINCE ALL'ULTIMO "RUGGITO": I-0 ALL'UDINESE GRAZIE A LLORENTE!
Nessuno ha mai capito bene come mai il Leone è per principio il “ Re della Foresta”.
Ebbene: perché è colui che reagisce alle avversità, è l’animale che col suo potente ruggito riesce ad imporsi e sconfiggere il nemico.
Di questa teoria ne è stata una tangibile prova il “ Rey León” bianconero, Fernando Llorente che, oggi, nella giungla dello Juventus Stadium, con un suo potente ruggito, ha avuto ragione, dopo una estenuante battaglia, della “ gazzella” Udinese, portando la Juventus alla vittoria e confermandola al primo posto della classifica di Seria A, con un distacco di 3 punti dalla Roma.
Tre punti a parte,per la Juve non è stata affatto una partita semplice dato il carattere ostico e combattivo caratterizzante l’Udinese e l’importanza della gara.
Un passo falso dei bianconeri avrebbe messo in pericolo il proprio primato in classifica e permesso alla Roma, appena dietro di un punto, di avvicinarsi.
La Juventus conquista subito il monopolio del ritmo. La prima occasione bianconera non tarda ad arrivare: Marchisio arpiona con il tacco e cede la palla a Tevez, il quale esplode un sinistro che Brkic para in volo.
La Juve non insiste nel suo gioco tambureggiante ed aggressivo, però deve fare a meno delle geometrie di Pirlo che al 14’ si ferma a causa di un infortunio.
Dalle prime analisi sembrano, tuttavia, non gravi le condizioni del n.21 bianconero, per lui solo forte contusione.
Al suo posto entra Pogba.
La Juventus continua così la propria ricerca del vantaggio; che in realtà potrebbe arrivare quando Tevez sfrutta una sponda di Llorente ma non centra la porta.
L’udinese non ci stà a fare la vittima sacrificale e, anche approfittando da un retropassaggio “killer stile Galatasaray” di Bonucci,Di Natale che si trova a tu per tu con Buffon e tenta di scavalcarlo con un pallonetto sul quale, però, il portiere bianconero e della Nazionale riesce ad arrivare. Brivido per la retroguardia bianconera.
Al 36’ la Juve ci prova ancora con i suoi attaccanti: stavolta è Tevez a provarci con un gran sinistro che finisce in angolo.
Poi la Juventus decresce, forse per la smania di trovare a tutti i costi la via della rete, forse perché l'Udinese è brava a spezzare gran parte delle trame offensive avversarie.
La ripresa comincia così com'era finita la prima frazione di gioco. La Juventus, probabilmente caricata da Conte durante l'intervallo, aumenta la propria caratura offensiva e si rende pericolosa da corner, senza tuttavia trovare la rete.
Anzi, l’occasione più nitida di inizio ripresa capita ai bianconeri friulani al minuto 52 grazie a al
“solito” Di Natale che spara a botta sicura dopo un intervento maldestro di Buffon in uscita, ma a togliere le castagne dal fuoco è lo stesso portiere toscano che para anche la seconda conclusione dell’attaccante napoletano.
La Juve, passata la paura, continua a spingere e a riversarsi in attacco cercando la via della rete.
Al 61’ è ancora Di Natale ad impensierire Buffona con una conclusione, ma il portiere bianconero è reattivo e svetta.
Al 64’ e al 65’ doppia occasione Juve con De Ceglie e Llorente: il cross del primo sorvola di poco la traversa; mentre sull’occasione dello spagnolo nasce tutto da un’azione di Pogba si libera di un avversario e mette dentro De Ceglie lo spizzica di testa e Brkic anticipa Llorente in uscita, ma raccoglie male il pallone e gli scappa. Llorente però non è lesto poichè il portiere serbo riesce subito a rimediare al suo errore.
Conte inserisce anche Quagliarella per De Ceglie, ordinando all'Apache di ballonzolare sulla trequarti per aggirare la muraglia umana issata dall'Udinese. Assedio. Prima Quagliarella esplode un destro dal limite che trova l'opposizione volante di Brkic, poi Allan è costretto a respingere sulla linea un colpo di testa del Rey Leòn.
Conte inserisce anche Quagliarella per De Ceglie, ordinando all'Apache di ballonzolare sulla trequarti per aggirare la muraglia umana issata dall'Udinese. Assedio. Prima Quagliarella esplode un destro dal limite che trova l'opposizione volante di Brkic, poi Allan è costretto a respingere sulla linea un colpo di testa del Rey Leòn.
La squadra di Conte a testa bassa, affidandosi soprattutto all’estro di un fresco Quagliarella capace di tirare fuori il jolly che non ti aspetti e alla prorompente forza agonistica di Llorente.
E sono proprio loro due i protagonisti delle azioni più pericolose di fine partita.
Al minuto 86 è Quagliarella che si gira su un avversario e scarica un violento destro da fuori area su cui Brkic è bravo a salvare. Sul calcio d'angolo seguente ci prova Pogba di testa, ma il pallone era già uscito.
Solamente due minuti più tardi arriva un’altra ghiotta occasione per la squadra di Conte di portarsi in vantaggio stavolta con Llorente che colpisce di testa su corner di Tevez, ma dove non arriva il portiere friulano Brkic, arriva Gabriel Silva che salva sulla linea.
La porta friulana sembra stregata e la partita si avvia verso un pareggio, ma c’è qualcosa nell’aria che fa pensare ad un altro epilogo, un’aria che con la sua altezza solo lui può cogliere: Fernanado Llorente.
E’ il minto 90 quando negli ultimi assalti bianconeri, il cross rimesso in mezzo da Marchisio carambola in area, il tiro di Lichtsteiner è sporcato di testa da Llorente che abbatte Brkic e firma l'1-0 della Juventus.
E finisce così, con la vittoria inaspettata della squadra di Conte proprio all’ultimo resprio, con la zampata del suo “ Rey León” Fernando Llorente, un ruggito che consegna alla Juve 3 punti insperati che le consentono di allungare il proprio vantaggio sulla Roma.
In questa sconfitta, tuttavia, gli sconfitti non sono “ sconfitti”: l’Udinese dal canto suo, si è dimostrata squadra arcigna e competitiva, capace di dare del filo da torcere alle grandi e che ha avuto il demerito o la sfortuna di trovare sulla sua strada un Buffon in giornata di grazia.
L’allenatore dei bianconeri, Antonio Conte, commenta così la vittoria:” Oggi abbiamo affrontato una squadra che stava benissimo fisicamente e sono le partite che l'Udinese preferisce fare, tu attacchi e loro sono straordinari nelle ripèartenze. Siamo stati bravi ed anche fortunati in aclune situazioni, ma abbiamo fatto la partita dando così dimostrazione che nonostante fosse la terza partita in 7 giorni, di stare molto bene creando molte occasioni. Buffon sì bravo, ma Brkic eccezionale".
Di uno spirito diametralmente opporto, quello dell’allenatore dei friulani, Guidolin: "Si sta male - ammette Guidolin ai microfoni di 'Sky Sport' - molto male per aver perso così. Ma questo è il calcio. C'è tanta amarezza e delusione e mi spiace molto per i miei giocatori che meritavano qualcosa di più. Ai ragazzi ho detto che sono stati bravi, hanno interpretato bene la gara giocandocela bene sul piano del ritmo e creando anche qualche occasione da gol. Purtroppo abbiamo retto a lungo, ma non siamo riusciti a fare punti".
Un plauso và fatto proprio al match-winner della gara, quel Fernando Llorente, così atteso e così criticato agli inizi: lui e tutta la Juve hanno avuto pazienza, si è atteso che il basco si inserisse bene negli schemi tattici di Contee che capisse lui stesso l’enorme apporto in fatto di gol che poteva portare.
C’è voluto tempo, ma ora l’attaccante basco si stà dimostrando determinante ed essenziale nel gioco juventino. ARRIVATO!
La Juve vince con i due suoi “ presunti pacchi” Buffon e Llorente: se essere giudicati finiti, significa sfoderare prestazioni come quelle di oggi, allora meglio rimanere pacchi!
giovedì 28 novembre 2013
Conte:" dovevamo vincere e ci siamo riusciti"
Antonio Conte vince ancora. Il tecnico ha commentato il successo casalingo ai microfoni di Premium Calcio: “Dovevamo
vincere e quando devi farlo per forza non è mai semplice. Ci siamo un
po’ complicati la vita sui loro falli laterali che sono una delle loro
armi principali e così è stato anche oggi. Noi siamo stati bravi a
riprenderci e vincere questa gara, ora tutto è in mano nostra e a
Istanbul ci giocheremo la qualificazione agli ottavi sapendo che sarà
una gara calda, ma consapevoli della nostra forza.
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