L'illusione è durata lo spazio di una gara e dopo Singapore la Mercedes è tornata a dominare a Suzuka. Lewis Hamilton
ha vinto da padrone il GP del Giappone di F1, consolidando la sua
leadership. Alle sue spalle ha chiuso l'altra Freccia d'Argento di
Rosberg, che dopo aver perso posizioni al via ha superato Vettel, terzo
con la Ferrari, ma per metà corsa alle spalle del battistrada. Quarta
l'altra Rossa di Raikkonen, quinto Bottas (Williams).
Per Hamilton si tratta dell'ottavo successo stagionale, il 41° della carriera, che gli permettere di eguagliare il mito Ayrton Senna. Ma soprattutto porta a due GP il vantaggio su Rosberg, il che, a cinque prove dal termine, significa avere il campionato in mano. Di fatto l'inglese ha vinto il round giapponese alla prima curva, quando ha tenuto testa a un tentativo di controsorpasso del poleman Nico Rosberg e poi lo ha leggermente mandato largo, facendogli capire che non era il caso di insistere e costringendolo a perdere una manciata di posizioni. Poi è stata una cavalcata trionfale a cui ha tentato di porre resistenza il solo Sebastian Vettel. Il ferrarista ha ceduto la sua posizione a Rosberg solo dopo il secondo pit-stop, ma nel finale si è rifatto sotto al tedesco, pur senza riuscire ad attaccarlo. ma se Marina Bay aveva fatto sognare, Suzuka ha riportato alla realtà i tifosi di Maranello. Il secondo posto nella generale sembra essere l'unico obiettivo realizzabile da SuperSeb. Gara senza infamia e senza lode, invece, per Kimi Raikkonen, troppo distante dai primissimi e comunque sufficientemente veloce per tenersi alle spalle Valtteri Bottas. Dopo l'exploit di Singapore, è tornata nei ranghi (e anche più giù) la Red Bull, con Daniel Ricciardo 15° dopo un contatto al via con Massa (gomma bucata per entrambi e gara rovinata) e Daniil Kvyat costretto a partire dai box dopo l'incidente in qualifica e 13° al traguardo Un'altra domenica da dimenticare per Fernando Alonso, che dopo essersi visto sfilare in rettilineo da chiunque gli si faceva sotto, ha sbottato alla radio. Alla fine per lui zero punti e un insignificante 11° posto. A punti Hulkenberg (Force India), le Lotus con Grosjean e Maldonado e le Toro Rosso con Verstappen (da 17°) e Sainz.
FONTE SPORTMEDIASET
Per Hamilton si tratta dell'ottavo successo stagionale, il 41° della carriera, che gli permettere di eguagliare il mito Ayrton Senna. Ma soprattutto porta a due GP il vantaggio su Rosberg, il che, a cinque prove dal termine, significa avere il campionato in mano. Di fatto l'inglese ha vinto il round giapponese alla prima curva, quando ha tenuto testa a un tentativo di controsorpasso del poleman Nico Rosberg e poi lo ha leggermente mandato largo, facendogli capire che non era il caso di insistere e costringendolo a perdere una manciata di posizioni. Poi è stata una cavalcata trionfale a cui ha tentato di porre resistenza il solo Sebastian Vettel. Il ferrarista ha ceduto la sua posizione a Rosberg solo dopo il secondo pit-stop, ma nel finale si è rifatto sotto al tedesco, pur senza riuscire ad attaccarlo. ma se Marina Bay aveva fatto sognare, Suzuka ha riportato alla realtà i tifosi di Maranello. Il secondo posto nella generale sembra essere l'unico obiettivo realizzabile da SuperSeb. Gara senza infamia e senza lode, invece, per Kimi Raikkonen, troppo distante dai primissimi e comunque sufficientemente veloce per tenersi alle spalle Valtteri Bottas. Dopo l'exploit di Singapore, è tornata nei ranghi (e anche più giù) la Red Bull, con Daniel Ricciardo 15° dopo un contatto al via con Massa (gomma bucata per entrambi e gara rovinata) e Daniil Kvyat costretto a partire dai box dopo l'incidente in qualifica e 13° al traguardo Un'altra domenica da dimenticare per Fernando Alonso, che dopo essersi visto sfilare in rettilineo da chiunque gli si faceva sotto, ha sbottato alla radio. Alla fine per lui zero punti e un insignificante 11° posto. A punti Hulkenberg (Force India), le Lotus con Grosjean e Maldonado e le Toro Rosso con Verstappen (da 17°) e Sainz.
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