Ha indovinato il risultato di Juventus-Borussia Dortmund e anche Tevez primo marcatore. Conosciamo meglio Gaetano Pugliese come tifoso e sportivo
Gaetano, come mai 2-1 per la
Juventus, e addirittura Tevez primo marcatore?
Il 2-1 nasce dall’analisi delle due squadre. La
Juventus veniva da una vittoria per 2-1 in casa contro l’Atalanta, dove ha faticato
moltissimo ed è riuscita a portare a casa la vittoria grazia alla classe dei
suoi giocatori. Ai microfoni dei giornalisti, sia il mister Allegri che
Llorente sostenevano che la squadra fosse in grande salute, quindi ho pensato
che mai come questa volta, la squadra avesse la testa impegnata dalla Champions
che incombeva. Per quanto riguarda il Borussia veniva da un 3-2 contro lo
Stoccarda, praticamente uno scontro diretto in Bundesliga, ma non è questo
quello che mi ha fatto pensare, bensì la facilità con cui prendesse gol fuori
casa. Da tutto questo è nato il 2-1, il 2 perché la Juventus avrebbe fatto di
tutto per vincere e l’1 perché sono consapevole che ogni tanto la difesa fa
quei regali. Tevez, primo marcatore, l’ho scelto perché a mio avviso è l’unico
giocatore che può permettere il salto di qualità alla squadra, grazie alla sua
esperienza europea.
Quale squadra tifi e perchè?
La squadra che tifo è ovviamente la Juventus, in una
famiglia in cui solo mio padre tifa Juve, mentre gli altri miei parenti Inter e
mio zio Milan. La mia passione nasce dalle “gesta”, se così si può dire di
Alessandro Del Piero. Io sono cresciuto vedendo Del Piero entrare nella
Juventus , continuare a stabilire record e conquistando trofei. Poi andando a
studiare la storia della Juventus mi ha sempre affascinato il suo notevole numero
di campioni e la sua storia, da quei ragazzini del liceo classico “Massimo
d’Azeglio” che l’hanno fondata alla
partita appena trascorsa.
Il miglior momento da tifoso
che ricordi?
Il miglior momento è davvero difficile da scegliere,
però ci sono alcune date che mi sono sicuramente rimaste nel cuore. Il 5 maggio
2002 è sicuramente l’apice per un tifoso juventino perché ho visto vincere uno
scudetto che per molti poteva essere sicuramente perso, ma per chi ama il
calcio sa benissimo che in 90 minuti può succedere di tutto, ed è proprio
questo il bello di questo sport. Poi il 5 novembre 2008, data che a qualsiasi
appassionato di sport non può non aver suscitato emozione, perché il Bernabeu
che regala una standing ovation ad uno giocatore italiano, per giunta che è Del
Piero, non è cosa da tutti i giorni. Il 6 maggio 2012, sembra quasi uno scherzo
del destino, perché dieci anni dopo, quasi nella stessa data, la Juventus vince
uno scudetto da imbattuta dopo due settimi posti, vincendo 2-0 in Friuli Venezia Giulia,
come quel lontano Udinese-Juventus, e vedendo perdere il Milan, diretta rivale
per 4-2 come quel lontano Lazio-Inter di
dieci anni prima. Infine il 13 maggio 2013 è una data, in cui non mi vergogno
dirlo, ma è scappata la lacrimuccia, perché il mio idolo Del Piero ha
abbandonato la Juventus e l’ha fatto con la classe e l’umiltà che l’ha sempre
contraddistinto nei suoi anni juventini.
Il peggiore?
Il peggior momento l’ho vissuto in due occasioni: il
09 settembre 2006 e il 28 maggio 2003. La prima data risale alla prima partita
in serie B della Juventus contro il Rimini, non tanto per essere scesi in serie
B, perché credo che la squadra che ha vinto lo scudetto nel 2006 non avesse
bisogno di aiuti e la finale del mondiale Italia-Francia lo testimonia ma
perché, dopo tante ingiustizie nel processo (mi sono letto praticamente tutto
di quel processo), iniziare la nuova avventura in serie B e pareggiare non è
facile da digerire. La seconda data invece si riferisce alla finale Champions
persa contro il Milan ai calci di rigore. Purtroppo questo è il calcio, e come
detto in precedenza, va accettato così com’è.
Segui altri sport oltre al
calcio?
Seguo con molto piacere il tennis perché è uno sport
che mi entusiasma molto e che mi sarebbe piaciuto praticare. Nel particolare mi
piace Nadal perché credo che, nonostante non sia dotato di molta tecnica,
dall’inizio della sua carriera abbia dimostrato che con l’impegno e la costanza
si può arrivare in alto. Inoltre seguo i giocatori italiani, sia femminili sia
maschili, perché è sempre bello veder vincere e valorizzare il talento che
abbiamo in Italia.
Secondo te cosa deve cambiare in Italia per competere
con le big europee?
Per competere con le big
europee, a mio avviso, serve la programmazione, il vivaio e le strutture di
proprietà. E’ importante programmare le stagioni con i giusti acquisti e avere
un bilancio in regola. Per fare questo, è inevitabile avere a disposizione
strutture di proprietà per garantire una maggior affluenza allo stadio e avere
maggiori introiti. Ti faccio un esempio, perché la Juventus è stata la prima ad
affrontare questo percorso. Nella sola partita di ieri, il nuovo stadio ha
portato circa 2 milioni e 700 mila euro, e nell’ultimo biennio è riuscita ad
avere un’entrata dallo stadio pari a 80 milioni circa. Per quanto riguarda il
vivaio, io credo che ci sia la necessità di investire nei giocatori provenienti
dalla primavera, programmare la loro crescita. Un po’ come ha fatto negli
ultimi anni la Germania, perché, a mio avviso, la vittoria del mondiale non
nasce in questa estate, ma nasce dalla programmazione degli ultimi dieci anni
almeno. Bisogna investire nei giovani e farli esordire nelle prime squadre in
modo da poter accumulare esperienza, perché il calcio italiano è sempre stato
un ottimo calcio e non siamo sicuramente diventati brocchi dall’oggi al domani.
Baldo D'Angelo -ALLSPORTMAGAZINE
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