Sul podio le due McLaren di Magnussen
e Button dopo la squalifica di Ricciardo. Ferrari: Alonso 4° e Raikkonen 7°.
Subito out Hamilton e Vettel.
Nico Rosberg e la Mercedes trionfano
a Melbourne, gara d'apertura del Mondiale 2014 di F1. Sul podio anche le due
McLaren di Kevin Magnussen e Jenson Button, con quest'ultimo che beneficia
della squalifica di Ricciardo, secondo al traguardo con la Red Bull, per
consumo eccessivo di carburante. Gara in difesa quella delle Ferrari, con
Fernando Alonso 4° e Kimi Raikkonen 7°. Subito fuori Hamilton (Mercedes) e
Vettel (Red Bull).
La prima gara del 2014 non tradisce
le attese, regalando subito colpi di scena a ripetizione. Già nel warm-up
emergono i problemi delle due Marussia, ferme prima e dopo il giro di
allineamento. Situazione che costringe Charlie Whiting ad abortire la partenza
e ripetere il giro di formazione. Mentre in pit-lane continuano i problemi della
Lotus, con Grosjean che riesce a prendere una penalità prima ancora del
semaforo verde. Riflettori che tornano sulla griglia, dove salgono i giri dei
nuovi motori ibridi, "ronzanti" e pronti ad accendere la nuova
stagione. Parte male il poleman Hamilton, mentre scatta alla grande Rosberg. Le
due Mercedes si scambiano le posizioni, con Ricciardo che riesce
coraggiosamente a tenere la seconda piazza. Magussen taglia invece la pista,
consigliando prudenza ad Alonso che lo segue. Ne approfitta, però, Hulkenberg
che in poche curve si beve con la Force India la Ferrari. Dietro Kobayashi
firma il primo strike dell'anno, demolendo subito la Caterham contro la
Williams dell'incolpevole Massa.
Primi giri delicati per tutti i
piloti, dove in particolare due big non sembrano particolarmente in forma. E'
infatti solo il 4° giro quando si ferma Hamilton, beffato da problemi tecnici.
Seguito a ruota da Vettel, che al passaggio successivo parcheggia la sua Red
Bull ai box. Entrambi in crisi di prestazioni, richiamati dagli ingegneri e
pronti a preservare i motori.
E' invece in stato di grazia la
Williams di Bottas che va all'attacco di Alonso, che a sua volta è invece
condizionato da una serie di problemi di erogazione dei cavalli motore.
Situzione condivisa con Raikkonen, che però lentamente scala la classifica.
Bottas è, però, un filo troppo ottimista quando in uscita di curva va a
"baciare" il muretto a bordo pista, demolendo la sua posteriore
sinistra. Gomma bucata che si stacca dalla Williams, che torna ai box su tre ruote.
Safety Car subito in pista per rimuovere i detriti, quando siamo solo al 12°
giro. Scatta immediato il balletto dei pit-stop, poi tutti allineati per la
ripartenza al 16° giro. Tutto regolare, con Rosberg che torna a martellare giri
veloci, mettendo secondi preziosi tra la sua Mercedes e la Red Bull di
Ricciardo che segue stoico. Gestisce il gap invece Magnussen. Il danese, in
terza piazza con la McLaren, non si deve preoccupare troppo delle Ferrari di
Alonso e Raikkonen che lo seguono senza particolari guizzi. Giro dopo giro,
siamo al 35 passaggio, Kimi si ritrova ancora marcato stretto da Bottas. E' un
pressing che induce il ferrarista all'errore, un bloccaggio in staccata, che
cede la quinta piazza alla Williams. E' un momento delicato per le Rosse, visto
che Alonso si ferma per il cambio gomme, rientrando strategico e veloce,
dovendo accodarsi a Button, ma recuperando però la posizione su Hulkenberg.
Ultimi pit-stop per tutti e
conseguente ritorno nelle retrovie per Raikkonen. Si fermano a pochi giri di
distanza le Lotus, prima Maldonado e poi Grosjean, parcheggiati mestamente a
bordo pista. Anche se di fatto per le Lotus questa gara è stato il primo vero
test dell'anno, importante per recuperare e risolvere i problemi di un'auto
apparentemente nata male. Ultimi giri con le posizioni "congelate",
dove solo Magnussen prova un "attacco last minutes" su Ricciardo,
gestito però saggiamente dai rispettivi muretti box.
Sventola quindi la prima bandiera a
scacchi del 2014 e delle nuova era tecnologica della Formula 1, rivoluzionaria,
ma solo a tratti convincente. Storia che intanto celebra Rosberg, al primo
trionfo in Australia e vincitore col turbo in tutti i sensi. Infatti, con il
numero 6 "di famiglia", Nico continua a ripercorrere le orme di papà
Keke, che vinse con il motore Honda Turbo con la Williams negli GP d'America a
Dallas nel 1984. Sul podio, almeno inizialmente, due volti nuovi: secondo posto
per Ricciardo, classe '89 e uomo di fiducia di casa Red Bull; capace di salvare
l'inizio stagione del team campione del mondo, facendo la gara della vita sulla
pista di casa! Terzo Magnussen, classe '92, che beffa l'esperto compagno
Button, 4°. Un duo che mostra una McLaren al momento molto affidabile. E'
invece un equilibrio tecnico apparente, quello tra Ferrari e Williams, con
Alonso che chiude 5°, ma guidando sempre in difesa, proprio davanti al
determinato Bottas. Si chiude così il primo round stagionale, con l'impressione
che questa moderna F1 abbia ancora tanta strada da fare per raggiungere una
maturità tecnica. Al momento condizionata anche da un po' di strategie
conservative da parte dei team.
La classifica, però, viene
rivoluzionata ben cinque ore dopo la bandiera a scacchi. L'ultimo colpo di
scena arriva a fine corsa, quando la Direzione Gara trova un'irregolarità sulla
Red Bull. Nella nota si legge: "E' stato superato costantemente il limite
di carburante consentito di 100 kg / h". I commissari, così, decidono di
togliere dall'ordine d'arrivo l'australiano per la grande delusione sua e dei
tifosi aussie. Dal terzo in giù, invece, guadagnano tutti una posizione. Il
team di Horner ha chiaramente deciso di presentare ricorso.
By Marchionna Dario
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